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PARIGI
 - Parigi, mondo. Una piazza immensa per commemorare una matita spezzata. Sfilano Hollande e Sarkozy (ma non Marine Le Pen), il palestinese Abu Mazen e l'israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente ucraino Petro Poroshenko e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, il re Abdallah II di Giordania con  la regina Rania e il premier turco Ahmet Davatoglu, Angela Merkel e Matteo Renzi, David Cameron e Marano Rajoy, oltre 50 tra capi di governo e di Stato e tante, tantissime persone per ricordare le vittime della strage jihadista al giornale satirico Charlie Hebdo e i poliziotti e gli ostaggi rimasti uccisi durantre il raid e nei due giorni successivi.

La folla è talmente immensa che la Prefettura di Parigi non riesce a fare una stima e annuncia che le cifre saranno diffuse solo in serata. Di certo in piazza e nei viali è presente almeno un milione e mezzo di persone, forse due milioni, mentre in provincia un altro milione si fa sentire. In una cittadina del sud, Beaucaire, un migliaio di persone acclama Marine Le Pen, che si è sentita "esclusa" dalla marcia di Parigi. Che parte da Place de la Republique, compatta e stipata entro le transenne. La Prefettura aveva chiesto di non procedere verso Place de la Nation, punto di arrivo, dato che i boulevard erano tutti bloccati. Ma la marcia popolare è andata avanti e, all'arrivo della testa del corteo, con i giornalisti di Charlie Hebdo e alcuni familiari delle vittime, Place de la Nation è stata un unico boato.

Impressionante il dispiegamento di forze: duemila poliziotti e 1.350 militari schierati, cecchini sui tetti, 24 unità della riserva nazionale, 20 squadre della brigata anti crimine della polizia di Parigi, 150 agenti in borghese "incaricati della protezione delle alte personalità e della sicurezza generale".