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DAMATURU - Ennesimo orrore in Nigeria. E' di almeno 3 morti e 26 feriti il primo bilancio provvisorio dell'attentato suicida che ha visto nuovamente protagoniste - si ipotizza in modo involontario - altre due bimbe di 10 anni imbottite di esplosivo. Le piccole si sarebbero fatte saltare in aria, o più probabilmente qualcuno ha azionato a distanza la cintura esplosiva che nascondevano sotto i vestiti, in un mercato dove si vendono telefonini a Potiskum, nello stato nord-orientale di Yobe, roccaforte del gruppo sunnita jihadista di Boko Haram.

Secondo un testimone, Sani Abdu Potiskum, il mercato è stato devastato da due deflagrazioni e le attentatrici dimostravano non più di 10 anni: proprio come l'altra coetanea che ieri ha causato la morte di 19 persone a Maiduguri, capitale dello Stato di Borno. Anche Potiskum era stata colpita da un attentato sempre ieri.

Intanto, l'esercito nigeriano ha sollecitato la cooperazione internazionale contro Boko Haram, dopo il sanguinoso attacco messo a segno dai jihadisti nella città di Baqa e nelle località circostanti, nel nord-est del paese, che avrebbe causato centinaia di morti. Il bilancio delle vittime non è ancora stato accertato, ma secondo alcune fonti i morti potrebbero essere 2.000.

"L'attacco alla città (di Baga) di questi cani e quanto hanno compiuto dal 3 gennaio 2015 dovrebbe convincere tutte le persone ben intenzionate del mondo che Boko Haram rappresenta il male che dobbiamo eliminare tutti insieme, piuttosto che criticare quanti cercano di combatterli", ha detto oggi il portavoce del ministero della Difesa, Chris Olukolade.

"L'esercito nigeriano non ha abbandonato Baqa e le altre località oggi controllate dai terroristi", ha aggiunto, riferendo di "piani appropriati, uomini e risorse mobilitati per affrontare la situazione".

Uno dei sopravvissuti alla strage ha raccontato ai media nigeriani: "Abbiamo corso per giorni e visto cadaveri, specialmente sulle isole del lago Ciad: sono stati sterminati come insetti. Il massacro (di domenica scorsa, ndr) è andato avanti per giorni, i miliziani sono in agguato lungo le acque e, quando vedono passare una barca di quelli che fuggono, aprono il fuoco". Altri sopravvissuti parlano di decine di cadaveri "ovunque".

Nell'ottobre scorso, le autorità nigeriane avevano annunciato il raggiungimento di un'intesa per un cessate il fuoco con Boko Haram, anche in vista del rilascio delle oltre 200 studentesse rapite a Chibok, nel Borno, lo scorso aprile, e per un regolare svolgimento delle prossime elezioni presidenziali e legislative, programmate per febbraio. Tregua poi smentita dal sedicente leader del movimento, Abubakar Shekau. Da allora, le violenze sono continuate senza interruzioni di sorta.