domenica 10 marzo 2013

Analisi razionale e seria di un grande giornalista. Altro che Travaglio e Scanzi.


Quattro luoghi comuni sul M5S

Li elenca e li smonta Beppe Severgnini sul Corriere: che ha vinto per il programma o per Internet, per esempio, o che è un "movimento collettivo"

7 marzo 2013
Beppe Severgnini scrive oggi nella sua rubrica sul Corriere della Sera un elenco, o meglio un “catalogo”, di quelle che secondo lui sono le “bufale” che negli ultimi giorni sono state scritte e dette circa il Movimento 5 Stelle, il suo successo alle ultime elezioni politiche e sul suo leader Beppe Grillo, definito da Severgnini un “policomico”.
Beppe Grillo, in questi giorni, dev’essere preoccupato e divertito. Preoccupato perché ha buttato la rete pensando di tirar su qualche triglia, e ci ha trovato dentro una balena. Solo il capitano Achab sognerebbe una pesca del genere; ma lui doveva gestire solo Moby Dick, non 163 parlamentari inesperti e 8.784.499 elettori pieni d’aspettative.
Il barbuto nocchiero del M5S dispone, tuttavia, di alcuni modi per allentare la tensione. Il più efficace: ricordare le assurdità dette e scritte negli ultimi dieci giorni. Il catalogo è questo (ridotto per motivi di spazio).
«Il M5S ha vinto grazie a internet». Non è vero. Il Movimento 5 Stelle si è limitato a utilizzare lo strumento per tenere contatti, organizzare incontri, tenere discussioni (da cui il leader si tiene regalmente distante, ma questo è un altro discorso). La pubblicità politica su misura (tailored political advertising), gestita da computer sempre più potenti e algoritmi sempre più sofisticati, quella che ha cambiato la faccia delle campagne elettorali americane, in Italia è di là da venire (con buona pace di Gianroberto Guruleggio).
(continua a leggere sulla rassegna stampa della Camera)

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