domenica 2 febbraio 2014

Tutto questo avviene perché ormai le contraddizioni interne ed esterne alla setta stanno esplodendo. E qual é il modo migliore per non parlare dei problemi trasformando la politica in tifo?

Impotenza a 5 stelle

 
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In que­sti giorni le cro­na­che par­la­men­tari si sono appli­cate — senza eco­no­mia di tur­pi­lo­quio — agli insulti ses­si­sti di un depu­tato a 5 stelle verso un gruppo di donne Pd. Le par­la­men­tari hanno sporto denun­cia, rac­colto soli­da­rietà bipar­ti­san, com’è ovvio, ma anche e soprat­tutto saputo rac­con­tare di non sen­tirsi gran­ché vit­time: per­ché quell’insulto («pom­pi­nare») dice niente di chi lo riceve e molto, tutto, del povero maschio vio­lento che lo pensa e dice. Ieri però nel ver­mi­naio media­tico a Cin­que stelle si è pro­dotto un salto di qua­lità. Beppe Grillo ha postato sul suo pro­filo face­book un insulso video pre­sunto sati­rico con­tro la pre­si­dente della camera Bol­drini, invi­tando i suoi fol­lo­wera rispon­dere alla domanda «Cosa fare­sti in auto con Laura?».
Un’istigazione inten­zio­nale, con ogni evi­denza. Invi­tato a nozze, il ver­mi­naio si è sca­te­nato in un cre­scendo di bestia­lità sta­volta irri­fe­ri­bili, di fan­ta­sie di stu­pro di gruppo, raz­zi­smo, omi­ci­dio. Qui il ses­si­smo si fa apo­lo­gia di vio­lenza quando non annun­cio di reato. Molti degli autori, e anche qui siamo a un salto di qua­lità, non si sono più nasco­sti die­tro i nic­k­name della rete, ma si sono fir­mati con nomi cognomi e foto, trac­cia­bili e rin­trac­cia­bili, fieri del disprezzo e del ribrezzo che provocano.
Dopo un intero giorno di que­sta eru­zione, in serata lo «staff» di Grillo ha can­cel­lato i post e spie­gato che erano stati scritti nella notte. Una palese ipo­cri­sia. Non li hanno can­cel­lati prima per­ché sta­volta Grillo ha ten­tato il salto: isti­gare gli spi­riti bestiali dei suoi seguaci per mostrare il potere deforme di cui gode, ammesso che di un potere del genere si possa dav­vero godere. Di fronte a que­sto salto ogni invito alla vigi­lanza, ogni respin­gi­mento umano, ogni pre­oc­cu­pa­zione anche per l’incolumità della vit­tima di que­sta orda­lia ver­bale rischia di essere ormai fuori tempo mas­simo. Nulla a che vedere con «la ghi­gliot­tina» al decreto Bankitalia-Imu che Bol­drini ha appli­cato alla camera, che anche que­sto gior­nale ha cri­ti­cato. In quest’ordalia la bat­ta­glia poli­tica si dis­solve, si perde, diventa pre­te­sto per lo sca­te­na­mento del ver­mi­naio, in un copione scritto da Grillo e Casa­leg­gio, e inter­pre­tato da un dispe­rante eser­cito di militanti-comparse, poveri nostal­gici del domi­nio sessuale.

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