sabato 4 ottobre 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

Naspi, il sussidio di disoccupazione per oltre un milione di precari

04/10/2014 - di 

Il governo punta ad estendere le tutele per i senza lavoro. Ma qualcuno solleva perplessità sulle coperture messe in campo


Cominciano ad emergere i dettagli della riforma del lavoro discussa dal Pd e dalla maggioranza di governo. Una delle principali novità del cosiddetto Jobs Act riguarda il sostegno ai disoccupati e in particolare l’introduzione di un sussidio universale che coprirà anche chi oggi non ha diritto nè all’Aspi nè alla mini-Aspi, e non solo i collaboratori a progetto. Si chiamerà Naspi e interesserà una platea pari ad un milione e 200/300mila precari per i quali l’esecutivo è intenzionato a stanziare nella legge di Stabilità un miliardo e mezzo di euro, già spendibili nel 2015, prima ancora che il Jobs Act entri a regime, nel 2016, spazzando via quasi tutti gli ammortizzatori sociali esistenti (tenendo in vista solo la cassa integrazione per crisi congiunturali o strutturali recuperabili).

lavoro(Foto: Roberto Monaldo / LaPresse)

I REQUISITI: TRE MESI DI CONTRIBUTI IN UN ANNO – Ne parla Valentina Conti su Repubblica. La Naspi sarà valida per tutti i lavoratori con almeno tre mesi di contribuzione nell’ultimo anno lavorato, un requisito meno stringente dell’Aspi, che richiede contributi da almeno due anni ed aver lavorato negli ultimi 12 mesi, e della mini-Aspi, che richiede invece 13 settimane di contribuzione nell’ultimo anno. In sostanza i tre mesi di contribuzione saranno validi per tutti.
LA DURATA: MASSIMO 2 ANNI PER I LAVORATORI DIPENDENTI – Una volta entrata in vigore, dunque, cambierà il quadro degli ammortizzatori sociali a sostegno di chi perde il lavoro. Dal 2016, per effetto della legge Fornero, sparirà la cassa integrazione in deroga. Stesso destino nel 2017 per l’indennità di mobilità. Questi passaggi dovrebbero dunque liberare nel biennio circa 4 miliardi e mezzo di euro, che poi dovrebbero arrivare a 6 aggiungendo il miliardo e mezzo promesso oggi dal governo. Dovrebbero in sostanza confluire nella Naspi i 4,6 miliardi destinati oggi alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, 3 miliardi per la mobilità, 14 miliardi per l’indennità di disoccupazione, mentre la cig in deroga, che vale 1,8 miliardi, terrebbe i suoi denari. La Naspi prevede un sussidio massimo di 1.100/1.200 euro mensili che dovrebbe poi calare a 700 euro, come prevede la legge Fornero, per un massimo di due anni per i lavoratori dipendenti (il doppio di oggi) e di sei mesi per gli atipici.
IL NODO: COPERTURA DA 1,5 MILIARDI FORSE INSUFFICIENTE – Il nodo della soluzione riguarda però la copertura. Quel miliardo e mezzo messo a disposizione dal governo oggi non convince tutti nel Pd. C’è infatti chi denuncia che la somma non basta a coprire il sostegno a tutti i precari licenziati. «È l’equivalente di un’indennità di 700 euro al mese lordi per un anno a 178.571 persone. Non basta», ha detto Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro e deputato Pd. Carlo Dell’Aringa, onorevole Pd ed ex sottosegretario al Lavoro, dichiara: «Se si vogliono tutelare anche le partite Iva a monocommittenza… quelle sono tantissime, i soldi non basterebbero».
(Foto copertina: Roberto Monaldo / LaPresse)

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...