«Abbiamo agito in anticipo per assicurare scuole calde per i nostri bambini», aveva detto Virginia Raggi. Stranamente, non è andata così
L'”operazione scuole calde” lanciata dal Campidoglio non sembra aver avuto gli effetti sperati. E così oggi, giorno di rientro dopo lo stop per le festività, alcuni studenti delle scuole romane sono dovuti tornare a casa a cause delle temperature rigide non solo fuori ma anche in classe. Colpa del gelo ma anche di problemi strutturali e decennali degli istituti capitolini con impianti di riscaldamento e tubature vecchie che in alcuni casi si sono gelate e rotte. E così neanche la circolare dei presidi diffusa ieri a i genitori che consigliava di abbigliare i figli per “il grande freddo” in alcuni casi è stata sufficiente.
Le scuole al freddo a Roma
Alcune scuole hanno chiuso e in altri casi i genitori hanno riportato i figli a casa. Chiuso ad esempio il complesso che ospita il liceo Malpighi e l’istituto Ceccherelli. Aule fredde alla Cesare Battisti, alla principe di Principe di Piemonte, alla scuola Falcone e Borsellino e in alcune scuole materne e nidi come quello di Villa Ada o il Montessori, dove i genitori, considerata la tenera età dei figli, hanno preferito riportarli tra le calde pareti di casa. Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio Mario Rusconi ha raccontato la situazione in altre scuole: “Al liceo Pascale di Roma e al liceo Foscolo di Albano laziale registriamo temperature polari questa mattina. Anche il Galilei vicino Piazza Vittorio ci risulta al freddo. In generale ci arrivano segnalazioni di disagio dalle scuole romane che dipendono dal fatto che i riscaldamenti sono rimasti spenti per 15 giorni durante le vacanze natalizie, senza considerare che all’interno delle scuole operassero bidelli e presidi. Il problema si trascina da più di dieci anni e noi abbiamo sempre sottolineato che non si può risparmiare su questo settore”. E ancora: “Abbiamo come presidi offerto la nostra collaborazione al sindaco Raggi e all’assessore Baldassarre sin dall’epoca del terremoto ma per ora non abbiamo avuto nessuna risposta in merito. Fermo restando che non chiediamo prebende, né tanto meno vogliamo fare carriera politica, vogliamo solo un confronto per prendere le decisioni migliori per le scuole e superare le difficoltà insieme”. L’associazione aveva polemizzato con Virginia Raggi all’epoca dei controlli antisismici nelle scuole.
L’operazione scuole calde di Virginia Raggi
In alcuni casi, dopo l’intervento dei tecnici, nella tarda mattinata i termosifoni hanno ripreso a funzionare, in altri i guasti persistono. E, sebbene le scuole siano aperte, alcuni genitori, di fronte alla situazione, hanno deciso di riportare i figli a casa. Ad altri è stato consigliato di andare a riprendere i bimbi in anticipo, prima dell’ora del riposino per evitare che i piccoli dormano in aule ancora troppo fredde. Nel primo municipio problemi, a quanto si apprende, si sono registrati soprattutto nella materna Trento e Trieste, che si trova in un palazzo storico di via dei Giubbonari a Campo de’ fiori che ospita anche il liceo Vittorio Colonna: i tecnici stanno cercando di risolvere il problema, ma se entro oggi la situazione non tornerà alla normalità il municipio è pronto a spostare i bambini in altri locali. Stesso copione nella scuola dell’infanzia Giardinieri, dove alcuni genitori hanno deciso di andare a prendere i figli prima della fine dell’orario. Ma negli altri municipi non è andata molto diversamente. I tecnici sono dovuti intervenire per far ripartire le caldaie anche nella scuola materna L’Arancio Goloso, nel municipio 9 mentre nel municipio 8 disagi per il freddo, a quanto si apprende da alcuni genitori e come confermano dalle stesse scuole, sono stati registrati nell’asilo nido ‘L’Aquilone Colorato’ e nella scuola materna ‘Principe di Piemonte’ dove ci sono stati problemi anche alla rete elettrica.
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