Cosa nascondono le chat tra Raggi e Marra? Cresce l’angoscia dei 5 Stelle
La prima cittadina dovrebbe esser ascoltata in settimana dai giudici per la nomina di Renato Marra e lo stipendio di Romeo
Mentre il Tribunale del riesame ha negato la scarcerazione di Raffaele Marra, l’ex capo del personale accusato di aver intascato una tangente di oltre 300 mila euro dall’imprenditore Sergio Scarpellini, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha chiesto agli uffici competenti del Campidoglio di procedere all’annullamento in autotutela dell’affidamento dell’incarico conferito al fratello del suo ex braccio destro.
La prima cittadina dovrebbe esser ascoltata in settimana dai giudici. E probabilmente non basterà scusarsi per l’errore commesso (non aver vigilato sulla persona di Marra) come si giustificò in una conferenza stampa – rigorosamente senza domande da parte dei giornalisti – in cui aveva scaricato Marra, derubricandolo a uno dei 23 mila dipendenti del Comune.
Due i quesiti sui quali l’esponente del Movimento Cinque Stelle verrà chiamata a fornire delucidazioni: in primo luogo la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, promosso alla direzione turismo e sulla quale l’Autorità Nazionale Anticorruzione aveva prospettato un “conflitto di interessi”. Nel mirino della Procura anche la scelta di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica, un incarico per il quale l’ex dirigente aveva percepito uno stipendio di quasi 90 mila euro, ridotti poi a 70 mila.
In sua difesa si è speso Alessandro Di Battista che in tv difende il nuovo garantismo pentastellato. Se a Virginia Raggi arrivasse un avviso di garanzia “valuteremo cosa succede”. E spiega: “Raggi deciderà con i suoi avvocati se costituirsi parte civile contro Marra ma su di lui ha già preso le distanze e lo ha dimostrato anche oggi con decisione presa su suo fratello”. Una decisione tardiva, che la Raggi ha preso solo ora nonostante l’Anac avesse avvertito un evidente conflitto d’interesse.
Intanto il nuovo codice etico del Movimento 5 Stelle mette di fatto al riparo la Raggi dall’obbligo delle dimissioni nel caso dovesse finire nel registro degli indagati. Una circostanza che, più passano i giorni, e più si fa concreta.
Ma a far tremare davvero non solo Virginia ma tutto il M5S, sono le famose chat su cui potrebbero concentrarsi gli inquirenti. Le conversazioni recuperate dal telefono di Marra, le chat di whatsapp, quella del gruppo “quattro amici al bar” in cui comunicavano il sindaco, Daniele Frongia, Salvatore Romeo e Marra potrebbero contenere messaggi sconvenienti, mettendo in luce la rete di relazioni e il ruolo esercitato da Marra nel cosiddetto raggio magico.
Ma il pressing su Virginia è anche politico e i consiglieri romani del M5S sono in fibrillazione: vogliono sincerarsi del contenuto di quelle chiacchierate che possono inguaiare l’intera giunta. E oggi Raggi dovrà incontrare i pentastellati dell’ VIII Municipio dove è in corso una crisi tra i Cinquestelle: i consiglieri municipali di maggioranza ‘ortodossi’ sarebbero pronti a sfiduciare il presidente eletto Paolo Pace, uomo vicino all’ex vicesindaco Daniele Frongia. L’incontro dovrebbe servire per ricompattare le varie anime del M5S nel municipio. Ma da più parti questa vicenda è stata letta come uno scontro tra correnti interne al Movimento 5 Stelle. Un segnale nei confronti della sindaca in un momento molto delicato per la Capitale.
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