PARMA - Mentre prosegue la polemica tra il Vaticano e il leader della Lega Nord Matteo Salvini, all'interno del M5s il dibattito sull'immigrazione è apertissimo. In un post comparso sul blog di Beppe Grillo si legge una riposta alle critiche mosse dal portavoce al Senato Maurizio Buccarella, che nel 2013 ha presentato l'emendamento per abolire il reato di immigrazione clandestina, alle proposte lanciate nei giorni scorsi dal consigliere comunale torinese Vittorio Bertola: "Va ricordato al cittadino Buccarella che nel Movimento 5 Stelle non esistono gerarchie, tipiche invece dei partiti. Non c’è differenza fra un portavoce consigliere comunale e un portavoce senatore. Nel Movimento 5 Stelle esistono posizioni e discussioni, come quella in corso sull'immigrazione".

Il sindaco 5 stelle di Parma Federico Pizzarotti, da parte sua, ha lanciato un messaggio che sembra prendere le distanze anche dalle recenti proposte dal suo stesso movimento: "Io non so se le centinaia di migliaia di profughi scappino da guerra, da fame o solamente cerchino di dare un futuro migliore ai propri figli, ma ho imparato che quando si parla di esseri umani i problemi vanno affrontati con umanità e serietà. Non con slogan e senza pensare a conseguenze e a cosa succederà a seguito delle nostre azioni",  ha scritto Pizzarotti su Facebook.

"Non confondiamo la difesa dei diritti umani con l'incapacità Italiana di far rispettare le leggi e di perseguire chi delinque. Tanto agli Italiani quanto agli immigrati", scrive Pizzarotti sul social network. "Vorrei che quelli che scrivono molte delle parole di indifferenza o odio che leggo sul mio profilo o in generale su Fb - aggiunge - avessero il coraggio di dirle guardando in faccia le persone a cui si riferiscono".

Ma non ci sono soltanto le polemiche sull'immigrazione ad animare la giornata dei 5 Stelle. In una intervista  trasmessa alle 20.30 a In Onda su La7, Beppe Grillo ha parlato del Presidente della Repubblica e del governo Renzi:  "Un giudizio su Mattarella? Non lo so, non so neanche chi sia, cosa faccia - ha detto Grillo -  io pensavo che almeno un pugno sulla scrivania lo potesse dare, invece assistiamo a decreti, decreti, con la semantica".

 "Oggi è la semantica che fa la parte del leone nelle leggi, ci vuole un insegnante di semantica che dice guardi che quella parola lì, quell'avverbio lì rovescia il senso della legge - ha proseguito il leader dei 5 Stelle  - se tu nella legge, per esempio il falso in bilancio, ci metti "inconsapevolmente", sei condannato solo se dimostri di essere consapevole, diventa rovesciato. Le fanno gli avvocati le leggi oggi. Se invece di "E"
ci metti "O", rovesci il senso della frase. Io lo avevo detto a Mattarella, guardi prima di firmare, si prenda un insegnante che capisca il senso di queste cose. Si legga bene parola per parola, perché la truffa è quella".