Graziano Delrio, conti pubblici "in regola", "L'Italia ha già fatto i compiti a casa, ora basta con l'austerità"
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L'Italia è in regola, "ha già fatto i compiti a casa", per cui dice basta all'austerità e apre a politiche di crescita. Quella crescita che mancherà anche nel 2014 e che conquisterà faticosamente nel 2015. A margine del Convegno organizzato a Capri da Between, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, chiede che l'Europa cambi passo e metta un freno all'austerity per rilanciare invece la crescita, rispondendo in modo netto alle dichiarazioni della cancelliera tedesca Angela Merkelche ancora una volta ha invitato i paesi europei a fare i compiti a casa.
"L'Italia - ha detto Delrio - i compiti a casa li ha fatti, genererà anche quest'anno un avanzo primario superiore a tutti gli altri paesi europei esclusa la Germania. Non ha un problema di deficit ma di debito pubblico che tra l'altro ha sempre onorato. Non è un paese a rischio default". Secondo Delrio vanno bene "regole di rigore e disciplina ma la ricetta dell'austerity ha terminato il suo ciclo ed è ora di aprire un percorso di crescita".
Il sottosegretario osserva un Paese "spaventato", in cui "gli 80 euro non sono andati in consumi perché la gente li ha messi da parte". Per questo si deve "stare in Europa facendo il proprio dovere ma cambiando passo". In merito al rischio di disordini a Napoli per i cortei "Block Bce", Delrio ha sottolineato che "il livello di sofferenza sociale in molti paesi è alto ma sono più affezionato al dolore silenzioso delle famiglie e delle madri che hanno figli che non trovano lavoro che alle piazze urlanti e talvolta violente". Per il sottosegretario la medicina al livello altissimo di disoccupazione è quella indicata "dal presidente del Consiglio e della Commissione Europea con un piano di investimenti strategici di infrastrutture per i paesi che mi auguro arrivi presto". A chi gli domanda se ci siano le frizioni con Matteo Renzi di cui si parla sui giornali, Delrio smentisce, dicendo di non poter commentare cose "inesistenti".
L'Italia, prosegue ancora Delrio, ha già disponibili ingenti fondi comunitari che in passato non è riuscito a spendere adeguatamente . Il sottosegretario calcola in circa 200 miliardi di euro il totale dei fondi comunitari che sono a disposizione dell'Italia da qui al 2020. Entro i prossimi 15 mesi vanno spesi 15 miliardi di euro dei fondi della vecchia programmazione, un miliardo di euro al mese. Per il futuro la sfida è ancora più ardua: "Per i prossimi sette anni - ha detto - ci sono da spendere 32 miliardi di euro di fondi, ai quali vanno aggiunti 32 miliardi di cofinanziamento nazionale, più altri 50 miliardi della coesione e 50 miliardi per le politiche agricole. A questi a cui vanno aggiunti ancora 20 miliardi di fondi residui". Il totale sale così a 184 miliardi di euro da qui al 2020.
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