Governo e sindacati ancora distanti sul Jobs act
Poletti: "Il confronto continuerà per vie formali ed informali". Camusso: "Esecutivo continua a non essere disponibile al dialogo sociale"
di Redazione | 19 Dicembre 2014 ore 17:15
Susanna Camusso e Giuliano Poletti (foto LaPresse)
"Il governo continua a non essere disponibile al dialogo sociale", ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell'incontro sui decreti attuativi del jobs act a palazzo Chigi. "L'atteggiamento del governo è questo: non possiamo discutere con voi di cose conclusive, perché la conclusione non è con le parti sociali", ha dichiarato Camusso, che ha aggiunto come "il ministro ha detto che avrebbe riflettuto, attendiamo ma non cambiamo giudizio. Ci conferma che il governo non è disponibile ad avere un rapporto normale con i sindacati: è un atteggiamento più arretrato del dialogo sociale europeo".
Le posizioni sono ancora distanti quindi tra governo e sindacati sulla riforma del mercato del lavoro e non ci sono stati avvicinamenti tra l'esecutivo e le parti sociali.
ARTICOLI CORRELATI Jobs act, arriva la fiducia del Senato Un tappeto rosso per CamussoDiversa è la versione che arriva dal ministro del ministro del Lavoro Giuliano Poletti secondo cui "il confronto con sindacati e imprese continuerà, per vie formali ed informali, anche in vista della predisposizione dei successivi decreti attuativi del Jobs Act". Poletti sottolinea che "come era stato annunciato, abbiamo incontrato le parti sociali per illustrare le posizioni e raccogliere valutazioni e sollecitazioni utili ai fini del lavoro in atto di stesura dei decreti di attuazione del disegno di legge delega sul lavoro, a partire da quelli relativi al contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e alla riforma dell'Aspi".
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