domenica 14 dicembre 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

Quirinale, i renziani allontanano l’ombra del Cav

14/12/2014 - di 

«Falso, il patto del Nazareno è trasparente, vale soltanto per le riforme costituzionali e la legge elettorale», replicano i fedelissimi del premier, dopo le parole di Berlusconi sul legame tra patto del Nazareno e partita del Colle


Berlusconi rilancia, i “fedelissimi” di Renzi provano ad allontanare l’ombra del Cav. Se il presidente di Forza Italia ha definito logico» che nel patto del Nazareno sia compresa anche l’intesa per l’Elezione del presidente della Repubblica, nel Partito democratico sono i parlamentari più vicini al premier a smentire che la scelta sul successore di Giorgio Napolitano al Colle sia vincolata all’accordo tra i due leader. «Falso, il patto del Nazareno è trasparente, vale soltanto per le riforme costituzionali e la legge elettorale», ha replicato a Giornalettismo Davide Faraone, a margine dell’Assemblea nazionale del Pd.
Guarda le interviste a Davide Faraone e a Ettore Rosato (Pd)
Non è il solo, tra la maggioranza renziana, a smentire le parole del Cav. Anche Ettore Rosato nega che sulla partita del Quirinale ci sia un’intesa già scritta con il leader azzurro: «Quando sarà il momento, il Pd farà un confronto con tutte le forze parlamentari». Non senza attaccare il bersaniano Alfredo D’Attorre, che aveva “avvertito” Renzi sulla possibile «resistenza» delle minoranze dem nel caso il premier decida di puntare su un «garante per il suo governo al Colle»: «Quello di D’Attore mi sembra un approccio culturalmente sbagliato», replica Rosato. 
Rosato boccia anche lo scenario di primarie interne tra i delegati dem per la scelta di un nome condiviso. Una carta già evocata dalle minoranze per evitare di restare escluse dalla partita: «Le procedure per l’elezione del capo dello Stato sono già previste dalla Costituzione, non mi sembra utile fare strane invenzioni. Bisognerà far lavorare la politica e dimostrare di essere una comunità, così faremo le scelte giuste», ha concluso. 
ELEZIONE CAPO DELLO STATO, CUPERLO: «MI FIDO PIÙ DI RENZI CHE DI BERLUSCONI» –  Al termine dell’assemblea nazionale lo stesso Gianni Cuperlo prova ad allontanare lo scenario di una resa dei conti tra minoranze e maggioranza renziana nella partita del Colle: «Ma no, non ci sarà alcuno scontro sul capo dello Stato. Le parole di Berlusconi sul patto del Nazareno e l’intesa sul post-Napolitano? Si tratta di uno scenario che il segretario del mio partito ha sempre negato, tenderei a crederei più a Renzi che a Berlusconi», taglia corto l’ex candidato per la segreteria dem. 
Guarda le interviste a Gianni Cuperlo e Luigi Zanda (Pd)
Ma è chiaro che, quando si aprirà la partita, le differenti minoranze dem non si faranno trovare impreparate.Tentando una convergenza su un nome condiviso. Di certo, il rischio è che il nodo della successione al Quirinale possa trascinarsi a lungo. Anche perché sullo sfondo resta l’incubo dei 101 e dei franchi tiratori: «Bisogna affrontare quel passaggio con serenità, abbiamo già un precedente, questa volta dobbiamo farci trovare preparati», ha concluso Cuperlo.

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