Sergio Cofferati lascia il Partito Democratico: "Non posso più restare"
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Alla fine l’ha decisione l’ha presa. Una decisione difficile per uno come lui, abituato da oltre quarant’anni alla disciplina di partito. Ma quello che è successo alle primarie della Liguria, domenica scorsa, con le numerose segnalazioni di irregolarità, deve aver fatto saltare qualcosa per Sergio Cofferati. Che ha annunciato dal teatro San Carlo di Genova il suo addio al Pd: "In un partito così non posso più stare". Parole dure quelle pronunciate dall'ex segretario della Cgil che accusa il suo (ormai ex) partito di non aver affrontato il problema delle primarie. Cofferati attacca il Pd nazionale il suo segretario: "Renzi - dice - non ha avuto neanche il garbo di aspettare la fine dei lavori della commissione".
LA GIORNATA Per tutta la mattinata di oggi ne ha discusso con quella parte del Pd ligure che l’ha sostenuto alle primarie: civatiani, bersaniani, cuperliani. In pochissimi lasceranno il Pd con lui: si parla di un presidente di municipio di Genova e di un assessore regionale. Cofferati non dovrebbe annunciare oggi la sua candidatura alle regionali della Liguria, ma parlerà di una associazione da costituire: "Ma non fondo un nuovo partito" ha voluto sottolineare. Una associazione che possa fare da perno alla costruzione di una lista civica di sinistra per le regionali di maggio. “Io resto a disposizione”, è la frase che ha detto stamattina ai suoi sostenitori.
Nel pomeriggio, i civatiani liguri guidati da Luca Pastorino si riuniranno per decidere il da fare. Il segretario regionale Pd, Giovanni Lunardon, ha lanciato loro un appello a restare: “Così in assemblea regionale possiamo fermare i progetti di alleanze organiche con il centrodestra”. Oltre ai casi di irregolarità nelle urne, infatti, a spaccare così profondamente il Pd ligure è stata anche la volontà della candidata vincitrice Raffaella Paita di aprire alla collaborazione con alcune aree del centrodestra che poi l’hanno sostenuta alle primarie. Una scelta politica che ha fatto imbestialire Cofferati e che venerdì in direzione è stata denunciata con parole durissime da Andrea Ranieri.
L’addio di Cofferati, anche per la forza del suo nome, rischia di aprire un caso politico a pochi giorni dall’avvio delle votazioni per il Quirinale. I tempi, del resto, non sono casuali. Il 25 gennaio si vota in Grecia, Tsipras è favorito e tra Sel e l’ala sinistra del Pd la situazione è in movimento. Dirigenti come Civati, Fassina e Pollastrini hanno già esplicitato il loro sostegno al leader di Syriza. E Cofferati, che dodici fa rinunciò a una leadership nazionale che pareva naturale, e si ritirò a Bologna, stavolta potrebbe essere della partita.
Le reazioni. "Il Pd imbarca con orgoglio la destra (ligure e non solo) e perde molti elettori, tra i quali Sergio Cofferati". Questo il commento a caldo, sul suo blog, diPippo Civati. "Diciamo che si tratta di un voto di scambio, come tanti in questi giorni: dentro la destra, fuori la sinistra".
Leggi la diretta della conferenza stampa di Cofferati
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"Se nel mancato rispetto delle regole ci sono elementi che configurano un reato lo deve dire la procura, non la commissione. Se emergeranno elementi di questo tipo sarà mia cura portarli in procura". Lo dice Sergio Cofferati
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