domenica 29 giugno 2014

Il problema di Grillo e dei grillini è che non hanno neanche una vaga idea di che cosa è la democrazia.

Giornalista del giorno, Tommaso Ciriaco di Repubblica: dal blog di Beppe Grillo minacce e cattivo gusto

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TOMMASO CIRIACO
Non la solita rubrica del "Giornalista del giorno", nella quale fotosegnalare un giornalista e riportare un brano critico nei confronti del Movimento 5 stelle.L'attacco del sito di Beppe Grillo a Tommaso Ciriaco, giornalista di Repubblica, va oltre. E attinge a piene mani nel cattivo gusto, arrivando a toccare la vita privata del cronista:
Tommaso Ciriaco è un giornalista de La Repubblica, quindi chi lo paga si sa. Chi lo ha messo dentro questa Pravda piddina è invece incerto. Forse per meriti? Quali? Tommaso è calabrese, ma in Calabria non lo conosce nessuno. Pare addirittura che Tommaso non abbia mai lavorato in un giornale locale nella sua regione. In rete è invisibile, a parte un profilo Twitter, non ha un sito, non è reperibile un suo cv. Che ha fatto nella vita?
Ciriaco è "reo" di aver scritto un articolo che riportava i primi malumori del gruppo stellato all'europarlamento. Ma, al di là del contenuto, il post non sarebbe stato scritto dagli uomini della Casaleggio Associati, ma dallo staff della comunicazione che dovrebbe coadiuvare i parlamentari nella divulgazione del loro lavoro quotidiano:
Tommaso gira per il Parlamento a fare stalking sui rappresentanti del M5S, capta battute in ascensore, li segue fino al treno, li segue in macchina, li segue in aereoporto, li segue fin dentro l'areo. Si potrebbe pensare che sia dei servizi segreti! Tommaso è di Repubblica, gli viene chiesto solo di scrivere balle sul M5S, su Grillo, su Casaleggio, sullo staff, sui parlamentari M5S, e lui assolve al suo compito. Testa bassa e scrive balle. Balle su balle.
L'estensore dell'articolo arriva anche ad avanzare una velata minaccia:
Tommaso non ha alcuna intenzione di fermarsi. L'Italia è un Paese semilibero per la libertà di stampa ma lui se ne frega. Quanti Tommasi ci sono nelle redazioni dei giornali di regime italiani? Tanti, ma non incazzatevi perché una cosa è certa: dureranno poco. Dopo di che dovranno cercarsi un lavoro come milioni di italiani, e di questi tempi non è facile.

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