domenica 8 gennaio 2017

I populisti Salvini, Meloni e De Magistris dicono sempre di non essere né di destra né di sinistra. E poi sono tutti di estrema destra.

Salvini, Meloni e de Magistris all’attacco di Saviano

Social network
Roberto Saviano in una foto d'archivio. Lo scrittore sara' protagonista alla sesta edizione del Festival internazionale di letteratura e cultura ebraica, che per il terzo anno sara' aperto dalla Notte della Cabbalà sabato 20 luglio, nella zona del vecchio ghetto, tra il lungotevere, il Teatro di Marcello, il Portico d'Ottavia e Via Arenula, 18 luglio 2013. ANSA/FESTIVAL LETTERATURA E CULTURA EBRAICA ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++
Dall’immigrazione alla Camorra, le parole di Roberto Saviano fanno infuriare i politici sui social network
 
Roberto Saviano è uno degli scrittori-giornalisti più influenti in Italia. I suoi pensieri, che si condividano o no, fanno sempre riflettere. In questi giorni però alcune sue affermazioni hanno fatto infuriare la destra lepenista di Salvini e Meloni e la sinistra-sinistra di Luigi de Magistris.
L’affermazione dello scrittore che ha fatto infuriare il duo Salvini e Meloni è stata: “Sogno sindaci africani per salvare il mio Sud martoriato”. A questa affermazione entrambi hanno esortato lo scrittore ad andare in Africa. Salvini: “Io sogno Saviano in Africa”, Meloni: “Saviano dice che sogna sindaci africani. Vada a vivere in Africa allora. Così esaudisce il suo sogno e quello di molti italiani”. Un attacco frontale e con motivazioni becere a cui lo scrittore risponde tramite Facebook.
Nel lungo post Saviano ricorda come lui suo malgrado sia già in esilio dal 2010. Poi ricorda a tutti la figura di Fiorello La Guardia – figlio di immigrati italiani – che fu sindaco di New York  dal 1934 al 1945 cambiando radicalmente la faccia della città, tanto che il secondo aeroporto cittadino porta il suo nome. Lo scrittore si domanda cosa avrebbero detto i due: “Se ne torni tra le pecore, La Guardia, ad amministrare New York non ci vogliamo uno straniero”.
Oggi, invece è la volta del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, risentito per l’intervista rilasciata dallo scrittore molto critica nei suoi confronti. Nell’intervista Saviano accusa il sindaco di populismo: “Parla come se fosse all’opposizione, invece è al potere. Le bellezze della città sono merito suo, il potere criminale, disoccupazione, controllo del territorio sono demeriti dello Stato. Se non è populismo questo…”.
La risposta del sindaco non si è fatta attendere con un duro post su Facebook: “Caro Saviano, vuoi vedere che sei nulla di più che un personaggio divenuto suscettibile di valutazione economica e commerciale? Un brand che tira se tira una certa narrazione. Vuoi vedere che Saviano è, alla fin fine, un grande produttore economico? Se Napoli e i napoletani cambiano la storia, la pseudo-storia di Saviano perde di valore economico. Vuoi vedere, caro Saviano, che ti stai costruendo un impero sulla pelle di Napoli e dei napoletani ? Stai facendo ricchezza sulle nostre fatiche, sulle nostre sofferenze, sulle nostre lotte. Che tristezza. Non voglio crederci. Voglio ancora pensare che, in fondo, non conosci Napoli, forse non l’hai mai conosciuta, mi sembra evidente che non la ami”.
Anche in questa occasione Roberto Saviano replica attraverso il suo account Facebook con un lungo post in cui parte dai fatti, ma alla fine va giù duro: ” lei ha bisogno di me, ha bisogno di contrapporsi a qualcuno: “Lei ha bisogno delle contrapposizioni perché senza quelle dovrebbe affrontare la realtà dei tanti soprusi che la sua amministrazione tollera. Ma non è l’unico: quando criticavo Berlusconi ero da strozzare, con Renzi sono diventato un gufo, se parlo di infiltrazioni mafiose al Nord diffamo. Lei mi definisce uno “zelluso” (traduzione italiana: calvo) anemozionale e la cosa, in fondo, mi fa anche sorridere.
Quel che è certo, sindaco De Magistris, è che quando le mistificazioni della sua amministrazione verranno al pettine, a pugnalarla saranno i tanti lacchè, più o meno pagati, dei quali si circonda per edulcorare la realtà, unico modo per evitare di affrontarla”.

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