M5s incontra Andrea Orlando: "Siamo disponibili a scrivere insieme una legge anticorruzione". Lui: "Ne parlo con Renzi"
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Segnali tecnici di scongelamento. Sono le 14.00 quando Maurizio Buccarella, Giuseppe Brescia, Mario Giarrusso e Andrea Colletti infilano il portone di via Arenula, diretti all'ufficio del ministro di Giustizia Andrea Orlano. Un'ora e mezza di colloquio, la prima volta che una pattuglia del Movimento 5 stelle cerca un ministro del Partito democratico per avviare un confronto su un provvedimento.
Gli uomini di Beppe Grillo avevano rivolto ieri al Guardasigilli un appello sul blog: vediamoci, parliamo insieme del testo sull'anticorruzione che avete intenzione di presentare. Orlando non ci ha messo molto, rispondendo ieri in serata: "Riceverò una delegazione domani nel primo pomeriggio".
Quando esce dall'incontro, Colletti snocciolano parole che suonano come una rivoluzione nel mondo a 5 stelle: "Per il 24 giugno è calendarizzato l'inizio dei lavori al Senato. Gli abbiamo detto che in tre settimane possiamo fare insieme una buona legge". Un segnale importante nel linguaggio del Movimento. Per la prima volta i parlamentari di Beppe Grillo non si limitano a contrattare la fine di un ostruzionismo in cambio di qualche emendamento, ma propongono di discutere insieme al governo l'impalcatura della norma a partire dalle fondamenta.
Nel merito, la bozza che M5s ha sottoposto al ministro (e che Huffpost pubblica integralmente a piè di pagina) propone un complessivo inasprimento delle pene in materia di corruzione, l'introduzione del reato di autoriciclaggio, il ripristino di quello di falso in bilancio e una maggior trasparenza delle amministrazioni pubbliche.
Orlando ha accolto con interesse le proposte: "Ne devo parlare con Matteo Renzi, domani gliele sottopongo". I nodi, più che nel merito, si celano nel metodo. Lo spiega Buccarella: "Noi siamo disponibili a discutere insieme la bozza di una legge a partire dai testi che già esistono in commissione. Abbiamo spiegato al ministro che non vorremmo vedere un decreto da parte del governo, che non farebbe bene al dialogo".
Su questo, per il momento, non dovrebbero esserci problemi: "Da quello che ho capito - continua Buccarella - domani il Consiglio dei ministri affronterà solo il nodo dei poteri di Raffaele Cantone, non un provvedimento organico, e per noi è una buona notizia". Colletti sviscera la questione: "Noi ci siamo, ma è evidente che loro hanno un problema di maggioranza. Il punto è se il Pd vuole mettere il cappello su questa norma, se se ne vuole intestare la paternità. In quel caso ovviamente non ci stiamo. Se vi rinunciano possiamo tranquillamente lavorare insieme".
La palla passa dunque nelle mani del Pd, segnatamente in quelle del suo premier/segretario. Buccarella è ottimista: "È un buon inizio, e ci siamo dati la disponibilità reciproca ad incontrarci nuovamente". Se son rose...
Le proposte del M5s al ministro Andrea Orlando
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