Il governo cinese spia i manifestanti attraverso un malware installato all'interno dei propri smartphone.
-M.F.- Decine di centinaia di persone a Hong Kong continuano a protestare contro il governo centrale di Pechino e a paralizzare le arterie principali della città. I manifestanti chiedono riforme democratiche.
Pechino è preoccupata per queste manifestazioni e per questo slancio di libertà dimostrato dagli abitanti dell'ex colonia britannica e permonitorare le loro mosse, starebbe letteralmente spiando i manifestanti attraverso l'installazione di un'applicazione sui propri smartphone.
D'altronde si sa, oggi, le proteste, oltre che in piazza si combattono anche e soprattutto sul web, il modo più veloce per far arrivare a milioni di utenti il proprio messaggio. E ne è consapevole anche il governo cinese, che nonostante non gradisca l'ingerenza della tecnologia e della Rete sul proprio territorio, questa volta, è stata ha fatto un eccezzione, ed è stat proprio la tecnologia tanto odiata a venirgli incontro.
Secondo quanto riportato da diversi media esteri, la scoperta è stata fatta da alcuni ricercatori di un'azienda israeliana specializzata in sistemi di sicurezza informatici, la Lacoon Mobile Security, la quale ha fatto sapere che attraverso Whatsapp, l'applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo, il governo cinese, starebbe diffondendo il software che una volta scaricato permetterebbe l'accesso a tutti i dati presenti sul proprio smartphone.
Tutti coloro che possiedono uno smartphone ad Hong Kong hanno ricevuto un messaggio su Whatsapp in cui si consigliava di scaricare il software studiato daCode4HK, pernsato per coordinare le manifestazioni di Occupy Central. Ignari utenti lo hanno così installato e in un attimo tutto il contenuto del proprio cellulare era in mano al governo di Pechino.
Code4HK, una comunità di programmatori che lavora per supportare i movimenti democratici, ha detto di non avere nulla a che fare con quell'applicazione.
Da Lacoon fanno sapere che il governo cinese, in questi ultimi anni, è stato accusato più volte di attacchi digitali ai danni di attivisti.
L'applicazione spia, una volta installata, richiede l'accesso alla rubrica telefonica, alla cronologia della navigazione web, alla geolocalizzazione, ai messaggi di testo e al registro delle chiamate telefoniche. I dati vengono poi inviati a un server in Sud Corea, controllato direttamente dalla Cina.
Al momento sembra che gli smartphone interessati siano solamente quelli con sistema operativo Android, per quanto riguarda iPhone, non vi è nessuna prova che il malware abbia infettato lo smartphone di Cupertino, tuttavia non è escluso che il virus possa infettare iOS, nonostante sia più sicuro di Android.
-2 ottobre 2014-
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