Mose, Giulio Tremonti accusato dalla segretaria di Giancarlo Galan: "La mazzetta di Milanese era destinata a lui" (FOTO)
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Parla "la Dogessa" Claudia Minutillo, ex segretaria di Giancarlo Galan. E, come racconta Repubblica, nel parlare con i magistrati nell'ambito dell'inchiesta sul Mose fa il nome di Giulio Tremonti: "Tra i destinatari delle somme raccolte da Mazzacurati (Giovanni, il presidente del Consorzio Venezia Nuova che costruisce il Mose, ndr) vi erano... omissis... e Marco Milanese, uomo di fiducia di Tremonti. A quest'ultimo era destinata la somma di 500mila euro che l'ingegner Neri (stretto collaboratore di Mazzacurati, ndr) conservava nel suo ufficio al momento dell'ispezione della Guardia di Finanza". E lo ripete anche in un altro passaggio: "Neri li aveva nel cassetto, da consegnare a Marco Milanese per Tremonti, e li buttò dietro l'armadio. La Finanza sigillò l'armadio ma la sera andarono a recuperarli e furono poi consegnati a Milanese il 7 giugno del 2010".
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Parla così la Minutillo ai pm nell'interrogatorio del 14 luglio 2013. Come racconta Repubblica, è una testimone chiave dell'inchiesta secondo i magistrati, e attendibile. Ma non è l'unica a fare il nome di Tremonti. Continua Repubblica:
Tremonti viene tirato in ballo anche da Piergiorgio Baita, l'ex presidente della Mantovani, quando gli viene chiesto di raccontare come avessero fatto a ottenere lo sblocco nel 2010 dei soldi del Comitato interministeriale per la programmazione economica. Gianni Letta aveva consigliato di "trovare una strada" per rivolgersi a Tremonti. Quella strada si chniama Roberto meneguzzo, è il direttore dell'azienda vicentina Palladio. Costui fissa a Milano un appuntamento tra Trwemonti e il presidente del Consorzio. "Quando ritorna a Venezia - spiega Baita in un verbale - Mazzacurati fa una convocazione d'emergenza dei soci e dice: "Se volete sbloccare il Cipe ci sono 500 mila euro da consegnare all'onorevole Milanese, almeno una settimana prima della delibera"". La pratica Milanese sembra avviarsi subito dopo l'incontro faccia a faccia con Tremonti.
Lo sforzo va a buon fine. Dopo mesi di stallo per le ditte del Mose, il Cipe del governo Berlusconi stanzia 400 milioni di euro:
Scrive il gip veneziano nell'ordinanza di custodia cautelare: "L'intervento di Milanese è stato determinante per l'introduzione di una norma ad hoc", l'ex finanziere è riuscito a contattare e a parlare con "Ercole Incalza e con Claudio Iafollla". Sono persone che contano, sono il capo della struttura tecnica e il capo di gabinetto del ministero delle Infrastrutture. E però, - annota il gip- Milanese è stato "efficace" anche sul "fronte interno", su chi cioè reggeva in quel momento il dicastero dcell'Economia, Giulio Tremonti, il quale - scondo gli imprenditori veneziani arrestati - non era mai stato troppo favorevole allo sblocco.
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