Voucher Cgil, mail interna per dire alla stampa che si tratta di casi isolati
Pubblicato il 8 gennaio 2017 15:18
ROMA – La segreteria nazionale della Cgil ha diramato una mail a tutti i dirigenti delle categorie sia nazionali che regionali, per chiedere di “minimizzare” di fronte alla stampa sull’utilizzo dei voucher all’interno del sindacato. Quanto avvenuto rischia di diventare un autentico boomerang per la Cgil che ha promosso un referendum per l’abolizione dei buoni lavoro.
“L’obiettivo che dobbiamo perseguire in queste ore delicate anche in relazione alla prossima espressione della Corte sulla ammissibilità dei quesiti referendari – scrivono Tania Scacchetti e Nino Baseotto, membri della segreteria nazionale – deve essere quello di rilanciare la validità delle nostre ragioni, supportate da milioni di firme raccolte nei mesi scorsi, evitando i processi ed evitando di alimentare fratture nella organizzazione e nella sua immagine pubblica“.
La nota interna alle strutture è stata diramata “per precisare la nostra posizione sui voucher e riportare il discorso sul nodo vero: i voucher vanno aboliti e per il lavoro occasionale va fatta una normativa adeguata, come quella proposta dalla Carte dei diritti della Cgil”. A spiegarlo all’Agi è Nino Baseotto, membro della segreteria nazionale della Cgil con delega all’organizzazione. A proposito della mail inviata a dirigenti nazionali regionali, dopo il caso dello Spi dell’Emilia Romagna, che utilizzava del personale pagandolo con i voucher, Baseotto spiega che “si tratta di qualche decina di pensionati a fronte di 18 mila persone che lavorano e collaborano in Cgil con regolare contratto, persone che svolgevano piccoli lavori a livello volontario, senza alcun incarico politico, prendendo 100-120 euro. Su questo c’è stata una campagna mediatica velenosa”.
La nota è stata quindi scritta da Baseotto e da Tania Sacchetti, membro della segreteria con delega al mercato del lavoro, per “tranquillizzare” rispetto alle “strumentalizzazioni”, per fornire le informazioni esatte, per dare indicazioni su come rispondere “perche’ non abbiamo niente da nascondere”
“Abbiamo detto che bisogna stare più attenti, che si deve cercare di evitare di usare i voucher ma che in Cgil si tratta di un fenomeno assolutamente residuale – sottolinea Baseotto – Vogliamo che il dibattito torni sui temi veri, cioe’ che i voucher sono stati una follia, che coinvolge 2 milioni di persone e ha precarizzato il mondo del lavoro: un fenomeno piu’ rilevante e piu’ preoccupante da quello che emerge dai dati Inps e del Ministero del Lavoro”.
“Ma noi non chiediamo che siano aboliti e basta: pensiamo che bisogna dare una normativa al lavoro occasionale. E noi abbiamo presentato una proposta con la Carta dei diritti dei lavoratori”. Nella nota alle strutture è scritto infatti che “meglio sarebbe stato usare maggiore attenzione sulla questione, specie avviata la nostra campagna i raccolta firme. Tuttavia, il fenomeno va circoscritto a quello che è, un utilizzo per limitate attività meramente occasionali svolte da soli pensionati”.
“La Cgil non nega l’esigenza di uno strumento che possa rispondere al lavoro occasionale – si legge ancora – nega che questo strumento siano i voucher come li conosciamo oggi”. “Alle strutture abbiamo quindi chiesto – conclude Baseotto – di mettere al centro del dibattito le nostre proposte
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