Pizzarotti a Parma: tutte le promesse non mantenute
06/02/2013 - Sono ancora tanti i punti irrisolti a quasi un anno dalla vittoria grillina in Parma. L'inceneritore che si fa, nove cantieri non avviati, le casse vuote lasciate dalle precedenti giunte. Con rette degli asili alle stelle e troppi negozi in centro che chiudono i battenti
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Lo lasciammo così, a quasi un anno di distanza, con tante speranze e un buco da far paura. A giugno, nella relazione del commissario Ciclosi, lunga 250 pagine, si parla di oltre 800 milioni e mezzo di debiti a carico del comune di Parma. Tutta colpa dell’amministrazione Vignali, che ha reso così tra buchi e ombre, un futuro difficile ai suoi successori. Eppure Federico Pizzarotti, sindaco grillino, aveva promesso belle cose. Il programma del movimento per le comunali 2012 è ancora disponibile qui. Sono passati i mesi e alcuni sogni dei parmigiani sono ancora rimasti tali.
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SOLDI SOLDI SOLDI – Sulle fiacche casse comunali ribadisce il bisogno di “ridurre il debito in modo sensibile”. Come? Senza aumentare le tasse dei cittadini e “spalmare il debito sulle prossime amministrazioni, per 10 o 20 anni”. Punto forte valorizzare i dipendenti e non aumentare salari ai dirigenti.
Nel mentre sarà precisamente di 919 mila euro il “fondo per la retribuzione di posizione e di risultato di dirigenza”. A stabilirlo una determina di Giunta del 28 gennaio 2013. La cifra di 919 mila euro per quest’ anno è uguale a quella fissata nel 2012 fissata dal commissario Ciclosi, che all’epoca ridusse a 18 i dirigenti del comune, snellendo di 400 mila euro il fondo. Ora l’ok deve passare alla Giunta per il via libera definitivo. Sul Mattino di Parma il primo cittadino ha replicato: “Ovviamente andava spalmato in accordo con le banche per rinegoziarlo. La situazione finanziaria al momento non ci permette di farlo, anche perché la collaborazione è stata chiesta alle banche soprattutto sulle partecipate”. Non solo, l’ultima critica riguarda asili e scuole materne, con rette alle stelle. ”Asili e materne tariffe alle stelle”, recitava lo striscione in piazza da parte del Comitato Famiglie Parma presente durante il comizio di Grillo e del suo Tsunami Tour. Grillo difendeva il suo pupillo dal palco: “Le famiglie con più alto reddito che sono circa il 20%, per mantenere le rette basse all’80% delle altre famiglie”. Del parere contrario è Giuliana Marcon, portavoce del gruppo che alla stampaprecisa: “Una famiglia con reddito Isee di 32 mila euro, cioè tutte quelle dove lavorano marito e moglie e ha un casa di proprietà, dovrà pagare per due figli al nido 1.300 euro al mese. Ci sono delle famiglie numerose che vista poi la cancellazione del quoziente Parma sono già state costrette a togliere uno dei propri figli dal nido perché non se lo possono più permettere”. Nel mirino il quoziente Parma, che ha sollevato dalle spese circa 2 mila famiglie parmigiane. E’ stato eliminato il 26 novembre dalla nuova amministrazione. Eppure nellelinee programmatiche 2012-17 (a pagina 34, punto 2) i grillini si sarebbero impegnati a “valorizzarlo”.
INCENERITORE – E’ stato uno dei cavalli di battaglia di Pizzarotti, che ha proposto la non apertura dell’impianto di Ugozzolo.
La doccia fredda è arrivata a gennaio, dopo il no del Tribunale del Riesame alla richiesta di sequestro. Nonostante le iniziative del Comune e i procedimenti giudiziari, la struttura va verso l’inaugurazione, prevista per fine marzo. Intanto sono iniziati i test dell’impianto “a freddo”, che poi a pieno regime, tratterà fino a 130mila tonnellate di rifiuti l’anno. Pizzarotti propone una raccolta della differenziata del 90 per cento, ancora difficile da raggiungere: “Se non riusciremo a fermarlo lo affameremo”. Però c’è da dire che se il comune di Parma evita di appesantire di indifferenziata l’inceneritore dovrà tenere anche conto della Provincia, la quale decide sulla programmazione sul ciclo dei rifiuti. Non solo, la struttura potrebbe rendersi disponibile a bruciare i rifiuti provenienti da altri comuni. Intanto Provincia e Iren Ambiente hanno affidato all’Ausl la sorveglianza sanitaria e la guerra tra enti è già partita. Il Comune vuole ricorrere al Tar contro la Provincia, per la determina 2873 del 23 novembre 2012, dove si prende atto di una modifica al progetto dell’impianto presentata da Iren Ambiente. Un cambio che viene definito «non sostanziale» dalla Provincia. Il legale fiorentino, pagato dal comune parmigiano costerà 7.550 euro. Il sindaco di Parma avrebbe poi scelto l’amministratore delegato di Greenvision ambiente photo solar, Lorenzo Bagnacani, 42 anni. Storico attivista contro l’inceneritore di Cavazzoli, si trova ora ai vertici di una azienda che sta costruendo proprio un inceneritore. Tra le prime battaglie che Bagnacani intenderebbe portare avanti ci sarebbe quella per la riduzione degli stipendi dei manager Iren, a cominciare dal proprio.
SICUREZZA E MOVIDA – Pizzarotti prometteva un potenziamento”della Polizia Municipale”. In effetti l’organico attuale lascia a desiderare. In tempi di magra, l’organico è stato ridimensionato a 30/40 unità e sono stati tagliati i turni notturni (più dispendiosi), non senza polemiche. Riguardo alla movida, il primo cittadino è stato al centro di dibattiti che lo raffigurano come un “censore” doc. A dargli man forte è Beppe Grillo sul suo blog che suggerisce alla giunta milanese di seguire l’esempio emiliano, additando il capoluogo lombardo: “Risse, accoltellamenti, aggressioni, droga, siringhe… sballo… la movida è diventata un fenomeno delinquenziale… un’anziana è morta quest’anno vittima per lo stress”. Richieste di silenzio accontentate. A luglio si vietano in diversi angoli della città le bevande alcoliche dal 24 luglio al 30 settembre per le ore che vanno dalle 21 di sera alle 7 del mattino. Una iniziativa che ha fatto storcere il naso ai giovani parmigiani e che ha portato a un calo dei guadagni. Dato certo (denunciato da Rete Imprese Italia) è che nel 2012 oltre 100 esercizi commerciali hanno chiuso i battenti nel centro storico.
VARIE – Tra le altre promesse i lavori in città, come la stazione, chiusa per sette mesi e riaperta sotto Pizzarotti. Lo stop era dovuto al mancato pagamento di 16 milioni di euro di lavori per le imprese Bonatti e Di Vincenzo. A risolvere la situazione in realtà è stata però la serie di tavoli tra l’amministratore unico della Stu stazione Isabella Tagliavini e l’allora commissario straordinario del Comune Mario Ciclos, fatta nelle settimane precedenti. Intanto a fine gennaio nessun progetto dei nove presentati dal Comune di Parma ha ottenuto il finanziamento del Ministero delle Infrastrutture. L’ex scalo Merci e il Duc B dovranno ancora aspettare, salvo miracoli. D’altronde Roma non è stata costruita in un giorno. Nemmeno Parma.
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