Gemelli diversi: cinque similitudini tra Lega e M5S
Ci sono alcuni argomenti in cui gli slogan social di Salvini e alcuni 5 stelle sembrano molto simili. Ma chi sta inseguendo chi? E sopratutto: a quale fazione giova?
Così vicini, così lontani. Sia Lega Nord che Movimento 5 Stelle hanno una linea unita sulla notizia di Roma candidata ai Giochi olimpici del 2024. Antipolitica o scuola del Carroccio che sia nel giro di pochi minuti Matteo Salvini e il deputato M5S Alessandro Di Battista postano il medesimo concetto. «Oggi, in pieno scandalo Mafia Capitale questi amici dei ladri pensano a lanciare le Olimpiadi di Roma», cita uno. «Renzi propone le Olimpiadi a Roma nel 2024. Per me è una follia, sarebbe l’Olimpiade dello Spreco», avanza l’altro. Ma la Capitale è solo uno dei tanti temi su in le truppe dell’europarlamentare e quelle del leader genovese potrebbero trovarsi d’accordo. Sui social entrambe si “rincorrono” diverse volte, con pareri simili, specialmente quando si segue l’onda dettata dall’agenda setting.
Tutti i post M5S contro Roma per i Giochi Olimpici:
Qui Maroni propone invece una variante dell’indignazione #Roma2024:
1 IL NEMICO UNICO: RENZI – Ieri Salvini è stato citato dal segretario del Pd (e premier) Matteo Renzi. Non poteva mancare un suo post in merito: «Renzi oggi scherzando all’assemblea del PD: “La notte non dormo pensando a Matteo Messina Denaro, non a Matteo Salvini”. A me non fa ridere. A voi?». Il discorso del Presidente del Consiglio è però diventato anche un argomento social per i grillini.
Renzi nemico comune? Sì. Anche se Beppe Grillo nella sua ultima gita romana ha evitato di apostrofare il premier come “ebetino” gran parte degli attacchi dei parlamentari M5S sono costantemente rivolti verso il presidente del Consiglio. Un po’ come insistentemente fa oggi il leghista:
2 L’INDIGNAZIONE PER NAPOLITANO – Il Capo dello Stato diventa spesso mira delle opposizioni politiche. C’è però un fil rouge che unisce Salvini e i 5 Stelle: la rabbia per le mosse di Giorgio Napolitano. Nell’agosto 2013 era Salvini a criticare il Quirinale sulla catena umana per i migranti di Siracusa: «Napolitano dice che la catena umana per i migranti nel mare di Siracusa fa Onore all’Italia. Che palle! Ora li manterrà il signor Napolitano?». Oggi invece, davanti all’etichetta di eversione, Grillo ha recentemente replicato al Colle così: «Napolitano stia attento, o lo denunciamo per vilipendio del Movimento 5 stelle». Gli argomenti che scatenano polemiche sono senz’altro diversi, ma sia Salvini che Grillo hanno recentemente “aperto” verso il premier per un successore condiviso al Colle. Il 3 dicembre la Lega Nord si dichiarò pronta ad appoggiare un candidato proposto da Renzi «se positivo» e «non di parte». Più o meno come il nome «fuori dal pantano della politica» che ha evocato il comico genovese durante la sua ultima visita in Senato.
3 LA STAMPA KASTA – Ricordate la rubrica del giornalista del giorno su Beppegrillo.it? Bene, se il leader genovese ha un po’ ammorbidito il suo atteggiamento verso la stampa Salvini è invece scatenatissimo:
Giornalisti poco attenti, disinteressati alla forza politica in questione. Spesso, nei post, cambiando l’ordine dei fattori il “risultato” cambia: poco.
4 L’EUROPA NEMICA - Su questo tema è una eterna sfida tra Movimento 5 Stelle e Lega Nord. Ognuno è euroscettico a modo suo. Se Grillo lancia la raccolta firme per il referendum sull’uscita dall’euro Salvini, attaccandolo, propone un sondaggio. L’Europa monetaria appare per entrambi una realtà comunque da superare. Il genovese però, sentendosi attaccato sul campo, non ha mancato recentemente di dire la sua sullo “scetticismo” del rivale leghista.
5 I MIGRANTI: OGNUNO A MODO SUO – «L’ONU – ha recentemente commentato Salvini – denuncia che 3.419 immigrati sono morti nel Mediterraneo quest’anno, purtroppo un record senza precedenti. Morti che pesano sulle coscienze degli amici di Mare Nostrum». Mare Nostrum è finita però anche nel mirino dei 5 Stelle (ricordate l’appellativo “Affare nostrum”?). I grillini però a differenza di Salvini riescono ad avere più successi sul campo. A giugno, in Senato, è passata una mozione M5S che chiedeva una più «decisa cooperazione degli Stati membri per l’emergenza umanitaria nel Mediterraneo sia in termini di finanziamenti alle operazioni di soccorso sia per contrastare il traffico degli esseri umani». Eppure sulla stampa sollevò polemiche il post Facebook di Di Battista in cui «i fratelli africani devono stare a casa loro, e per farli stare a casa loro devono avere risorse e sviluppo a casa loro». Più o meno come suggerisce durante diverse ospitate tv anche Matteo Salvini. Ma è il “come”, quello vero, ad esser poco chiaro per entrambi i casi presi in esame.
Il problema è capire chi ha iniziato per primo.
(Copertina LaPresse)
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