IL VANGELO SECONDO CASALEGGIO (Michele Serra)
Stando al verbo seguito dal movimento 5 Stelle “tutte le cose concepite prima del web sono malvagie e sordide”. Perciò due deputati grillini, nati negli anni Settanta senza l’approvazione della rete, hanno deciso di dimettersi
Con la manifestazione pugliese contro la costruzione di un nuovo gasdotto europeo, Beppe Grillo ha completato, primo uomo al mondo, il leggendario Gran Tour. Prevede il no alla Tav, ai termovalorizzatori, ai gasdotti, alle pale eoliche, alle banche, ai partiti, al festival di Sanremo, alle stufe a pellet, ai ristoranti cinesi, ai caschi da parrucchiere, ai carrelli da supermercato sbloccabili con moneta da due euro quando ne basterebbe largamente uno. Ma alla soddisfazione per i risultati raggiunti si unisce una certa preoccupazione politica: l’esaurimento dei bersagli contro i quali battersi è ormai dietro l’angolo. Il referendum on line contro la costruzione di nuove rotonde sul mare ha raccolto solo un centinaio di voti, tutti contrari alle rotonde tranne quello di Fred Bongusto, ed è stato giudicato di scarso rilievo perfino dai militanti più accesi. Il movimento si interroga.
IL DIBATTITO
Come afferma Casaleggio (versetto 132), «tutte le cose concepite prima del web, e dunque senza consultare la gente, sono malvagie e dettate da sordido interesse». Il movimento è però ancora diviso su un punto: può il web, sia pure a posteriori, dare il suo beneplacito a una cosa nata prima di lui, e dunque trasformare una cosa sbagliata in una cosa giusta? Secondo i deputati Di Ponzio e Lo Marzio questo processo di redenzione è possibile, e citano l’esempio del porno, nato come orribile manovra speculativa di una ristretta casta di produttori ebrei e registi falliti, ma ormai così cliccato dal popolo del web da poter essere inserito tranquillamente tra le cose che piacciono alla gente, e dunque sono legittime. Invece per i deputati Di Firlo e De Nunzio, a capo dell’ala più radicale, quella vicina a Casaleggio, tutto ciò che è nato prima del web è irrimediabilmente impuro, dalla forcina per capelli alla pentola a pressione, e perciò loro stessi hanno deciso di uscire dal movimento perché, essendo del 1974 e del 1978, sono nati senza ricevere l’approvazione del web.
LE FONTI ENERGETICHE
Individuare le energie alter-alternative, cioè le energie alternative alle energie alternative: ecco il compito, arduo ma stimolante, del gruppo di lavoro che sta raccogliendo sul web le opinioni della gente, spodestando la casta di imbecilli e di mafiosi (scienziati, professori universitari, premi Nobel, ingegneri, tecnici, imprenditori, un centinaio di governi) che si è arrogata il diritto di decidere senza consultare la casalinga, lo studente, il pensionato. Le proposte più cliccate fino ad oggi sono: riscaldamento a fiato, illuminazione solare (solo diurna, tanto di notte si dorme), automobili a vela, motori a elastico. Parecchi anche i progetti di moto perpetuo, fin qui boicottati dalla casta che voleva tenere nascosta la possibilità di spostarsi gratis in qualunque punto del mondo senza consumare neanche la suola delle scarpe.
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
Due le soluzioni più evidenti, fin qui tenute nascoste dalla casta che voleva speculare sull’import export delle bucce di cocomero. La prima è non produrre più rifiuti, basta fare la spesa in modo più oculato e destinare eventuali resti al cane o ingoiarli personalmente; la seconda sono gli Evaporatori Pubblici, grandi cumuli di immondizia che in un lasso di tempo variabile (dai cinque ai settemila anni) svaniscono piano piano per evaporazione naturale. I deputati Di Gino e Di Maria stanno mettendo a punto anche un sistema di smaltimento dei rifiuti per ipnosi che la casta ha fin qui nascosto eccetera eccetera.
GASDOTTO
Come si fa a costruire gasdotti, oleodotti, strade, ferrovie, qualunque struttura che violenti il territorio e lambisca orti, pollai e verande con sedie a sdraio senza chiedere prima ad ogni singolo proprietario «desideri che un grosso tubo di metallo passi a pochi metri dalle tue galline?». D’ora in poi ogni struttura superiore al metro di lunghezza e ai venti chili di peso sarà sottoposta a referendum.
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