Quando sul blog di Grillo il presidente dell’Alde veniva definito “impresentabile”
Alla luce del dietrofront delle ultime ore, qualcosa deve essere cambiato. O dentro l’Alde, o dentro il M5S
“Guy Verhofstadt è il politico che più dentro al Parlamento europeo incarna l’euroStatocentrismo”. Così, poco più di un anno fa, scriveva il gruppo parlamentare del M5S in Europa a proposito del presidente dell’Alde, la famiglia liberale al Parlamento Europei, l’ex premier belga Guy Verhofstadt. Queste parole venivano scritte sul blog di Beppe Grillo, quello stesso blog su cui, un anno e mezzo dopo, viene lanciata una consultazione online per decidere se lasciare l’attuale gruppo parlamentare in cui militano i parlamentari pentastellati a Bruxelles e a Strasburgo (quello degli euroscettici insieme all’Ukip) per passare proprio nella fila dell’Alde.
“Verhofstadt – scrivevano i grillini nella loro lista degli “Impresentabili al Parlamento Europeo” – ha dichiarato di far parte di sette fra Comitati e consigli di amministrazione, incarichi che gli portano in tasca un reddito complessivo non inferiore a 12.003 euro al mese, inclusi i compensi che provengono da due grandi società belghe, Exmar e Sofina”
Leggi anche: Europeista, centrista e anti-Russia: cos’è l’Alde
“Exmar è un gruppo armatoriale belga che opera nel trasporto internazionale di gas e petrolio e, in particolare, è specializzato nel trasporto di gas liquefatto. Il ruolo di Verfhofstadt è di direttore indipendente, una carica remunerata con un assegno inferiore ai 5 mila euro al mese. Sebbene Exmar non abbia ufficialmente dei lobbisti accreditati al Parlamento europeo, i suoi interessi economici sono certamente influenzati dalle leggi e dai regolamenti europei, in particolare nei settori del commercio e dell’accesso ai mercati. Lo dimostra il discorso che lo stesso Verfhofstadt ha tenuto a una cena di gala del settore del trasporto marittimo che si è tenuta a Bruxelles nel marzo del 2015.
(…)
E’ stato riportato che, durante questa cena di gala dal giro altolocato, Verhofstadt abbia esortato il settore del trasporto marittimo ad appoggiare il controverso Trattato di libero scambio fra Europa e Stati Uniti (il TTIP), dichiarando che l’accesso alle coste americane “sarebbe una enorme opportunità” per l’industria del settore e farebbe aumentare le compravendite, attualmente bloccate a causa della legge statunitense Jones. Verfhofstadt ha esortato gli armatori europei a “far sentire la loro voce a livello europeo verso tutte le Istituzioni coinvolte nella fase dei negoziati, in modo che il negoziato abbia successo. Ha inoltre dichiarato che il TTIP renderebbe “la vita più facile al commercio globale”.
(…)
Questo caso mette in luce i problemi che possono essere sollevati quando i deputati hanno posizioni nella catena di comando di società con interessi commerciali nei temi che i deputati stessi sono in grado di influenzare: può nascere la percezione pubblica di un possibile conflitto d’interessi.
Stesso discorso vale per quanto riguarda l’altra carica che Verhofstadt detiene, quella di direttore di Sofina (società finanziaria per i Trasporti e le Imprese industriali), una multi miliardaria holding belga. Il compenso di Verhofstadt per questo incarico supera i 10 mila euro al mese.
(…)
Sono clienti di Sofina il gigante energetico francese GDF-Suez, la multinazionale del cibo Danone e la catena di grande distribuzione belga Colruyt. Sofina ha, inoltre, una partecipazione nella società controllata da GDF-Suez, la Suez Environnement; l’anno scorso questa azienda aveva partecipato con una sua offerta alla gara sulla privatizzazione dell’acqua pubblica in Grecia.
(…)
I lauti compensi che Verhofstadt riceve da Sofina potrebbero sollevare dubbi circa un potenziale conflitto di interesse che lo coinvolge in numerosi settori politici in cui il Parlamento europeo legifera e su cui lui stesso, come deputato, deve votare”.
E’ stato riportato che, durante questa cena di gala dal giro altolocato, Verhofstadt abbia esortato il settore del trasporto marittimo ad appoggiare il controverso Trattato di libero scambio fra Europa e Stati Uniti (il TTIP), dichiarando che l’accesso alle coste americane “sarebbe una enorme opportunità” per l’industria del settore e farebbe aumentare le compravendite, attualmente bloccate a causa della legge statunitense Jones. Verfhofstadt ha esortato gli armatori europei a “far sentire la loro voce a livello europeo verso tutte le Istituzioni coinvolte nella fase dei negoziati, in modo che il negoziato abbia successo. Ha inoltre dichiarato che il TTIP renderebbe “la vita più facile al commercio globale”.
(…)
Questo caso mette in luce i problemi che possono essere sollevati quando i deputati hanno posizioni nella catena di comando di società con interessi commerciali nei temi che i deputati stessi sono in grado di influenzare: può nascere la percezione pubblica di un possibile conflitto d’interessi.
Stesso discorso vale per quanto riguarda l’altra carica che Verhofstadt detiene, quella di direttore di Sofina (società finanziaria per i Trasporti e le Imprese industriali), una multi miliardaria holding belga. Il compenso di Verhofstadt per questo incarico supera i 10 mila euro al mese.
(…)
Sono clienti di Sofina il gigante energetico francese GDF-Suez, la multinazionale del cibo Danone e la catena di grande distribuzione belga Colruyt. Sofina ha, inoltre, una partecipazione nella società controllata da GDF-Suez, la Suez Environnement; l’anno scorso questa azienda aveva partecipato con una sua offerta alla gara sulla privatizzazione dell’acqua pubblica in Grecia.
(…)
I lauti compensi che Verhofstadt riceve da Sofina potrebbero sollevare dubbi circa un potenziale conflitto di interesse che lo coinvolge in numerosi settori politici in cui il Parlamento europeo legifera e su cui lui stesso, come deputato, deve votare”.
Evidentemente, alla luce del dietrofront delle ultime ore, qualcosa deve essere cambiato. O dentro l’Alde, o dentro il M5S.
Nessun commento:
Posta un commento