Tsipras tradisce i suoi elettori: riforma delle pensioni e privatizzazioni selvagge
martedì, agosto 11th, 2015
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Manca solo qualche dettaglio tecnico, ma di fatto il primo accordo con i creditori è stato trovato. Lo conferma il ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos che espone anche quali sono le condizioni che la Grecia ha dovuto accettare. Condizioni pesantissime che pongono Tsipras sulla graticola soprattutto sul fronte interno dove l’opposizione non aspettava altro. Nell’accordo è previsto che Atene faccia diverse cose diametralmente opposte a quelle che erano contenute nel programma col quale Syriza ha vinto le elezioni. Tra queste ci sono: revisione sulla tassa sul tonnellaggio delle navi, la riduzione del prezzo dei farmaci generici, una revisione del sistema del welfare, il rafforzamento della Sdoe (equivalente greco della guardia di Finanza), lo scaglionamento delle pensioni anticipate, la cancellazione dei benefici fiscali per le isole entro la fine del 2016, l’attuazione delle riforme di mercato proposte dall’Ocse, la liberalizzazione del mercato dell’energia e la prosecuzione del programma di privatizzazione.
Insomma una vera e propria rivoluzione per un Paese come la Grecia, una rivoluzione che fa ancora più impressione perché sarà portata avanti da un partito di sinistra che aveva promesso ben altro ai suoi elettori. Questo però è il prezzo da pagare per l’accordo con i creditori, per evitare il fallimento di tutto il Paese. Questo è il risultato della politica della troika, dell’austerità estrema. Vedremo se darà i frutti sperati. Sia chiaro tutti questi sacrifici porteranno nelle casse di Atene circa 90 miliardi di prestito ponte. Ma questo come abbiamo imparato in passato non è affatto garanzia di stabilità economica e di ripresa.
F.B.
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