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LONDRA - Renzi scende in campo al fianco di Parigi e si schiera con forza contro il partito del rigore che, capeggiato dalla Germania, continua a condizionare Bruxelles. Da Londra, dove è in visita, il premier italiano difende la scelta francese di sforare il vincolo del 3% nel rapporto deficit/Pil per i prossimi due anni. "Rispetto la decisione di un Paese libero e amico come la Francia, nessuno deve trattare gli altri Paesi come si trattano degli studenti", ha detto Renzi, replicando alla cancelliera tedesca Angela Merkel che ieri aveva invitato tutti i Paesi dell'Unione "a fare i loro compiti". "Se la Francia ha deciso così avrà i propri motivi e io sto dalla parte di Francois Hollande e Manuel Valls", ha aggiunto il premier, sottolineando però che l'Italia "rispetterà il vincolo del 3%" anche se Roma ha già deciso di rallentare il processo di riduzione del debito e di rinviare di un anno il pareggio di bilancio.

Le parole del premier arrivano nel giorno in cui il presidente della Bce Mario Draghi, a Napoli per il direttivo della Banca centrale europea, ha richiamato i Paesi dell'Unione a rispettare i vincoli del patto di stabilità.

In mattinata anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio aveva affermato che "le regole di rigore e disciplina vanno bene" ma "la ricetta dell'austerity ha terminato il suo ciclo ed è ora di aprire un percorso di crescita", sottolineando che "l'Italia i suoi compiti a casa li ha fatti".

Da Renzi è arrivata una netta difesa della riforma del mercato del lavoro che sta facendo 'fibrillare' il Partito democratico e la maggioranza: "La riforma dell'art. 18 è una grande riforma del mercato del Lavoro molto apprezzata dagli investitori, ma vorrei che fosse apprezzata da tutti".

L'incontro con Cameron. Il premier è a Londra per incontrare la comunità finanziaria londinese. "Sono qui per presentare i risultati delle riforme", ha detto Renzi, entrando a Downing street per un colloquio con il premier inglese David Cameron, e ha ricordato come nella sua prima visita, sei mesi fa, gli investitori avessero sottolineato che "il problema dell'Italia è la timeline". "Abbiamo bisogno di un'Europa più snella e più smart", ha sottolineato il presidente del Consiglio che si è congratulato con Cameron per il risultato del voto sull'indipendenza scozzese, un risultato "molto importante per l'Europa".

Il primo ministro inglese, che ha sottolineato le buone relazioni tra Italia e Gran Bretagna, ha concordato sulla necessità di avere "un'Europa più flessibile". Al centro del colloquio anche i grandi temi internazionali: Ucraina, IS, Siria e Libia.

Dopo aver incontrato l'editorial board dell'Economist, il presidente del Consiglio ha pranzato, nella residenza dell'ambasciatore italiano a Londra con diversi esponenti della business community londinese, ma anche con imprenditori italiani attivi nella City, come l'ad di vodafone Vittorio Colao. Nel primo pomeriggio il premier terrà un discorso alla Guildhall, il Comune della City, dove presenterà in dieci punti il percorso delle riforme in Italia.