mercoledì 12 agosto 2015

I migranti che scappano dalla guerra non vanno solo in Italia. E dalle immagini che si vedono anche in TV non é che i poliziotti della Grecia siano tanto accoglienti. Anzi!


Cosa sta succedendo a Kos

Migliaia di persone arrivano ogni settimana sull'isola greca scappando dalle guerre, le autorità locali non sanno gestirle: stanotte più di 1.000 sono state chiuse in uno stadio



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 Centinaia di persone in coda per la registrazione nello stadio di Kos. (AP Photo/Yorgos Karahalis)

Aggiornamento del 12 agosto: Nella notte tra l’11 e il 12 agosto più di mille rifugiati arrivati sull’isola greca di Kos dalla Turchia sono stati chiusi dalle autorità all’interno dello stadio della città di Kos. In precedenza le autorità locali avevano tentato di usare gli spazi dello stadio per allestire un centro per la registrazione delle generalità dei migranti arrivati sull’isola, ma il progetto erea fallito dopo che era scoppiata una rissa tra gruppi di rifugiati e tra i rifugiati e la polizia. La polizia ha deciso di chiudere le persone nello stadio la sera di martedì, dopo diverse ore di disordini. L’azione della polizia era apparsa poco coordinata e lucida anche durante la giornata dell’11 agosto, quando per contenere la folla erano stati usati estintori per il fuoco e bastoni. Tra le persone chiuse nello stadio c’erano anche donne e bambini molto piccoli e ci sono stati almeno due svenimenti causati dal caldo e dall’esposizione al sole. Una persona ha avuto una crisi epilettica durante la notte.
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Kos è un’isola della Grecia che da alcuni mesi è diventata il punto di arrivo di migliaia di profughi che scappano dalle regioni interessate dalla guerra in Siria. Durante i primi mesi del 2015 in Grecia sono arrivati circa sette volte i migranti che erano arrivati a questo punto dell’anno nel 2014 e la Grecia sta facendo parecchio fatica a gestire la situazione, anche a causa delle condizioni molto complicate della sua economia e dell’instabilità politica del paese nelle ultime settimane. A Kos le persone non arrivano per restare, bensì per proseguire il loro viaggio verso l’Europa: nell’isola però mancano strutture di accoglienza e nelle ultime settimane, con l’aumentare del flusso di persone, la situazione si è fatta particolarmente tesa.

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