Cecilia Strada: "Con Maroni mi imbarazza essere lombarda"
La presidente dell'associazione critica la Regione sulla questione profughi: "Dimostra una totale mancanza di senso di umanità"
"SONO imbarazzata di essere un cittadino della Lombardia dopo gli attacchi di Roberto Maroni e della Lega contro gli immigrati. Chi fa parte delle istituzioni non può comportarsi così". Cecilia Strada, presidente di Emergency e figlia di Gino Strada, fondatore dell'organizzazione umanitaria, non ci sta. Dopo la minaccia della Regione di tagliare i fondi ai Comuni che accoglieranno nuovi profughi, accusa apertamente il governatore: "Non sa cosa è il buon governo. Dimostra una totale mancanza di senso di umanità e sposa una retorica spicciola solo per prendere quale voto in più".
Perché è così arrabbiata?
"Sono appena tornata dall'Afghanistan e provo imbarazzo per le cose che ho sentito dire in questi giorni da chi amministra la regione dove vivo".
A cosa si riferisce?
"Da chi fa parte delle istituzioni ci si aspetterebbe un po' di logica, di prudenza e invece non è così. Ho trovato abbastanza imbarazzante, per esempio, la minaccia di sanzionare e togliere i fondi ai sindaci che decideranno di accogliere nuovi stranieri. Trattati come se commettessero un abuso, mentre si tratta di fare solo ciò che ha chiesto loro il ministero dell'Interno".
Maroni e la Lega sostengono che in gran parte si tratta di clandestini.
"Maroni ha tutti gli strumenti per sapere da dove arrivano queste persone. Non può non sapere che si tratta di gente che scappa e continuerà a scappare da Paesi dove c'è la guerra, portandosi via tutta la famiglia".
La Lega che governa la Regione sostiene che due su tre, in realtà, non sono profughi.
"La storia del mondo è fatta di emergenze come queste. Le cose non si devono vedere solo dal punto di vista di chi accoglie, ma anche da quello di chi viene accolto. Altrimenti la paura e il disagio nascono da situazioni che appaiono insostenibili. Maroni ha scelto di stare dalla parte di chi agita la paura. Raccontando che c'è il pericolo che arrivino malattie, che chi arriva ruba il lavoro agli altri".
Anche il Movimento Cinque Stelle, però, non è stato tenero.
"Non sarebbe la prima volta. Ognuno ha le sue paure, ma che si usino le ignoranze della gente e la disinformazione solo per prendere un voto in più lo trovo inaccettabile".
La parola d'ordine della Lega è: aiutiamoli a casa loro.
"Non mi sembra di averli visti in fila per darci una mano quando c'era l'emergenza Ebola. Queste persone hanno diritto a una protezione umanitariacome sa bene il ministro dell'Interno. Continueranno a spostarsi. Tra l'altro scappano da Paesi ai quali l'Italia ha spesso venduto armi".
Il governo sta facendo abbastanza?
"Milano si è presa da sola sulle sue spalle tutta la responsabilità. Condivido le parole dell'assessore Majorino, che nei giorni di emergenza alla stazione Centrale diceva: "Chiediamo solo allo Stato di esserci e alla Lega di tacere".
Perché è così arrabbiata?
"Sono appena tornata dall'Afghanistan e provo imbarazzo per le cose che ho sentito dire in questi giorni da chi amministra la regione dove vivo".
A cosa si riferisce?
"Da chi fa parte delle istituzioni ci si aspetterebbe un po' di logica, di prudenza e invece non è così. Ho trovato abbastanza imbarazzante, per esempio, la minaccia di sanzionare e togliere i fondi ai sindaci che decideranno di accogliere nuovi stranieri. Trattati come se commettessero un abuso, mentre si tratta di fare solo ciò che ha chiesto loro il ministero dell'Interno".
Maroni e la Lega sostengono che in gran parte si tratta di clandestini.
"Maroni ha tutti gli strumenti per sapere da dove arrivano queste persone. Non può non sapere che si tratta di gente che scappa e continuerà a scappare da Paesi dove c'è la guerra, portandosi via tutta la famiglia".
La Lega che governa la Regione sostiene che due su tre, in realtà, non sono profughi.
"La storia del mondo è fatta di emergenze come queste. Le cose non si devono vedere solo dal punto di vista di chi accoglie, ma anche da quello di chi viene accolto. Altrimenti la paura e il disagio nascono da situazioni che appaiono insostenibili. Maroni ha scelto di stare dalla parte di chi agita la paura. Raccontando che c'è il pericolo che arrivino malattie, che chi arriva ruba il lavoro agli altri".
Anche il Movimento Cinque Stelle, però, non è stato tenero.
"Non sarebbe la prima volta. Ognuno ha le sue paure, ma che si usino le ignoranze della gente e la disinformazione solo per prendere un voto in più lo trovo inaccettabile".
La parola d'ordine della Lega è: aiutiamoli a casa loro.
"Non mi sembra di averli visti in fila per darci una mano quando c'era l'emergenza Ebola. Queste persone hanno diritto a una protezione umanitariacome sa bene il ministro dell'Interno. Continueranno a spostarsi. Tra l'altro scappano da Paesi ai quali l'Italia ha spesso venduto armi".
Il governo sta facendo abbastanza?
"Milano si è presa da sola sulle sue spalle tutta la responsabilità. Condivido le parole dell'assessore Majorino, che nei giorni di emergenza alla stazione Centrale diceva: "Chiediamo solo allo Stato di esserci e alla Lega di tacere".
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