giovedì 12 gennaio 2017

Non è solo Roma. I grillini sono incapaci di governare a qualsiasi latitudine o longitudine.

Tutti i guai di Cozzolino. Il M5S di Civitavecchia allo sfascio

M5S
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La giunta guidata da Antonio Cozzolino è da tempo in difficoltà e il rischio di cadere è davvero concreto
 
Altra tegola per il M5S a Civitavecchia. Si è dimesso dall’incarico di consigliere comunale Patrizio Carlini. Le dimissioni di Carlini seguono di pochi giorni l’addio al movimento annunciato dal presidente del consiglio comunale Alessandra Riccetti dopo mesi di fibrillazioni in maggioranza. Carlini ha formalizzato le sue dimissioni con una lettera inviata al sindaco Antonio Cozzolino e alla segreteria generale del Comune, nella quale si legge tra l’altro che a indurlo a questa decisione è stata la “mancanza di trasparenza e condivisione delle scelte effettuate”. Non è escluso che nei prossimi giorni altri consiglieri comunali si decidano a lasciare.
Ma la giunta guidata da Antonio Cozzolino è da tempo in difficoltà. A fotografare la crisi e i problemi dei grillini c’erano state le parole di Riccetti: “Noi eravamo quelli dello streaming, della trasparenza, della compartecipazione e della condivisione, eravamo cittadini che entrano nelle istituzioni e si fanno Stato, istituzioni che dovevamo aprire come una scatoletta di tonno. A Civitavecchia nulla di tutto questo è accaduto. Io non mi sento più a casa nel M5S”.
Insomma una giunta allo sbando. A testimonianza del clima che si respira c’è anche l’episodio dei manifesti anonimi comparsi in tutta la città, dal centro alla periferia. Cozzolino indicato tra le ‘‘cinque piaghe di Civitavecchia’’, come ‘‘la catastrofe’’. Carlini definito ‘‘traditore’’ per la vicenda del forno crematorio con un manifesto indicante tutti i nomi dei consiglieri che di fatto non hanno fermato il progetto. E poi ‘‘osservatorio ambientale, ossidatore, Cara, Enel e crematori: avete ucciso una città. Vergogna a cinque stelle’’.
In effetti per Antonio Cozzolinosindaco grillino di Civitavecchia dal 9 giugno 2014 le cose non sono mai andate bene.  Nella sua campagna elettorale, il primo cittadino si era più volte scagliato contro l’azienda e la centrale Enel, ma alla fine aveva deciso di sottoscrivere una nuova convenzione pluriennale con l’azienda. Scelta che gli aveva attirato numerose critiche. La giustificazione era stata che quei soldi sarebbero serviti per opere pubbliche, salvo poi scoprire che quei denari sono stati utilizzati per la spesa corrente. Inoltre il comune è sommerso dai debiti e Civitavecchia è una delle città più tassate d’Italia. Ma non basta perchè il sindaco è anche noto per aver provato (scrivendo al prefetto) a sospendere d’ufficio i consiglieri di minoranza.
Ora la raffica di dimissioni (e i dissidi interni) mettono davvero a rischio la sopravvivenze della giunta pentastellata. Quanto reggerà nessuno può dirlo, ma gli equilibri sono saltati irreparabilmente.

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