Se alla fine si stampassero le 321 copie per senatore - ognuno degli eletti ha il diritto di chiederla - il costo complessivo dell’operazione sarebbe di 930.900 euro, quasi un milione di euro
Roberto Calderoli, già statista impegnato in roghi di leggi e scritture di leggi elettorali, ha depositato la discreta cifra di mezzo milione di emendamenti per bloccare la riforma del Senato in Parlamento. E, fa sapere oggi Il Fatto, la stampa – obbligatoria – delle proposte di modifica in maggior parte ostruzionistiche arriverà a costare alla cancelleria (e quindi al popolo italiano) la discreta cifretta di un milione di euro:
Secondo dati raccolti dall’Ansa in Senato, infatti, le proposte di modifica sono state raccolte in 100 tomi, ciascuno di 1.000 pagine: 100 mila pagine in tutto che – in soldi – fa un per copia(ognuna composta da 100 tomi) di circa 2.900 euro. Se alla fine si stampassero le 321 copie per senatore – ognuno degli eletti ha il diritto di chiederla – il costo complessivo dell’operazione sarebbe di 930.900 euro, quasi un milione di euro. Il conto dei costi, ovviamente, non tiene conto delle economie di scala e delle strutture esistenti in Senato, più “scientifici”, invece, sono i dati sul peso: considerando che ogni tomo di 1.000 pagine pesa in media 2,5 kg il carico per senatore sarebbe di due quintali e mezzo. ll peso totale delle copie stampandone una per ciascuno dei 321 senatori – sforerebbe il tetto delle 80 tonnellate (80.250 kg) Per dare un’idea, per l’Italicum – che fu sepolto di proposte di modifica – il peso degli emendamenti mancò di poco le 7 tonnellate (6.900 kg).
Insomma, un bello spreco di carta. Oltre al bello spreco di soldi per pagare lo stipendio a un senatore che fa leggi porcata. Dov’è la ruspa di Salvini quando serve?
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