Il PD compatto sul Jobs Act, Bersani: «certamente non mancherà la lealtà»
Il consenso però è condizionato alla traduzione in legge degli emendamenti concordati in direzione
Ha detto Bersani che al voto finale sul Jobs Act «certamente non mancherà la lealtà verso il partito e il governo. Anzi, più netta è la chiarezza delle opinioni, più può emergere il senso di responsabilità».
L’OK DI BERSANI - Pier Luigi Bersani, interpellato alla Camera, ha garantito il voto della minoranza Pd alla riforma del lavoro di Matteo Renzi. «Dove non sono d’accordo lo dico, ma non ho bisogno di farmi spiegare la ditta dai neofiti», ha sottolineatp l’ex segretario del Pd in un’apparente riferimento alle parole pronunciate dall’onorevole Boschi a Ballarò.
NESSUN OSTACOLO DALLA MINORANZA - Il Jobs Act intanto è arrivato al Senato, dove questa mattinac’è stata la discussione generale del DDL delega, discussione destinata a continuare fino a martedì prossimo, con il voto degli emendamenti che inizierà non prima di mercoledì 8. Già in precedenza la minoranza aveva già rassicurato di non voler ostacolare il governo, Felice Casson ha dichiarato in mattinata a Skytg24 che «Nessuno di noi ha intenzione di creare problemi alla vita del governo. Se Renzi manterrà la parola data in direzione”», pronosticando invece problemi dalle parti del NCD, che ha già espresso la sua contrarietà alle modifiche uscite dal confronto interno al PD.
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