ATTACCO
Grillo: «Tassa su rendite finanziarie è immorale»
Il leader M5s: «Provvedimento del governo Renzi incostituzionale».
La tassa sulle rendite finanziarie è «immorale e incostituzionale». Lo ha scritto Beppe Grillo sul suo blog commentando l'aumento del prelievo fiscale sui guadagni da investimenti finanziari dal 20% al 26% deciso dal governo Renzi.
«Non è solo incostituzionale tassare il risparmio, ma è anche immorale e in questo caso contrario allo sviluppo di quel poco di economia che c'è ancora in Italia», ha sostenuto il leader del Movimento 5 stelle.
«TASSE RADDOPPIATE». Citando l'art. 47 della Costituzione secondo cui «la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito», Grillo ha attaccato: «Chi ha risparmiato per una vita si è visto più che raddoppiare le imposte in due anni. L'aumento non riguarda i titoli pubblici, ma tutto il resto: prodotti finanziari da conti correnti a conti deposito, azioni, obbligazioni. Si spinge il risparmiatore verso il debito pubblico generato dalla corruzione e dagli sperperi, ultimo il caso dell'Expo di Milano, piuttosto che dare ossigeno alle aziende. Le porcate però il governo Renzi non può lasciarle a metà. L'aumento di tassazione non colpisce infatti le banche e gli istituti finanziari, ma solo i cosiddetti 'nettisti', appellativo dato alle famiglie e ai risparmiatori individuali».
«Non è solo incostituzionale tassare il risparmio, ma è anche immorale e in questo caso contrario allo sviluppo di quel poco di economia che c'è ancora in Italia», ha sostenuto il leader del Movimento 5 stelle.
«TASSE RADDOPPIATE». Citando l'art. 47 della Costituzione secondo cui «la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito», Grillo ha attaccato: «Chi ha risparmiato per una vita si è visto più che raddoppiare le imposte in due anni. L'aumento non riguarda i titoli pubblici, ma tutto il resto: prodotti finanziari da conti correnti a conti deposito, azioni, obbligazioni. Si spinge il risparmiatore verso il debito pubblico generato dalla corruzione e dagli sperperi, ultimo il caso dell'Expo di Milano, piuttosto che dare ossigeno alle aziende. Le porcate però il governo Renzi non può lasciarle a metà. L'aumento di tassazione non colpisce infatti le banche e gli istituti finanziari, ma solo i cosiddetti 'nettisti', appellativo dato alle famiglie e ai risparmiatori individuali».
Sabato, 22 Marzo 2014
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