La rigidità dei salari in Italia
Mentre diminiusce il numero di posti vacanti dovrebbero moderarsi i salari. Ma in Italia non è così
Il tasso di posti vacanti è un indicatore di domanda di lavoro. In un mercato del lavoro efficiente e flessibile più la sua evoluzione è positiva, più ci si aspetterebbe una pressione verso l'alto delle retribuzioni, o al contrario, più diminuisce la domanda di lavoro relativa più il salario relativo dovrebbe scendere, a parità di offerta di lavoro.
Il grafico mostra l'evoluzione cumulata in punti percentuali del tasso di posti vacanti dal 2010 nei settori economici italiani, e come si può notare è in media negativo, denotando una caduta scontata della domanda di lavoro dovuta alla recessione. Eppure nello stesso periodo, le retribuzioni nominali orarie sono cresciute in modo significativo e del tutto scollegato dalla dinamica della domanda di lavoro relativa. Fra le due variabili ci si aspetterebbe una relazione positiva, mentre il grafico non ne mostra alcuna. Senza salari allineati alla domanda, difficile sperare che il lavoro sia allocato in modo più efficiente. Sistema di contrattazione collettiva settoriale, cosa esisti a fare?
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