Dopo le polemiche la Cisl vende Eustema, la società informatica che fa affari con gli enti previdenziali. Ma l’operazione potrebbe essere solo un passaggio
di Stefano Sansonetti
Chissà, magari è un primo passo di allontanamento da un business che aveva scatenato polemiche a non finire. E che forse con la missione sindacale non aveva nulla a che fare. Sta di fatto che la Cisl, in tempi recenti, è uscita del tutto dall’azionariato di Eustema, la società informatica che era indirettamente controllata dalla Confederazione. Dai fasti dell’era di Raffaele Bonanni (la cessione risale alla fase finale della sua gestione) si starebbe passando a una stagione di dimagrimento targata Annamaria Furlan. Eustema ha fatto incetta di “corposi” appalti dagli enti previdenziali, Inps in primis. Adesso la società, che ha chiuso il 2013 con ricavi per 33,9 milioni e 476.340 euro di utili, è passata quasi integralmente sotto il controllo dei suoi manager, l’ad Enrico Luciani e il direttore operativo Stefano Buscemi. E’ appena il caso di ricordare come La Notizia, sin dal lontano 12 marzo 2013, avesse svelato tutti gli aspetti del business che ruota intorno all’azienda.
I PASSAGGI
Fino a poco tempo fa il 35,5% di Eustema faceva capo alla Cisl per il tramite di Finlavoro, holding di partecipazioni del sindacato. Ora la quota di Finlavoro è stata ceduta a Innovazione Lavoro, che sommando le nuove azioni a quelle che già aveva in pancia è arrivata al 69,19% della società informatica. Ma chi c’è dietro Innovazione Lavoro? Prima c’era proprio la Cisl, per il tramite del Laboratorio del lavoro. Successivamente sono subentrate la E-World Consultants al 51% e la Marises al 49%. Per capirci qualcosa, quindi, bisogna salire ancora di un piano. La E-World Consultants fa capo al 66% a Luciani, l’Ad di Eustema, che nella parte restante del capitale ha coinvolto alcuni familiari (Niccolò Luciani e Jacopo Luciani). Dietro la Marises, invece, troviamo al 50% Buscemi, direttore operativo di Eustema, e al 50% Maria Carlucci. Insomma, con la cessione delle quote di Finlavoro a Innovazione Lavoro, di fatto il capitale della società è stato messo in mano ai due manager.
Fino a poco tempo fa il 35,5% di Eustema faceva capo alla Cisl per il tramite di Finlavoro, holding di partecipazioni del sindacato. Ora la quota di Finlavoro è stata ceduta a Innovazione Lavoro, che sommando le nuove azioni a quelle che già aveva in pancia è arrivata al 69,19% della società informatica. Ma chi c’è dietro Innovazione Lavoro? Prima c’era proprio la Cisl, per il tramite del Laboratorio del lavoro. Successivamente sono subentrate la E-World Consultants al 51% e la Marises al 49%. Per capirci qualcosa, quindi, bisogna salire ancora di un piano. La E-World Consultants fa capo al 66% a Luciani, l’Ad di Eustema, che nella parte restante del capitale ha coinvolto alcuni familiari (Niccolò Luciani e Jacopo Luciani). Dietro la Marises, invece, troviamo al 50% Buscemi, direttore operativo di Eustema, e al 50% Maria Carlucci. Insomma, con la cessione delle quote di Finlavoro a Innovazione Lavoro, di fatto il capitale della società è stato messo in mano ai due manager.
IL RESTO
Gli stessi presidiano un’altra fetta del capitale di Eustema pari al 28,8%, che è in mano sempre alla E-World Consultants. Il restante 2% del capitale fa capo a Postecom, società delle Poste oggi guidate da Francesco Caio. In un anno e mezzo, dopo l’uscita della prima inchiesta de La Notizia, il sindacato ha cambiato quasi tutto. Fino a inizio 2014, addirittura, la E-World Consultants faceva capo a due fiduciarie, l’Unione Fiduciaria e la Servizio Italia, di fatto fino ad allora utilizzate per schermare i veri proprietari. Ma l’attuale assetto è definitivo? Domanda più che legittima, perché a quanto pare nei mesi scorsi qualche gruppo aveva sondato il terreno per rilevare la società. Chissà che il trasferimento ai manager non sia temporaneo. Nel frattempo la società risulta aver messo in cassa integrazione una trentina di dipendenti. Ma le performance aziendali continuano a essere robuste. I ricavi sono stati di 40,3 mln nel 2011, di 44 mln nel 2012 e di 33,9 nel 2013. Gli utili hanno raggiunto 1,2 mln nel 2011, 1,5 mln nel 2012 e 476.340 euro nel 2013. Cifre di tutto rispetto.
Gli stessi presidiano un’altra fetta del capitale di Eustema pari al 28,8%, che è in mano sempre alla E-World Consultants. Il restante 2% del capitale fa capo a Postecom, società delle Poste oggi guidate da Francesco Caio. In un anno e mezzo, dopo l’uscita della prima inchiesta de La Notizia, il sindacato ha cambiato quasi tutto. Fino a inizio 2014, addirittura, la E-World Consultants faceva capo a due fiduciarie, l’Unione Fiduciaria e la Servizio Italia, di fatto fino ad allora utilizzate per schermare i veri proprietari. Ma l’attuale assetto è definitivo? Domanda più che legittima, perché a quanto pare nei mesi scorsi qualche gruppo aveva sondato il terreno per rilevare la società. Chissà che il trasferimento ai manager non sia temporaneo. Nel frattempo la società risulta aver messo in cassa integrazione una trentina di dipendenti. Ma le performance aziendali continuano a essere robuste. I ricavi sono stati di 40,3 mln nel 2011, di 44 mln nel 2012 e di 33,9 nel 2013. Gli utili hanno raggiunto 1,2 mln nel 2011, 1,5 mln nel 2012 e 476.340 euro nel 2013. Cifre di tutto rispetto.
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