martedì 11 agosto 2015

A ben pensarci è proprio vero.

Matteo Renzi all'Unità, "l'unica cosa fatta non di sinistra è stata vincere le elezioni". Difende le scelte sul Cda della Rai

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MATTEO RENZI55
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Matteo Renzi preferisce non entrare nel dibattito fra Sergio Staino e Gianni Cuperlosulla sinistra e sul comportamento tenuto dalla minoranza dem. "Credo che siano due persone di grande intelligenza, che troveranno spazi e luoghi comuni per continuare questa discussione" scrive il presidente del Consiglio sull'Unità, sulla rubrica settimanale "Caro Segretario" in cui risponde ai lettori. 
Dopo la risposta più formale, il premier entra a gamba tesa nel dibattito sul fare "cose di sinistra". "Si può sempre fare qualcosa più di sinistra" scrive Renzi, ricordando la misura degli 80 euro, l'intervento sulle tasse sul lavoro, i fondi per la non autosufficienza, gli asili nido, la lotta all'epatite, le misure per la stabilizzazione del lavoro, la legge elettorale che "toglie il rischio di tentazioni neocentriste", l'impegno sulla flessibilità in Europa, e ancora il falso in bilancio, il divorzio breve, il reato di autoriciclaggio, gli accordi fiscali con Vaticano e Svizzera, le sanzioni più dure contro corruzione e mafia, la legge sugli eco-reati, il recupero dell'evasione. E così via. "C'è ancora molto da fare" prosegue Renzi, che parla di "cose di sinistra". Ed aggiunge: "L'unica cosa non di sinistra che abbiamo fatto è stato vincere le elezioni". Alle Europee, certo, con il 40% che non è proprio la stessa cosa del 25% di un anno prima. E anche alle Regionali, dove abbiamo recuperato Piemonte, Sardegna, Abruzzo, Campania, e Calabria, perdendo solo il Liguria. Qui c'è una sinistra che vince e governa", mentre in Europa "la sinistra non vince nemmeno alla lotteria".
Renzi torna poi sui dati Inps sul mondo del lavoro, dopo i commenti entusiastici di ieri. "Non è un immaginario quadro roseo - scrive il premier sull'Unità - ma una prima tendenza, reale e consistente, su cui costruire e lavorare ancora". 
Sul tema della Rai, Renzi difende le scelte adottata per la nomina del Cda. Definisce "insopportabile" la retorica della società civile contrapposta al partito, "non è che se uno non si è mai iscritto a un partito è società civile e invece chi fa il militante alle feste dell'Unità o ha una tessera in tasca è incivile" scrive il presidente del Consiglio, aggiungendo che "sono il segretario del più grande partito politico europeo: non mi vergogno della mia gente, chiaro?". Quanto ai nomi scelti dal Pd - Guelfo Guelfi, Franco Siddi, Rita Borioni - Renzi scrive che sono "professionisti capaci nel mondo della comunicazione, dell'informazione, della cultura. Che poi sono i tre aspetti prioritari per il Cda della Rai. Faranno meglio di chi li ha preceduti". In merito a Monica Maggioni presidente e Antonio Campo Dall'Orto direttore generale, sono "figure che vengono entrambe dalla televisione" e prima di tutto "viene la competenza. E la Rai deve essere messa in condizione non solo di essere risanata sui conti, come è stato fatto, ma anche di essere rilanciata sui contenuti". 
Ultimo tema, l'Expo. "Per me è andato bene" scrive Renzi, che ricorda chi scommetteva sul fallimento dell'Italia. "E invece abbiamo vinto noi, ha vinto l'Italia" afferma.

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