sabato 16 marzo 2013

Analisi giusta tranne che su un punto. Non è che si è riempito dopo di yes man. Il M5S era già pieno di yes man fin dall'inizio.


Federica Salsi: "Il Movimento 5 Stelle si è riempito di yes men. Gli altri? Temono la black list"

Venerdì, 15 marzo 2013 - 14:53:00
federica salsiFederica Salsi
di Lorenzo Lamperti
 twitter@LorenzoLamperti
"Il Movimento 5 Stelle non ha mai avuto uno statuto. Ora a elezioni fatte si scopre che uno statuto esiste e che gli eletti hanno un partito a loro insaputa". Federica Salsi, consigliere comunale a Bologna ed ex grillina, analizza l'evoluzione del M5S in un'intervista ad Affaritaliani.it: "Dopo i successi elettorali sono arrivati moltifan di Grillo, che accettano in maniera acritica e fideistica qualsiasi cosa lui dica".
Sul programma del movimento: "Non sono mai esistiti dei punti organici a livello nazionale". Sulla vicinanza all'estrema destra: "Quando su Facebook ho postato un articolo suimatrimoni gay sono arrivati insulti feroci e al limite dell'omofobia".
LO SPECIALE M5S
Federica Salsi, qualche giorno fa sulla sua pagina Facebook ha domandato agli attivisti del Movimento 5 Stelle se Grillo gli avesse fatto un partito a loro insaputa. Che cosa intendeva?Il Movimento 5 Stelle non ha mai avuto uno statuto. Ora invece si scopre che uno statuto è stato fatto. Viene fuori solo adesso, dopo le elezioni, senza che i candidati fossero minimamente coinvolti. E poi mi sorprende un'altra cosa: se lo statuto serve per chiedere i rimborsi elettorali e loro non hanno intenzione di chiederli che cosa l'hanno fatto a fare? In ogni caso penso che almeno chi si è candidato alle elezioni dovesse essere coinvolto in questo processo. Invece, ancora una volta, si sono trovati tutti la pappa pronta senza la possibilità di un minimo confronto.
Avere uno statuto significa "tradire" la genesi del Movimento 5 Stelle?
Il Movimento è una non associazione orizzontale senza strutture di rappresentanza, o almeno doveva esserlo. Invece adesso c'è uno statuto, c'è un presidente (lo stesso Grillo), un tesoriere... E i soggetti li ha scelti sempre Grillo. Perché non si sono fatti incontri o confronti? I candidati avrebbero dovuto essere consultati. Non mi sembra corretto inserire nuove regole quando i giochi sono già cominciati.
Avendo fatto parte del Movimento 5 Stelle conoscerà bene le dinamiche interne. C'è qualcuno che è scontento per queste ultime evoluzioni?
Credo che nel Movimento ci siano due correnti di pensiero e due atteggiamenti paralleli. C'è il grillino dell'ultima ora che si è avvicinato al movimento sull'onda dei successi elettorali come la vittoria al Comune di Parma. E' un grillino che non conosce davvero il movimento ma conosce il blog di Beppe Grillo e dà per scontato che sia lui l'unico a prendere le decisioni. A chi fa parte di questa "ondata" manca la conoscenza della storia: accettano passivamente Grillo come capo perché sono entrati nel movimento in un contesto in cui Grillo era già diventato un leader politico. E poi c'è invece chi è entrato nel movimento tanto tempo fa e sa che tutto è nato sulla base di un lavoro condiviso. Molti di loro hanno perplessità ma hanno anche paura di venire emarginati. Prima di protestare ci si pensa due volte perché si teme di finire nella "black list".
Tra gli eletti del Movimento 5 Stelle quale delle due correnti di pensiero prevale?
Parlo dell'Emilia Romagna perché conosco soprattutto gli eletti di questa regione. Sicuramente tra gli eletti la maggior parte fa parte del movimento da tempo perché le parlamentarie erano aperte solo tra chi era già stato candidato in una lista civica. Detto questo, anche alcuni che erano critici si ritrovano adesso perfettamente allineati.
E' possibile che qualcuno tra gli eletti del Movimento 5 Stelle passino al Pd o ad altri gruppi parlamentari?
Nel breve periodo credo di no. Cercheranno di rimanere coesi anche se non condividono alcune cose. Sono lì per la prima volta e molti di loro saranno anche disorientati. Stare uniti gli darà forza. Manterranno un profilo basso e resteranno allineati. Poi col tempo si vedrà. Dipende molto dalla leadership di Grillo e Casaleggio. Poi magari si torna a votare prima e non si porrà nemmeno il problema.
Qual è il piano di Grillo?
Ah, saperlo, Grillo è assoluatmente imprevedibile. Potrebbe davvero far ribaltare tutte le scrivanie oppure potrebbe contribuire a una maggioranza rigirando la frittata facendo credere che si tratterebbe di un sostegno di scopo e non di un'alleanza. Grillo ha dimostrato di avere grande creatività, mi aspetto di tutto. Mi preoccupa parecchio perché hanno dimostrato di dire tutto e il contrario di tutto. Si è sviluppato un sentimento fideistico e gli "adepti" seguono il leader in maniera acritica. E Grillo sa benissimo la portata del suo potere.
Su temi delicati come la giustizia e la sicurezza, piuttosto che l'immigrazione, il programma del Movimento preferisce glissare. Come mai?
A livello nazionale il programma non è mai stato organico. E' una raccolta di buoni propositi con tematiche molto trasversali ma molti punti non li affronta. La verità è che a livello locale il movimento funziona perché affronta problemi concreti, a livello nazionale resta un grande punto interrogativo. Ci sono tantissime questioni mai affrontate che pongono seri dubbi sull'approccio del movimento. Uno studio recente dimostra che l'elettorato di Grillo è composto dal 46% da elettori tradizionalmente di centrosinistra, dal 40% da elettori tradizionalmente di centrodestra e il 14% da astensionisti. E' chiaro che un elettorato così eterogeneo rispecchia lo stessa eterogeneità del movimento.
Qualcuno accomuna alcune istanze del movimento a posizioni tradizionalmente di destra, se non addirittura di estrema destra...
Un esempio ce l'ho avuto in prima persona sulla mia bacheca Facebook. Ho pubblicato un post sui matrimoni gay e mi sono arrivati molti commenti negativi, con insulti feroci al limite dell'omofobia.
Ma davvero il Movimento 5 Stelle ha qualcosa in comune con i partiti di estrema destra nati nei vari paesi europei?
Sono cose nate in maniera totalmente diversa. Poi per carità non è detto che non possano confluire in derive simili. Però il movimento è nato da cittadini comuni che volevano mettersi al servizio delle loro città. Si parlava di cose molto concrete, come gli asili nido e l'illuminazione. Se all'interno reggono queste basi si evita il pericolo. Poi però vedo l'avvicinamento rabbioso di molti leghisti delusi e allora un po' di paura mi viene. Ma come al solito quando si parla di Movimento 5 Stelle, tutto dipenderà da quello che decideranno di scrivere, o di dire, Grillo e Casaleggio.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...