sabato 20 dicembre 2014

Le persone oneste in questo paese sono sempre perseguitate.


Minacce al poliziotto antimafia «Colpiremo quando non te l’aspetti»

Lettera-necrologio a Gaetano Pascale, che in questi giorni ha raccontato i retroscena dell’inchiesta «Mondo di mezzo». «Non mi faccio intimidire»

di Redazione Roma online

ROMA - «Colpiremo quando meno te l’aspetti». Si chiude così la lettera di minacce indirizzata a Gaetano Pascale, l’ex poliziotto della Squadra mobile di Roma che in questi giorni si è più volte esposto in prima persona raccontando i retroscena dell’inchiesta Mafia Capitale. 
«Sappiamo tutto di te»
«Sappiamo tutto di te, come ti muovi, quello che fai, il lavoro che fai, dove vivono i tuoi figli, dove parcheggi le tue auto, dove sta la tua casa - è scritto nella lettera-necrologio, dove compare la foto dell’ex poliziotto con il suo nome sopra una croce nera -. Siccome continui a rompere il c... con questa antimafia, e non hai capito che di devi fare i c...i tuoi guardia infame, mo’ cominciamo a fartelo capire come si campa. Colpiremo quando meno te l’aspetti». 
«Sono dei maledetti vigliacchi»
«Sto andando a depositare l’ennesima denuncia - racconta Pascale - ma di certo non mi faccio intimidire. La cosa più preoccupante è che la lettera l’hanno messa direttamente nella mia cassetta della posta. Sono venuti a casa mia, questi maledetti vigliacchi».

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