domenica 12 maggio 2013

Adesso ci ripensano. Aveva ragione Cacciari: bastano tre stipendi da parla,emtari e poi vedrete che diventano come gli altri.


Il dietrofront dei grillini sui rimborsi
"Dobbiamo pagare i dipendenti"

Cancelleri è costretto ad allentare i cordoni della borsa: "Credo che dovremo trattenere i soldi per i portaborse o una somma equivalente, per pagare il personale del gruppo". Resterà capogruppo




Si sono rivisti, salutandosi a stento. Antonio Venturino (il "ribelle") e Giancarlo Cancelleri (il capogruppo che ne ha decretato l'espulsione con un video pubblicato sul blog di Beppe Grillo) hanno incrociato appena lo sguardo venerdì, in una Sala d'Ercole riunita per votare la Finanziaria senza le parti impugnate dal commissario dello Stato. In un clima gelido si è aperta una nuova fase per i cittadini a 5 stelle di stanza a Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano. Nessuno, dentro M5S, ha seguito il vicepresidente dell'Assemblea sulla via della rottura: e Venturino è stato accolto fra l'indifferenza di molti colleghi pur non rinunciando a un'animata conversazione, in aula, con i deputati Stefano Zito e Sergio Tancredi. Il numero due dell'Ars prosegue la sua legislatura da separato in casa. Anche se, almeno fisicamente, separato lo era già prima, visto che Venturino svolge la propria attività nei suoi uffici di vicepresidente, distanti da quelli del gruppo parlamentare. E lì rimarrà, ha assicurato l'interessato che non vuole in alcun modo rinunciare alla carica, facendo un altro sgarbo a M5S. Ai grillini, infatti, non spetterebbe un altro posto in consiglio di presidenza. Ma Cancelleri contesta quella che ritiene "un'interpretazione non pacifica del regolamento " e martedì porrà in conferenza dei capigruppo il tema di una presenza di 5 stelle in ufficio di presidenza. "Il nostro gruppo esiste sin dall'inizio della legislatura  -  dice  -  e quindi ha diritto a un posto da deputato segretario. Per noi è importante non per una questione economica ma per potere esercitare il controllo sull'attività del consiglio di presidenza ".



Non è una questione economica, afferma Cancelleri, che si dice "nauseato dalle polemiche sui soldi che stanno imperversando nel movimento: ora voglio parlare di politica". Gli ultimi giorni, l'ex candidato governatore, li ha trascorsi a censurare Venturino. Anche in tempo reale, durante la trasmissione Servizio pubblico di Santoro, attraverso alcuni post su Facebook: "Caro onorevole Venturino è 3 mesi (testuale ndr) che le corriamo dietro per farla rendicontare e restituire i soldi, non dica bugie televisive e non la butti in politica". Ma intanto Venturino, e il tema dei rimborsi, divide anche i parlamentari siciliani a Roma. Se Grillo ad esempio, ha insultato (l'ormai celebre "pezzo di m... ") il deputato ennese meritando l'applauso del vicecapogruppo alla Camera Riccardo Nuti, il collega palermitano Francesco Campanella si è alzato in piedi sfidando il vate: "Beppe, non è giusto trattare le persone così". E sia Campanella che il deputato messinese Tommaso Currò quantomeno "comprendono le ragioni" che portano alcuni parlamentari a dire no alla rendicontazione e alla restituzione della diaria. "Io dico solo una cosa: mi fa specie  -  ancora Cancelleri  -  sentire colleghi che prima delle elezioni issano il regolamento sui rimborsi come una bandiera e dopo pochi mesi dicono che non è chiaro... ".



"Ora basta: parliamo di politica ", ripete Cancelleri. Ma ormai sembra una maledizione, quella dei soldi, per i pentastellati. Una sorta di trappola da loro stessi posta sul cammino, con la quale dovranno confrontarsi anche nelle prossime settimane. Come affronterà M5S, che già a fatica sopporta l'autotaglio degli stipendi, le ulteriori privazioni previste dal decreto Monti? Cancelleri è costretto ad allentare i cordoni della borsa: "Credo che dovremo trattenere i soldi per i portaborse (finora restituiti, ndr), o una somma equivalente, per pagare il personale del gruppo".



Insomma, dopo il caso Venturino, e in vista di un'ulteriore stretta ai trasferimenti, gli esponenti di 5 stelle in Sicilia dovranno ammorbidire la propria posizione. È tempo di regole più elastiche: nei primi giorni di giugno i deputati grillini si sottoporranno alle annunciate "verifiche" semestrali della propria attività, in quattro riunioni con i militanti di diverse province. Ma nessun mandato da rimettere nelle mani nella base, non ci sarà un turnover nelle cariche più rappresentative. Il capogruppo resterà Cancelleri: "Sono io, giuridicamente, il datore di lavoro del gruppo, colui che firma tutti i contratti. Cambiare con frequenza  -  spiega  -  creerebbe problemi burocratici".

1 commento:

Unknown ha detto...

Questo poi in materia di leccocrazia é un esperto.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...