domenica 8 gennaio 2017

Grillo divorzia dall’Ukip e lancia la votazione online. Malumori nel M5S

M5S
Foto Roberto Monaldo / LaPresse
01-07-2014 Strasburgo (Francia)
Politica
Beppe Grillo e Nigel Farage incontrano i deputati del gruppo Efdd
Nella foto Nigel Farage, Beppe Grillo

Photo Roberto Monaldo / LaPresse
01-07-2014 Strasbourg (France)
Beppe Grillo and Nigel Farage meet the deputies of the group Efdd
In the photo Nigel Farage, Beppe Grillo
L’obiettivo ora è l’adesione al gruppo parlamentare europeo ALDE con lo scopo di dar vita “a una nuova identità europea, che chiameremo DDM (Direct Democracy Movement)”
 
Divorzio dagli indipendentisti britannici dell’Ukip, padri della Brexit, e negoziato per l’adesione al gruppo parlamentare europeo ALDE (Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa) con lo scopo di dar vita “a una nuova identità europea, che chiameremo DDM (Direct Democracy Movement)”.
E’ la proposta che il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, lancia oggi sul suo blog, dove si apre (a sorpresa e senza preavviso) la votazione on line. Gli iscritti potranno esprimersi nelle giornate di domenica fino alle 19 e lunedì dalle 10 alle 12, quando la consultazione sarà chiusa.
Grillo spiega: “I recenti avvenimenti europei, come la Brexit, ci portano a ripensare alla natura del gruppo EFDD” (Europe of freedom and direct democracy) del quale M5S fa oggi parte assieme a Ukip e altre formazioni più piccole. “Abbiamo studiato le percentuali di voto condiviso con Ukip e le atre delegazioni minori: la cifra non supera il 20%. Molto poco”, scrive Grillo, secondo cui “rimanere in EFDD equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti. Ci ritroviamo nelle condizioni di rimanere in Parlamento con le prerogative derivanti dall’appartenenza a un gruppo politico, ma senza la possibilità di fare il massimo per realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle in Europa. Non nascondiamo anche – continua il leader dei cinque stelle – un certo disagio rispetto all’utilizzo improprio di capitali delle Fondazioni (a cui noi abbiamo rinunciato e continueremo a rinunciare) da parte di alcuni colleghi di EFDD, in riferimento alle notizie pubblicate e da cui prendiamo le dovute distanze”.
Ma stare in un gruppo parlamentare è necessario perché finire nel raggruppamento dei non iscritti “significa occupare una poltrona con le mani legate: significa non poter lavorare”. Si cerca dunque un’altra ‘casa’, e “gli unici ad aprire il dialogo con noi sono stati gli eurodeputati di ALDE”, riferisce Grillo, che racconta: “Abbiamo fatto un tentativo di dialogo anche con il gruppo dei Verdi, che ha rifiutato la nostra richiesta di confronto. Ci è stato comunicato che un eventuale ingresso del MoVimento 5 Stelle nel gruppo dei Verdi avrebbe infatti ‘sbilanciato’ gli equilibri del gruppo stesso“.


Il leader pone poi le “condizioni politiche alla base dei negoziati con ALDE”. Ovvero: “Condivisione dei valori di democrazia diretta, trasparenza, libertà, onestà; totale e indiscutibile autonomia di voto; partecipazione dei cittadini nella vita politica delle Istituzioni europee; schieramento compatto nelle battaglie comuni come la semplificazione dell’apparato burocratico europeo, la risoluzione dell’emergenza immigrazione con un sistema di ricollocamento permanente, la promozione della green economy e lo sviluppo del settore digitale e tecnologico con maggiori possibilita’ occupazionali”.
In tal modo, secondo Grillo, “il MoVimento 5 Stelle manterrebbe la sua piena autonomia con l’opportunità di dare vita a una nuova identità europea, che chiameremo DDM (Direct Democracy Movement) un progetto ambizioso che apre a un futuro in cui sempre più realtà europee condivideranno il valore della democrazia diretta”.


Tanti i malumori tra i parlamentari 5 Stelle, a Bruxelles come a Roma, colti di sorpresa dal cambio di passo. Duro il commento del deputato M5s Carlo Sibilia (ex componente del direttorio) che su Facebook definisce Alde come “il gruppo più europeista e federalista esistente al Pe” che ha considerato “i sette punti per l’Europa del M5s come ‘completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa’ definendo il M5s ‘profondamente anti Europeo’ e il suo programma ‘irrealistico e populista'”. E conclude: “Decidete se meglio soli o male accompagnati e un po’ ipocriti”.
Durissimo Matteo Salvini, che coglie la palla al balzo per provare ad accreditare la Lega come vera forza anti-sistema in Italia: “Che tristezza… Grillo e i 5 stelle stanno ‘votando’ per uscire dal gruppo euroscettico di Nigel Farage in Europa per entrare nell’Alde, il gruppo più europeista di tutti, sostenuto alle elezioni da Romano Prodi e da Mario Monti, da sempre a favore dell’euro, dell’Europa delle banche e dell’immigrazione. Peccato, stanno passando dalle barricate alle poltrone”, ha scritto su Facebook.

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