Inchiesta Mose, Giovanni Mazzacurati: "Ho incontrato Tremonti". L'ex ministro: "Mi dicevano che lui fosse importante" (FOTO)
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Giovanni Mazzacurati, presidente del Consorzio Venezia Nuova e principale indagatonell'inchiesta sulle tangenti del Mose, ha riferito agli inquirenti di aver incontrato Giulio Tremonti. Incontro che però, stando a quanto riferito, non aveva ad oggetto lo scambio di tangenti. Mazzacurati infatti aveva l'obiettivo di fare pressing per sbloccare i lavori, allora bloccati. La rivelazione è contenuta negli interrogatori di Mazzacurati ai pm veneziani. Secondo la sua versione, sarebbe stato poi proprio l'ex ministro dell'Economia a metterlo in contatto con Marco Milanese, che stando alle indaginiavrebbe ricevuto una tangente di 500 mila euro in cambio del parere favorevole del Ministero dell'Economia su un finanziamento di 400 milioni al Mose.
"Lei il colloquio lo ha fatto con Tremonti?" chiedono i pm nel verbale dell'interrogatorio. Risponde Mazzacurati: "Sì, l'ho fatto al ministero dell'Economia, in via XX settembre a Roma, sono stato ricevuto al ministero, mi hanno fatto passare e poi mi hanno portato da Tremonti". C'era anche Milanese, domanda l'avvocato. "No, non c'era".
Dalle carte dell'inchiesta emerge che Mazzacurati chiese un contatto al ministero dell'Economia a Roberto Meneguzzo, amministratore delegato di Palladio Finanzia. Meneguzzo, sempre stando alle parole di Mazzacurati, lo mise successivamente in contatto con Milanese il quale "rappresentava che avrebbe assicurato che i finanziamenti di volta in volta richiesti sarebbero stati concessi con positivo parere del ministero dell'Economia solo se gli fosse stata assicurata la disponibilità di una somma di 500mila euro". Prima che Milanese si attivi, sembrerebbe far capire Mazzacurati negli interrogatori del 29 e 30 luglio, c'era però bisogno di un "avallo formale" da parte dei vertici del ministero, dunque di Tremonti. In un'intercettazione, Mazzacurati spiega il tema di quell'incontro a Roberto Meneguzzo "Quel giorno del mio colloquio col ministro, io ho suggerii...ho detto esplicitamente che c'erano parecchi di questi lavori finanziati che non partivano, che erano in ritardo di tre anni". Il presidente del Cvn, almeno nelle parti degli interrogatori non coperte da omissis, non dice mai che i 500mila euro consegnati a Milanese fossero per Tremonti. Cosa che invece fa Claudia Minutullo, ex segretaria di Galan.
Giulio Tremonti al momento non è indagato, ma potrebbe essere ascoltato come persona informata dei fatti. Nell'ordinanza il Gip ha scritto che i contatti tra gli indagati da un lato e Tremonti e l'ex sottosegretario Gianni Letta dall'altro "non hanno rilievo penale", mentre nei confronti di Milanese i magistrati hanno revocato la richiesta d'arresto una ventina di giorni prima che scattasse il blitz in Laguna. Una mossa che non esclude ulteriori sviluppi dell'indagine.
Da parte sua, l'ex ministro sembra però aver confermato l'incontro. Come riporta un retroscena de La Stampa, Tremonti avrebbe confidato ad alcuni amici che "ebbi quel colloquio con Mazzacurati perché tutti insistevano a farmelo incontrare, mi dicevano che era importante. E del resto non si potevano negare finanziamenti per completare il Mose, nemmeno Prodi se l'era sentita di bloccarli".
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