giovedì 18 dicembre 2014

Come diceva Totò......E io pago!

Piante ornamentali, catering, web tv e radio. All’Anas un’autostrada di spese pazze

  
di Stefano Sansonetti
Economia
Pietro_Ciucci_web
di Stefano Sansonetti
Per carità, nessuno nega che l’Anas sia un colosso da 6 mila dipendenti con costi che non possono certo essere uno scherzo. Ma se si va a fare un giro nel caleidoscopico mondo degli “appalti per acquisizioni in economia di beni e servizi” se ne scoprono davvero delle belle. Per esempio viene fuori che per la fornitura e noleggio di piante ornamentali da interno per le sedi della direzione generale, la società presieduta da Pietro Ciucci ha speso qualcosa come 149 mila euro. Oppure che per i servizi di web tv e radio Anas se ne sono andati 177.410 euro. O ancora che per servizi di catering a favore dei partecipanti alle attività formative del Centro per l’alta formazione è stato staccato un assegno da 140 mila euro. Ma i casi, in un elenco che contiene centinaia di forniture, si sprecano. E danno l’idea di una società, controllata al 100% dal ministero dell’economia, che ha ancora un “corpaccione” in cui il lardo da tagliare si annida in diversi settori. Anche perché, sarebbe inutile nasconderselo, certe cifre non fanno altro che cozzare fragorosamente contro i tanto sbandierati obiettivi di spending review a cui lo stesso Tesoro e il governo guidato da Matteo Renzi non mancano mai di fare riferimento. Almeno a parole. Il dato è che a scorrere la liste di contratti Anas spesso si ha l’impressione di trovarsi in un girone dantesco.
I NUMERI
Sia chiaro: l’Anas ha un bilancio monstre che nel 2013 si è chiuso con 795 milioni di ricavi (di cui 711 da gestione ed esercizio della rete stradale e autostradale) e utili per 3,38 milioni. In più ci sono costi per 625 milioni di euro, gran parte dei quali legati al personale. Insomma, è una società che gioco forza muove grosse cifre. Ma le sorprese sono ancora tante. Il sito internet della società spiega che per l’acquisizione in economia di beni e servizi di importo pari o superiore a 40 mila euro, sino alla soglia comunitaria, è previsto l’affidamento tramite gara informale. Per importi tra 20 mila e 40 mila euro l’affidamento avviene tramite indagine di mercato coinvolgendo almeno tre operatori economici iscritti nell’elenco fornitori. Per importi inferiori a 20 mila euro è consentito l’affidamento diretto.
GLI ESEMPI
Detto questo, tra i tanti esempi si scopre che l’Anas paga cifre certo non irrisorie pure la “progettazione grafica, stampa e distribuzione del bilancio integrato”: 42.490 euro alla società Art Attack Advertising per il documento contabile del 2013 e 42.500 euro alla Palli Comunicazione srl per il bilancio 2012. La Art Attack Advertising, tra l’altro, ha incassato dalla società di Ciucci pure 171 mila euro per l’ “affidamento dei servizi per la campagna di comunicazione esodo estivo 2013”. E che dire dei “servizi di traduzione e interpretariato”? In tutto si è trattato di 150 mila euro affidati alla società Intrawelt. Mentre per il “servizio on-line di accesso e consultazione di riviste e banche dati per le strutture centrali e periferiche di Anas” se ne sono andati 105 mila euro a beneficio del gruppo Il Sole 24 Ore spa, lo stesso che edita il quotidiano della Confindustria. Tornando ai primi servizi descritti, si può aggiungere che i 177.410 euro per i servizi di web tv e radio sono stati riconosciuti alla Mameli Carlo Ditta Individuale, i 149 mila per noleggio, posa in opera e manutenzione delle piante ornamentali alla Verde Impresa di Binella srl e i 140 mila euro del catering per i partecipanti alle attività formative del Centro per l’alta formazione alla società Sapori Catering.
GLI SVILUPPI
Naturalmente in un periodo di vacche magre per i conti dello Stato ci si chiede se certe spese dell’Anas siano proprio irrinunciabili. Tra l’altro è appena il caso di ricordare, come già rivelato da La Notizia, che nella società di Ciucci ci sono numerosi dirigenti che ancora oggi prendono lussuosi stipendi, ben oltre i 240 mila euro di tetto imposto dal governo Renzi. La società all’epoca ha fatto sapere che in base al combinato disposto dei vari interventi governativi sui limiti stipendiali e della decorrenza dell’ultimo decreto la situazione è regolare. Ma lo spirito della norma si è andato a far benedire.

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