mercoledì 11 gennaio 2017

Boeri: “Cgil ipocrita sui voucher, li usa in gran quantità”

Lavoro
camusso-boeri
“Da quando c’è il Jobs act l’occupazione è cresciuta più del reddito nazionale”
 
“I voucher andrebbero cambiati, non cancellati”. Nel giorno in cui la Consulta decide sui quesiti referendari della Cgil – uno di questi, com’è noto, chiede proprio l’abrogazione dei buoni lavoro – il presidente dell’Inps Tito Boeri prende posizione. Un intervento secco su un dibattito in cui lui stesso, in un’intervista rilasciata oggi a Repubblica, intravede “molta ipocrisia”, facendo chiaramente riferimento all’utilizzo dei buoni da parte di Cgil emerso nei giorni scorsi.
“Un episodio tutt’altro che isolato – afferma Boeri sottolineando come nell’ultimo anno la Cgil abbia investito 750 mila euro in voucher  non si tratta quindi né solo di Bologna né solo di pensionati. Anche altri sindacati hanno massicciamente usato questi strumenti, ad esempio la Cisl ne ha utilizzati per un valore di 1 milione e mezzo di euro”.
E se provassimo ad estendere l’osservazione anche agli enti locali, aggiungendo la notizia delle scorse settimane di un utilizzo dei voucher da parte delle amministrazioni di Napoli e Torino – guidate da due Sindaci non certo favorevoli ai buoni lavoro – verrebbe fuori in maggior misura l’eccessiva polemica ideologica messa in luce oggi dal presidente dell’Inps. Un quadro che rivela chiaramente una doppia morale politica di chi è contrario allo strumento soltanto con le parole.
Secondo Boeri, tuttavia, è evidente la necessità di una riflessione sul tema. “Non c’è dubbio – sottolinea – che c’è stato un abuso e un utilizzo distorto, differente da quello che il legislatore si era proposto. Qualche correttivo quindi serve ma cancellarli sarebbe davvero sbagliato“.
Su questo il governo ha annunciato un tagliando per evitare gli abusi, con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che non esclude nuovi interventi nei prossimi mesi se gli effetti prodotti dalla tracciabilità (introdotta lo scorso ottobre) non basteranno. E se oggi i giudici costituzionali dovessero ammettere il quesito sui voucher, il Parlamento avrebbe comunque il tempo necessario per legiferare e rendere inutile l’ennesima consultazione popolare.
Il presidente dell’Inps conferma infine il suo giudizio positivo sul Jobs Act: “La disoccupazione giovanile resta a livelli inaccettabili. Ma da quando c’è il Jobs Act l’occupazione è cresciuta più del reddito nazionale. Gli studi che stiamo facendo ci diranno che ruolo hanno avuto in questo gli incentivi fiscali rispetto al contratto a tutele crescenti, il cui scopo principale era comunque quello di migliorare in prospettiva la produttività e i salari visto che questa forma di contratto vuole stimolare le imprese a investire sulla formazione dei lavoratori”.
La replica della Cgil non tarda ad arrivare. “I pensionati che vengono retribuiti con i voucher per prestazioni di lavoro occasionale per il sindacato sono circa 600 – mette nero su bianco lo Spi-Cgilin una nota –, si tratta di volontari in pensione che operano saltuariamente per un massimo di 3/4 ore al giorno in attività di supporto e di accoglienza nelle 4mila sedi presenti in tutto il territorio nazionale per un compenso massimo di 150 euro al mese.
Il dato fornito dallo Spi-Cgil sul numero delle persone retribuite con i voucher – prosegue il comunicato – conferma quanto dichiarato dal Presidente Inps Tito Boeri secondo il quale il sindacato ha speso nel 2016 circa 750mila euro in buoni lavoro. Ciò che invece il Presidente non ha detto è quante persone sono state effettivamente retribuite in questo modo, forse perché questo dato avrebbe ridimensionato il problema che invece evidentemente si voleva sollevare.
Non c’è quindi alcun caso e nessuna esplosione di questo fenomeno, che continua ad essere limitato così come è stato dichiarato fin da subito. Non comprendiamo quindi il senso di questa continua e accesa campagna mediatica, di cui anche il Presidente dell’Inps oggi si è reso impropriamente compartecipe e il cui unico scopo è  quello di gettare fango sul sindacato.
Da parte nostra infine – conclude il sindacato dei pensionati – non c’è alcuna ipocrisia visto che la Cgil nella sua proposta di legge Carta dei diritti universali del lavoro agli articoli 80 e 81 propone l’introduzione di norme volte a regolamentare il lavoro subordinato occasionale e accessorio”.

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