Renzi all’Assemblea Pd: «Non ci faremo fermare da diktat della minoranza»
14/12/2014 - di RedazioneScontro tra minoranza e governo. Mentre Pippo Civati minaccia l'abbandono Stefano Fassina attacca il premier: «Non sto in Parlamento per gufare ma per esprimere. E non ti permetto più di fare le caricature di chi la pensa diversamente da te. Se vuoi andare alle elezioni dillo e assumiti la tua responsabilità»
L’assemblea del Pd, oggi a Roma, è carica di tensioni tra governo e minoranza del partito. Il segretario-premier Matteo Renzi si prepara davanti ai delegati con un messaggio unificante:«Non chiedo obbedienza, ma pretendo lealtà». Per il congresso i dem dovranno attendere il 2017 e per un nuovo governo la naturale scadenza del 2018. Il dissidente Pippo Civati ha in questi minuti minacciato “l’addio” da Largo Nazareno. Nonostante ciò Renzi sembra puntare alla richiesta di un mandato chiaro, con un voto – che si annuncia a maggioranza schiacciante – per poter sbrigliare i nodi e ricompattare il partito in vista della prova delle riforme (Italicum e TitoloV) previste per le prossime settimane in aula. L’appuntamento di oggi si profila sempre più come una resa dei conti.
(In copertina foto d’archivio ©Mauro Scrobogna /LaPresse)
Matteo Orfini usa una metafora per definire il climax di Largo Nazareno: “Sembriamo Games of Trones”. “Mettono un Re e appena lo ammazzano lo rimpiazzano con un altro. Ok noi non siamo così, ma appariamo così”. “Credo che dobbiamo rappresentare una parte di società, ampia, che non include solo chi è sceso in piazza venerdì”. E cita il Pontefice: “La cifra di questa modernità è la solitudine”.
“Penso che abbiamo bisogno di ricostruire un clima di fiducia”, avanza il capogruppo alla Camera Roberto Speranza. “Io vengo da passaggi parlamentari difficili. Nei quali ci sono interventi tutt’altro che banali. Ho visto lacrime nel Pd per il Jobs Act”. “Permettemi di dire che sono orgoglioso anche di quei deputati che quel giorno hanno pianto. Hanno votato sì, soffrendo”.
“Noi dobbiamo portare una riforma buona ma con i numeri”. Ivan Scalfarotto interviene in assemblea criticando l’operato in commissione con l’emendamento che ha portato il governo sotto. Uno sgambetto che – ricorda il deputato – ha puntato suisenatori eletti a vita. “Su che cosa?” chiede con durezza Scalfarotto. “Io non devo trattare con una parte del mio partito come se non fosse una parte del mio partito”. “Io non ho mai visto la sinistra italiana chiedere di più su martenità”. Parte qualche critica in sala.
Boccia, critico verso il governo interviene in assemblea: “Avendo esaurito l’eleganza di Gianni Cuperlo e l’analisi cruda di Fassina, segretario mi resta davvero poco”. “Si può stare in un partito anche se non sei in linea con il segretario? Io penso che la storia del Pd sia straordinaria. Arriviamo qui per i 20 anni che abbiamo alle spalle”. “Arriviamo qui come comunità e io arrivo con delle responsabilità, non dando pagelle. Lo decidono gli elettori. Quando ti ho votato ho sperato che attraverso la segreteria il PD interpretasse il riformismo vero”. “Quello che voglio capire dal mio segretario se tre temi sono il vero riformismo italiano”. Critica il Jobs Act e parla di risorse legate alle tutele. “E se fra tre mesi scopriamo che chi è in cig ha 200 euro in meno?”
ASSEMBLEA PD: CUPERLO “ACCANTONARE SCISSIONE” – “Scissione? Accantoniamo questa parola, facciamo finta che non sia mai stata pronunciata. Il Pd è la nostra famiglia e qui noi vogliamo restare anche se non è ancora il partito che avevamo immaginato e l’inchiesta Mafia Capitale lo dimostra”, ha commentato Gianni Cuperlo a margine dell’assemblea del Pd.
Le modifiche allo statuto del Pd sono state approvate all’unanimità dall’assemblea nazionale.
“Non sto in Parlamento per gufare ma per esprimere. E non ti permetto più di fare le caricature di chi la pensa diversamente da te. La minoranza non fa diktat, se vuoi andare alle elezioni dillo e assumiti la tua responsabilità”. Durissimo Fassina contro il segretario. Partono applausi in sala.
Fassina che urla in faccia a Renzi.
L’ho amato per 30 secondi! #AssembleaPD
— Mara Gottardi (@Marameo___) 14 Dicembre 2014
“Parto anch’io utilizzando la metafora del segretario, il biilancio di fine anno. Indubbiamente ci sono poste positive ma vorrei evidenziare quelle negative. La prima è ricordare lo sciopero generale di venerdì scorso. Il problema, vorrei dire a Tonini, che milioni di lavoratori hanno perso una giornata dei loro magri stipendi per poter dire che al governo”. “grave – sottolinea – che non ci sia stata uan parola del segretario sullos ciopero generale”. Così Fassina interviene all’assemblea. “Stiamo perdendo un pezzo fondamentale di rappresentare un pezzo del mondo del lavoro”. “Diventiamo il partito dell’establishement che diventa il partito della troika”.
Giorgio Tonini, vicepresidente Senatori PD, ribatte a Cuperlo: “Vero che sindacato è uno dei nostri interlocutori ma anche sindacato deve chiedersi in che realtà viviamo”. Partono applausi in sala.
ASSEMBLEA PD: PARLA CUPERLO E ATTACCA JOBS ACT - “Ringrazio Matteo per la schiettezza che ci ha sempre dato. Nessuno vuole la palude”, spiega il critico Gianni Cuperlo. “Non rallentare MAtteo, non mugugnare, migliorare”. Riconoscere quel confine tra chi critica e la distanza di un partito, sottolinea. “Parlo per me ma io credo che quando la sinistra sceglie di monetizzare ogni licenziamento economico si tocca la nostra visione di democrazia sui luoghi di lavoro”. “Il fantastico 40,8% è stato troppe volte piegato alla divisione, mentre occorre unire un Paese lacerato”.
Cristiana Alicata, anche giustamente, ripercorre una serie di cose che aveva denunciato sul PD Roma e per le quali era finita nel mirino di molti dirigenti democratici. Alicata ricorda (e rimprovera) a Bersani di aver candidato qualche consigliere regionale di troppo (ogni riferimento a Di Stefano immaginiamo sia voluto)
Ora Prende la parola Cristiana Alicata, che in un tweet di un anno e mezzo fa denunciò il fatto che alla Primarie del PD a Roma c’erano molti rom in fila per votare.
D’Attorre non fa sconti “Nonostante i successi indicati da Renzi il paese è ancora in una congiuntura economica difficile. Il tutto in un clima sociale che si fa più pesante”.
Ora parla uno dei leader della Minoranza. Alfredo D’Attorre. “Nessuno ha lavorato per frenare nulla. Credo che se riportiamo la discussione ad una cosa più propria facciamo il bene del Pd”
D’Attorre “Avremo bisogno di un PD unito a tuo sostegno per avere una svolta in Europa, che durante il semestre europeo non si è materializzata”. D’Attorre chiede al governo di farsi portavoce di un cambiamento delle regole economiche europee.
Intanto il presidente dell’Assemblea del Pd Matteo Orfini ha annunciato che gli interventi sono ben più di 50.
Intanto sta intervenendo il segretario dei Giovani Democratici Andrea Baldini, che vede nel Pd nell’unica alternativa all’attuale destra di Salvini & Co.
RENZI E MINORANZA PD -“Non staremo fermi nella palude. ll Pd non è un partito che va avanti a colpi di maggioranza, ma non rimarrà fermo per i diktat della minoranza”. Poi critica i ‘segnali’ mandati dalla minoranza. “Se la vita diventa solo politica diventi arido dentro. E’ anche vero che noi facciamo politica per la vita di ogni persona che incontriamo”. “Aver affrontato la crisi dell’Ast non era una risposta ai giornali ma che tu operaio di Terni (e cita altri lavoratori di aziende in crisi ndr) tu non sei un numerino, ma una persona”. “Gusto delle vertigini – spiega Renzi – stiamo facendo politica. Io non vado in Europa col cappello in mano vado con la faccia di chi al difende. Contemporaneamente ciascuno di noi si renda conto che stiamo affermando una certa Italia nel mondo”. “Vorrei esser chiaro chi vuole cambiare segretario e governo si metta il cuore in pace”.
RENZI E QUIRINALE - Il premier ringrazia i 9 anni di lavoro di Giorgio Napolitano. Lo difende, anche nella sua situazione. E aggiunge: “Può darsi che questa sia l’ultima assemblea nazionale Pd dove lo ringraziamo. Io so che in queste ore il presidente della Repubblica sta facendo il presidente della Repubblica”. L’applauso più lungo dell’intervento di Matteo Renzi sta qui.
RENZI E MAFIA CAPITALE – “Io sono schifato”, afferma il segretario. “Il lavoro che stiamo facendo è di chiarezza. Orfini nel Pd romano avrà da ‘divertirsi’, si fa per dire”. “Indignazione e schifo però non basta. Io chiedo ai magistrati di arrivare velocemente a sentenze e processi”. E attacca: “Quando leggo numerose interviste su magistrati che commentano su lavori che stiamo facendo. Io ringrazio per le critiche, ma sarebbe meglio che parlino più nelle sentenze che nelle interviste”. “Io non dormo la notte per Matteo Salvini ma per Matteo Messina Denaro”
RENZI SU EUROPA: “SOGNO EUROPEO ACCANTONATO PER TECNICISMO” – “Senza flessibilità non ci sarebbe poltica” . “L’Europa da sogno è diventato parametro”. “Un sogno messo da parte per colpa del tecnicismo”. “Quando siamo andati al G20 ho visto Paesi di destra e sinistra sconvolti sulla attenzione all’austerity. Per lo sviluppo c’è bisogno che i partiti tornino ad esser credibili, incrociando i cittadinI”. Qui Renzi sottolinea poi l’adesione al Pse per superare una “sbornia tecnocratica”. “Se in Europa ci presentiamo come pieni di idee costruendo però alibi… Ecco se noi facciamo ciò siamo i principali colpevoli”.
RENZI: MERCATO DEL LAVORO E 80 EURO – “In questo 2014 non ci sono solo vittorie regioni, i forconi, Grillo, e il 40 per cento ma c’è anche che nostro Paese inizia a restituire ai lavoratori i denari necessari per rimettere in moto l’economia”. Il segretario critica le diffidenze verso l’operazione degli 80 euro. “Nessun accordo sindacale ha mai dato ai lavoratori come Jobs Act”.
RENZI AD ASSEMBLEA PD: TEMA GIUSTIZIA - Il segretario parla della riforma della giustizia necessaria, dati i tempi dei processi più nassi negli altri paesi europei. “Io credo che la corruzzione sia una sfida culturale. Ma credo anche che abbiamo fatto bene a togliere più anni. Aver aumentato innalzamento della pena minima non è fare i duri perché adesso ‘abbiamo visto alcune cose’”. “Credo che la sfida contro la corruzione sia una sfida nel cuore e nel cervello di ciascuno di noi. Ma” con l’intervento sulla giustizia e con l’aumento della pena minima per il reato di corruzione, “abbiamo fatto bene a togliere ulteriori alibi”.
RENZI “DISONESTI FUORI DA PD, CHI SBAGLIA PAGA” – “Chi è disonesto non può stare con noi. Chi sbaglia paga: dentro e fuori il Pd. Niente scherzi e niente sconti”, sottolinea il premier che parla anche di onesti che non seguono il Partito democratico.
RENZI AD ASSEMBLEA PD “LEVATI LA GIACCHETTA DEL GUARDA CANTIERE” - Renzi parla dell’Ulivo, delle sue riforme, con una nota di apprezzamento. “Quello che però ricordo è come si siano persi 20 anni”. “Non perdiamo un solo minuto, non perché abbiamo fretta”. Poi arriva a parlare del cantiere nelle città. Fa l’esempio dei cittadini “che non hanno tanto da fare” e che osservano i lavori in corso con diffidenza e critiche. “Ecco io dico al Pd di togliersi la giacchetta dell’osservatore di cantiere. Noi non siamo quelli che mugugnano sul Pd che cerca di cambiare l’Italia”.
ASSEMBLEA PD: RENZI: CAMBIARE CON PD E GOVERNO - “Non ci rendiamo conto che fuori da qui c’è un Italia ricca di opportunità”, spiega Renzi, “una Italia che non si arrende per dire che va tutto male”. Il Partito democratico non è “il partito della nazione” ma “aprire con inno è vuol dire che siamo un partito che non sopporta un Paese struprato da anni di malgoverno”. “Dobbiamo cambiare”, aggiunge. “Una fase nuova con capacità da parte di Pd e governo”.
ASSEMBLEA PD: RENZI: NO INCIAMPI - “Il motivo per cui un anno fa mi avete dato questo straordinario privilegio non è fare inventario risultati aggiunti ma affermare una certa idea di italia e dire che la politica ha una supremazia rispetto alla ‘tecnocrazia’”.
Una certa idea di Italia nel mondo – spiega Matto Renzi – queste due “sono le caratteristiche del pd che stiamo guidando come luogo di cambiamento culturale”. “Vorrei esser chiaro bisogna che su questo tema non ci siano inciampi”.
ASSEMBLEA PD: INIZIO LAVORI - Inizia l’assemblea Pd con l’inno di apertura. Orfini annuncia che sarà “una lunga giornata di lavoro”.
ASSEMBLEA PD: RENZI “RIFLETTERE SU MESSAGGIO POLITICO” – “Portare le riforme entro la fine dell’anno”. Queste le prime parole del segretario Matteo Renzi che apre con un augurio a Oliverio, neogovernato della Calabria. “Non stiamo dietro le bandiere ma stiamo a riflettere sul messaggio politico che abbiamo dato quest’anno”. E fa un ironico in bocca al lupo a Grillo e a il suo tour a New York.
ASSEMBLEA PD: ASSENTE ANCHE BERSANI - Tra gli esponenti della minoranza al Parco dei Principi sono presenti Alfredo D’Attorre e Stefano Fassina. Costretto a dare forfait invece Pier Luigi Bersani, bloccato a casa da un mal di schiena.
ASSEMBLEA PD: D’ATTORE “OFFENSIVO PARLARE DI AGGUATO” - «Considero offensivo definire il voto su un emendamento come un agguato. Mi aspetto che oggi Renzi ringrazi uno ad uno i deputati che hanno partecipato ai lavori in commissione Affari costituzionali». Lo ha detto Alfredo D’Attore, esponente della minoranza dem, arrivando all’assemblea del Pd, rispondendo a chi gli chiede un commento alla parole del premier sul voto che ha cancellato la possibilità per il presidente della Repubblica di nominare cinque senatori a vita.
ASSEMBLEA PD: CUPERLO “NOI LEALI, MA VOGLIAMO AUTONOMIA” - «Saremo leali, ma pretendiamo autonomia». Gianni Cuperlo, esponente della minoranza Pd, è tra i primi ad arrivare al Parco dei Principi dove oggi si tiene l’assemblea del partito. «Mi aspetto – ha aggiunto Cuperlo – di sentire una relazione dal segretario del mio partito e non dal capo della maggioranza del Pd o da un capo corrente. Noi siamo stati leali sulle riforme, abbiamo contribuito emendamenti, ritirandone decine per non mettere in discussione l’unità dell’impianto del ddl. Continueremo ad essere leali, ma pretendiamo autonomia. Sulle riforme costituzionali è il Parlamento ad essere sovrano».
ASSEMBLEA PD: SERRACCHIANI “RENZI DETERMINATO” - «Sarà un’assemblea trasparente con un segretario molto determinato». Così il vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani, arrivando all’hotel Parco dei Principi di Roma per partecipare all’assemblea del partito, risponde ai giornalisti sul clima interno al Pd alla luce delle fibrillazioni delle ultime ore.
ASSEMBLEA PD: IL TWEET DI SERENI “SPERO IN CONFRONTO LEALE” – «Verso Assemblea Pd. Spero in un confronto che porti lealtà e unità». Così Marina Serena, vice presidente della Camera manda un tweet distensivo prima dell’avvio dei lavori. Grande assente oggi è Massimo D’Alema molto critico nei confronti dell’attuale segretario.
ASSEMBLEA PD: CIVATI MINACCIA ADDIO - «Non chiamatela scissione. Però il tempo stringe. Così faccio fatica a starci». A dirlo è Pippo Civati, che intervistato da Qn, sottolinea come il momento dell’addio dal Pd si avvicini: «Tempo fa parlai di un mese. Ora di meno. Molto meno». Il “cosiddetto ‘popolo democratico’”, sottolinea Civati, «non capisce il perché di una linea politica certamente non di sinistra». E sottolinea: «Non siamo noi che ci separiamo. È questo gruppo dirigente che non rispetta gli impegni e ci costringe a fare qualcosa di diverso».
ASSEMBLEA PD: GUERINI “ULTIMO APPELLO; BASTA SGAMBETTI” – «Questo è l’ultimo appello, non ci sono altre chiamate: o siamo tutti consapevoli che il tempo dei giochini, delle rivincite congressuali e degli sgambetti è finito. Oppure, altro che disciplina, saranno gli elettori a sanzionarci». Così il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini, intervistato dal Corriere della Sera, riflette sulle tensioni interne al partito. E al giornalista che gli domanda cosa si aspetti dall’ assemblea nazionale di oggi dice: «che si superi un dibattito che a volte sembra concentrato solo sulle dinamiche interne». Guerini riflette su quanto avvenuto in Commissione Affari costituzionali, con la scelta di alcuni deputati della minoranza di non partecipare al voto e di chiedere di essere sostituiti: «Si rischia di rappresentare un’immagine tutta politicista. Qualcuno ha detto che il voto sui cinque senatori di nomina presidenziale era un segnale interno al Pd. Questa modalità sa di vecchio, è da abbandonare. Basta guardarsi l’ombelico, pensiamo davvero alle riforme».Il vicesegretario torna poi sulle dichiarazioni di Pippo Civati, che ha evocato la scissione: «E’ il solito Civati. Mi auguro che non avvenga quanto dice».
ASSEMBLEA PD: FASSINA “RENZI DRAMMATIZZA, VUOLE ANDARE AL VOTO” – «Mi pare che il presidente del Consiglio voglia andare al voto e cerchi ogni giorno di costruire alibi per giustificare il suo obiettivo, ma scaricando la responsabilità sulle spalle degli altri. I termini utilizzati in questi giorni come ‘imboscata’, ‘rivincita congressuale’, mi pare siano finalizzati a una drammatizzazione politica per creare uno showdown verso le elezioni». Stefano Fassina torna sulle tensioni interne al Pd in un’intervista a Repubblica. L’ipotesi scissione? «Spero che nessuno dei dirigenti dem, né Civati né altri, abbiano davvero questo obiettivo. Ma rispondo per me. Il mio impegno rimane nel Pd e per correggere la rotta del partito e del governo». E al giornalista che gli chiede se nell’Assemblea nazionale di oggi ci sarà una resa dei conti l’ex viceministro dell’ Economia dice: «Per fare la resa dei conti bisogna essere in due, ma da parte di chi in questi mesi ha dissentito, l’ obiettivo e’ stato di migliorare le riforme». Infine, alla domanda se la sinistra dem possa andare avanti con il dissenso continuo sulle riforme Fassina risponde: «No, siamo di fronte a un bivio: da un lato il premier può continuare a cercare lo scontro per giustificare la sua scelta di andare al voto; dall’altro la strada del contributo che tutti vogliamo dare nel Pd».
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