venerdì 21 marzo 2014

Meno male che i grillini erano trasparenti.

La lettera anonima sulla camorra che agita il MoVimento 5 Stelle

di   - 21/03/2014 - In Campania si balla. Una mail avvisa Pepe di legami parentali e camorra con chi ha diffuso il comunicato di sfiducia. Lui sale a Milano, dopo una lettera a Casaleggio. L'attivista citato dall'anonimo replica a Giornalettismo

La lettera anonima sulla camorra che agita il MoVimento 5 Stelle
Politici locali di destra, disordini contro la discarica di Pianura, camorra. Non sono i contorni di un mafia movie ma il climax che aleggia nella missiva anonima fatta recapitare al senatore campano del MoVimento 5 StelleBartolomeo Pepe. Pepe è stato escluso dai suoi colleghi di gruppo Senato per la commissione di inchiesta sui rifiuti e le ecomafie, nonostante il cittadino fosse risultato prescelto in quattro votazioni tutte poi annullate. Ieri, a Palazzo Madama si è tornato a parlare della tanto discussa votazione dove Nugnes, Martelli e Pepe, dovevano esser messi “a graticola, per la scelta di un meritevole candidato al ruolo. Peccato però che alla riunione Pepe non si è presentato perché diretto a Milano per motivi “personali”, così come non c’è stata nessuna prova a Madama. Il senatore campano mercoledì aveva chiesto a Gianroberto Casaleggio un incontro per rivedere le regole del MoVimento. Mentre si dirigeva verso la città meneghina ieri è spuntato un post sul suo profilo: «Ciao Pepe. Casomai non lo sapessi, ti informo che il sito che ha pubblicato per primo la tua sfiducia, (il 10 marzo ovvero mentre eri coinvolto nelle votazioni per la commissione eco-mafia) è registrato a nome di Massimo Nonno. Ora… Massimo Nonno – prosegue la lettera – è fratello di Marco, consigliere comunale a Napoli tra i più votati alle elezioni del 2011 nelle liste del Pdl (An) ed esponente della destra».
Bartolomeo Pepe MoVimento 5 Stelle Campania
COSA CONTIENE LA LETTERA – La comunicazione riporta i link che dimostrerebbero tali affermazioni, tra cui due articoli, uno di Repubblica on line e del Mattino, che raccontano del processo per i fatti di Pianura. «Secondo l’ipotesi accusatoria – riferisce Repubblica – i disordini furono organizzati con la regia del clan camorristico Lago che, dedito alla costruzione di immobili abusivi, temeva che la riapertura della discarica pregiudicasse i suoi affari». Il pubblico ministero Antonelo Ardituro, nel luglio 2013, chiese per Nonno la condanna a 13 anni di reclusione. «Forse a Pianura non ci dovevi andare», è la chiusa del messaggio anonimo pubblicato dal senatore. Quest’ultimo, con tono neutro precisa: «Ora io non ho modo di verificare e nemmeno di dubitare di nessuno tantomeno di un movimentista qualsiasi, certo sono brutti periodi».
LA VERSIONE DI NONNO – Ma chi è Massimo Nonno? Massimo è un attivista che ha registrato il sito Cittadini in MoVimento, il primo a dare la notizia in rete della sfiducia napoletana verso Pepe. Contattato da Giornalettismo però spiega: «Ho saputo del post, confermo tutto quello che dice il senatore Pepe. Ma non mi spiego che bisogno c’era di presunte lettere anonime». Perché? «Il sito in questione è nato a novembre dell’anno scorso, quandi io come attivista del m5s proposi di creare un giornale cartaceo che veicolasse le attività del movimento da distribuire ai nostri gazebo. Quindi, d’accordo con altri lanciammo un meet up a cui parteciparono una trentina di persone ed in cui si decise di fare prima un giornale online ed in un secondo momento il giornale cartaceo». L’attivista è perplesso sui dubbi del senatore Pepe: «Dopo quella riunione io ed altri ci mettemmo all’opera per coinvolgere quanta più gente possibile e Pepe già era a conoscenza dell’iniziativa, tanto è vero che in una riunione a Pontecagnano, dove accennammo alla nascita del giornale, lui mi disse di lasciare perdere perché già ce ne erano tanti di siti e giornali. Quindi la frottola della lettera anonima se la poteva risparmiare visto che sanno tutti di chi è il sito». Nonno precisa l’orgine del comunicato di sfiducia: «Riguardo al comunicato, dico per l’ennesima volta che non è stato un comunicato ufficiale, ma semplicemente un resoconto della riunione a cui ho assistito in diretta streaming come tante altre persone. Per eliminare questa confusione che è stata fatta ho anche aggiunto in calce all’articolo che non si tratta di un comunicato ufficiale». «Non capisco – aggiunge – tutto questo astio per una notizia che sarebbe comunque uscita su tutti i giornali solo dopo poche ore. Io ho solo avuto la prontezza di pubblicarla per prima». Ma i legami parentali? «Riguardo allla reputazione di mio fratello Marco, non vedo che responsabilità possa averne io. Siamo due persone distinteche tra l’altro non si frequentano dai tempi dell’infanzia e con principi etici e morali inconciliabili, nel MoVimento lo sanno tutti e solo chi è in malafede puo usare questa arma per attaccare il Meet up napoli, ma ormai è un’arma spuntata già da tempo. Inoltre non si capisce che c’entrano le mie parentele scomode con il fatto che una notizia sia stata pubblicata sul mio sito». Anche Nonno è per la linea nata sotto il Vesuvio: «Il MoVimento sta affrontando un momento difficile dovuto all’improvviso boom di consensi ed era previsto che ci sarebbero stati contrasti e divisioni. È un momento di assestamento, che supereremo, grazie anche alle espulsioni che i nostri elettori chiedono a gran voce». Per chiarire con il senatore l’attivista pubblica la sua risposta sul Fb locale:
Chigi - spending review
BISOGNO DI RIUNIRSI – Tensioni che però rimangono. In Campania in diversi chiedono a gran voce una riunione regionale per chiarire tutto il caos scatenato dalla decisione di Napoli. Qui sotto il sondaggio, chiusosi stanotte, che vede una adesione ampia (oltre 200 attivisti) per un pronto incontro chiarificatore:
Chigi - spending review
TENSIONI ALLE STELLE (EUROPEE) – Non solo, ironicamente sempre su Facebook si posta un test attivisti sulle candidature Europee. Una delledomande: «Quanto bene conosci quelli del MeetUp di Napoli?». Risposte: «Sono così amico che faccio il collaboratore», e ancora «Ho delle foto con loro». Sotto compare piccata la risposta della deputata Vega Colonnese. «Dal 2005 ad oggi il Meetup da Napoli ha resistito a tanto fango, quindi niente di nuovo. Apprezzo che per una volta si siano impegnati nei contenuti, una volta tanto qualcosa di almeno divertente. Su tra tanta melma lo scouting sta portando a qualcosa di buono». «Carissima Vega Colonnese – incalza sotto un utente – hai ragione prepariamoci con TRASPARENZA alle europee, senza usare piu’ il METODO BOLDRINI. Ti ringrazio che abbia impegnato un po’ del tuo tempo nella lettura di questo documento (*). Certo, mi sarebbe piaciuto che almeno uno di voi del MU di Napoli avesse espresso un po’ di sdegno sulle modalita’ con cui si era svolto l’ultimo incontro di Napoli». Lei replica: «Ti devo deludere, nessuno sdegno nei confronti dell’ultima riunione del Meetup di Napoli. Non paragoniamo le schifezze che viviamo in Aula con una Riunione aperta a tutti. Riunioni mensili che si tengono dal 2005. Vi chiedo serietà nelle analisi altrimenti si può concorrere a qualsiasi corsa elettorale ma non si avrà mai un cambiamento». Ma non si molla: «È veroVega Colonnese mi hai deluso. Non puoi parlare di trasparenza e poi appoggiare comportamenti illegali. L’OdG non è uno sfizio lo sai?».
L'ironica percentuale di  supera le domande
L’ironica percentuale sul superamento delle domande
PEPE SILURATO DA ECOMAFIE – Come è finita a Madama? Con la conferma della linea dettata dalle votazioni precedenti. Niente graticola e voto sui membri della Commissione ecomafie e rifiuti. Si confermano dunque i nomi dei senatori Carlo Martelli e Paola Nugnes, eletti dai colleghi stellati di palazzo Madama la scorsa settimana. Resta fuori, dunque, Bartolomeo Pepe, il senatore campano che sulla Commissione aveva dato battaglia. «Io – spiega Nugnes – mi sono espressa a favore della graticola perché per me è fondamentale che ci sia la massima condivisione possibile». Ma servivano 21 voti e ce ne sono stati solo 6-7 favorevoli a ripetere la votazione. «Alcuni colleghi hanno fatto notare che la votazione era corretta – aggiunge – dunque non capivano perché si dovesse ripetere nuovamente». I nomi di Nugnes e Martelli, del resto, erano già stati comunicati alla presidenza del Senato il 12 marzo scorso. A precisarlo è stato lo stesso capogruppo Santangelo. L’esito pareva scontato. Forse è anche per questo che Pepe si è infilato su un treno verso Milano: «Caro Gianroberto, non voglio insultare la tua intelligenza parlandoti di quello che non funziona nel movimento: tu lo sai già. Mi limiterò, brevemente, a proporti uno stralcio della mia esperienza e quella che, secondo me, è la ricetta per riprendere un cammino condiviso». Questioni personali o questioni di MoVimento? «Caro Gianroberto – scriveva Pepe 48 ore fa – torniamo alle regole. Tu che ne pensi?. Tu queste regole le vuoi? Questa, in verità, era proprio la proposta che mi avevi fatto tu: regole poche chiare e condivise, per essere informati e attivi e positivi».

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