Porto Rico, il default in 5 punti
Porto Rico non paga 58 milioni. E gli Usa la lasciano fallire. La ristrutturazione? Complicata, a causa dello status di San Juan. La situazione ai raggi X.
09 Agosto 2015
Anche l'America ha la sua Grecia. È scattato il primo default a Porto Rico, il piccolo Paese caraibico che fa parte del territorio non incorporato (dipendente e liberamente associato) degli Stati Uniti.
58 MILIONI NON SALDATI. San Juan, infatti, non ha pagato gran parte dei 58 milioni di dollari di debito in scadenza il 4 agosto.
E ora, secondo l'agenzia di valutazione del credito Moody's Investors Service, rischia ulteriori «ampi default» sul totale di 72 miliardi di dollari di obbligazioni che gravano sulle sue casse.
Ecco in sintesi le cause di questa situazione e le possibili conseguenze.
58 MILIONI NON SALDATI. San Juan, infatti, non ha pagato gran parte dei 58 milioni di dollari di debito in scadenza il 4 agosto.
E ora, secondo l'agenzia di valutazione del credito Moody's Investors Service, rischia ulteriori «ampi default» sul totale di 72 miliardi di dollari di obbligazioni che gravano sulle sue casse.
Ecco in sintesi le cause di questa situazione e le possibili conseguenze.
- Porto Rico è un 'territorio non incorporato' degli Stati Uniti d'America.
1. Il pagamento mancato: San Juan vuole garantire i servizi ai cittadini
Dopo anni di dura crisi economica provocata da una gestione scellerata delle finanze pubbliche, alta disoccupazione giovanile, forte emigrazione, tasse in aumento e tagli a tutti i servizi, sono rimaste pochissime risorse per evitare la paralisi del governo guidato dal 2013 dal democratico Alejandro Garcia Padilla.
Così la Public Finance Corporation (Pfc) di Porto Rico ha effettuato un pagamento di soli 628 mila dollari, briciole a confronto dei 58 milioni dovuti ai creditori (fondi d’investimento e risparmiatori comuni Usa).
GLI OBBLIGHI VERSO I CREDITORI. La presidente della Government Development Bank, Melba Acosta-Febo, ha spiegato che «la decisione è stata presa tenendo conto degli obblighi verso i creditori e degli obblighi altrettanto importanti verso la popolazione di Porto Rico per garantire i servizi essenziali che si meritano».
Così la Public Finance Corporation (Pfc) di Porto Rico ha effettuato un pagamento di soli 628 mila dollari, briciole a confronto dei 58 milioni dovuti ai creditori (fondi d’investimento e risparmiatori comuni Usa).
GLI OBBLIGHI VERSO I CREDITORI. La presidente della Government Development Bank, Melba Acosta-Febo, ha spiegato che «la decisione è stata presa tenendo conto degli obblighi verso i creditori e degli obblighi altrettanto importanti verso la popolazione di Porto Rico per garantire i servizi essenziali che si meritano».
2. Il debito monstre: vale il 70% del Pil
Già a fine giugno il governatore Alejandro Garcia Padilla aveva annunciato che il Paese non sarebbe stato in grado di fare fronte al proprio debito di 72 miliardi di dollari, pari circa al 70% del Pil.
NO DEGLI USA AL SALVATAGGIO. Padilla sta lavorando a un piano di ristrutturazione da concordare con i creditori i cui dettagli sono attesi per il primo settembre.
Nel frattempo la Casa Bianca ha fatto sapere di non aver intenzione di varare piani di salvataggio.
NO DEGLI USA AL SALVATAGGIO. Padilla sta lavorando a un piano di ristrutturazione da concordare con i creditori i cui dettagli sono attesi per il primo settembre.
Nel frattempo la Casa Bianca ha fatto sapere di non aver intenzione di varare piani di salvataggio.
3. L'ipotesi ristrutturazione: complicata a causa dello status di Porto Rico
Il processo di ristrutturazione è reso però incerto dallo status di Porto Rico, in regime di Commonwealth con gli Stati Uniti.
Non essendo una nazione a sé stante, infatti, non può chiedere aiuti al Fondo monetario internazionale (Fmi). Servirebbe una legge apposita perché San Juan possa usufruire della protezione dai creditori prevista dal Chapter 9 della normativa sull'amministrazione controllata, oggi riservato solo alle città americane.
AVEVA CHIESTO DI DIVENTARE IL 51ESIMO STATO. Porto Rico non fa parte degli Usa ma nel 2012 ha chiesto attraverso un referendum l’ammissione alla federazione per diventarne il 51esimo Stato americano.
La consultazione non è vincolante e ora spetta al Congresso degli Stati Uniti decidere se accettare l'adesione di Porto Rico.
Non essendo una nazione a sé stante, infatti, non può chiedere aiuti al Fondo monetario internazionale (Fmi). Servirebbe una legge apposita perché San Juan possa usufruire della protezione dai creditori prevista dal Chapter 9 della normativa sull'amministrazione controllata, oggi riservato solo alle città americane.
AVEVA CHIESTO DI DIVENTARE IL 51ESIMO STATO. Porto Rico non fa parte degli Usa ma nel 2012 ha chiesto attraverso un referendum l’ammissione alla federazione per diventarne il 51esimo Stato americano.
La consultazione non è vincolante e ora spetta al Congresso degli Stati Uniti decidere se accettare l'adesione di Porto Rico.
- Porto Rico conta 3,7 milioni di abitanti.
4. I bond di San Juan: da grande affare a spazzatura
Diversamente da quanto si è visto col debito greco, molti dei bond di Porto Rico sono in mano non a Stati sovrani ma a risparmiatori americani che hanno investito in fondi comuni.
RENDIMENTI SOPRA LA MEDIA. Questi avevano puntato sui bond di San Juan perché avevano il massimo dei rating possibile (investment grade) e pagavano rendimenti sopra la media. Ma quei rating non hanno prodotto ricavi per l’amministrazione pubblica, così ora i bond sono diventati junk, spazzatura.
RENDIMENTI SOPRA LA MEDIA. Questi avevano puntato sui bond di San Juan perché avevano il massimo dei rating possibile (investment grade) e pagavano rendimenti sopra la media. Ma quei rating non hanno prodotto ricavi per l’amministrazione pubblica, così ora i bond sono diventati junk, spazzatura.
5. L'opinione degli analisti: il peggio deve ancora venire
Il rischio adesso, secondo gli analisti di Moody’s, è che altri Paesi dell'area fortemente indebitati subiscano il contagio.
Il pericolo riguarda anche la California: le casse dello Stato ormai sono vuote, ma le sue città in teoria possono usufruire del Chapter 9, come fatto nel 2013 da Detroit.
SI RISCHIA L'EFFETTO DOMINO. L'agenzia di rating crede inoltre che «questo sia il primo di vari default sul debito del Commonwealth» e altri osservatori si aspettano che «il peggio debba ancora arrivare» se non ci sarà un'ampia ristrutturazione del debito di Porto Rico.
Il pericolo riguarda anche la California: le casse dello Stato ormai sono vuote, ma le sue città in teoria possono usufruire del Chapter 9, come fatto nel 2013 da Detroit.
SI RISCHIA L'EFFETTO DOMINO. L'agenzia di rating crede inoltre che «questo sia il primo di vari default sul debito del Commonwealth» e altri osservatori si aspettano che «il peggio debba ancora arrivare» se non ci sarà un'ampia ristrutturazione del debito di Porto Rico.
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