Casalnuovo, senatore grillino
vive nella casa con sanatoria
Pepe, appena eletto a Palazzo Madama, ha trionfato nel paese con il record di abusi edilizi e di demolizioni. Sulla sua villetta la bandiera del Movimento 5 Stelle
dal nostro inviato STELLA CERVASIO
Sono passati cinque anni e nella frazione di Casarea, dove caddero sotto le ruspe 25 fabbricati di cinque piani uno degli abusi edilizi più grandi della storia ora l'associazione Libera coltiva carote e pomodori. Paradossi ce ne sono ancora a Casalnuovo di Napoli, come gli abusivi di via Filichito, la cui sorte è ancora in bilico. Cinquantamila abitanti per una delle migliori performance del movimento Cinque Stelle a sud: un senatore eletto tra i cinque campani che dalla rete di Grillo si ritroveranno a Palazzo Madama: Bartolomeo Pepe.
27,94 contro 25,55: a Casalnuovo i grillini hanno superato di oltre due punti la media nazionale. Più o meno lo stesso hanno fatto altri comuni dell'area nord, come Arzano o Giugliano. Ma soprattutto qui hanno piazzato a Palazzo Madama Bartolomeo Pepe, candidato nel 2009 con la lista civica "Per il bene comune" dove fu eletto con una manciata di voti, 24. Un bel colpo nel paese passato alla storia recente per il megaabuso di due diversi blocchi edilizi. Uno demolito per metà e disabitato nella parte ancora in piedi. L'altro in via Filichito: tre fabbricati abitati ormai da abusivi in casa propria, che il Comune vuole sgomberare. Non è facile, perché nelle aule di giustizia sono riusciti a provare di essere stati truffati dai costruttori di mattone selvaggio.
Il sindaco, Antonio Peluso, subentrato ai commissari messi alla guida del Comune dopo lo scioglimento per camorra, aveva proposto che pagassero un fitto. "Ma come si fa osserva oggi il primo cittadino eletto con una strana coppia di alleati, Sel e Pdl a chiedere soldi per immobili che non rispondono ai requisiti di sicurezza? Devono andare a terra, anche quelli". Molti si passano una mano per la coscienza: sono già cento le autodemolizioni, tante chieste anche via mail, per poter mantenere la proprietà dei terreni. In definitiva, Casalnuovo ritiene di aver saldato il suo conto con la legge: la Regione ha anticipato due milioni, che ora il Comune deve restituire. "Siamo uno dei pochi centri dove si è scelto di demolire", sostiene l'assessore all'Ambiente, Salvatore Errichiello. E casca male chi ci riprova: i satelliti del Marsec da dopo lo scandalo del mattone mettono a confronto fotografie mensili in grado di rilevare ogni minimo abuso.
Stretta fra la Terra dei fuochi, da cui il vento gli porta i fumi velenosi, e le industrie inquinanti, Casalnuovo ora ha un senatore. Bisogna addentrarsi nelle strade un tempo interpoderali, alle spalle di via Benevento, la via principale, per trovare la casa del neoeletto grillino Pepe. Che ha già rilasciato un paio di interviste, una alla trasmissione di Radio 24 "La zanzara". Ai conduttori che gli chiedevano "dov'è il Senato?", ha risposto: "Chi se ne frega, io ci andrò in taxi". Quando poi gli hanno domandato come si elegge il presidente della Repubblica, ha tagliato corto: "Ragazzi ho un'altra telefonata in attesa". Non sono tutte rose, per Pepe, che lavora come settimo livello quadro alla Ramoil, un'azienda a rischio rilevante per la quale il Comune si è opposto all'autorizzazione. Stessa cosa anche per un'altra azienda, la Cimasa, che brucia biomasse nel centro della città. In materia a Casalnuovo sono esperti: nel 2004 sfrattarono la Liquigas, grado di rischio pari a Seveso.
Forse per questo l'ambiente è al primo posto nell'agenda del neosenatore, che fa parte del Comitato dei Fuochi, e che in una videointervista pubblicata sulla pagine Facebook di un giornale locale, dove tiene in braccio un bellissimo gatto fulvo, dice anche di voler sostenere l'artigianato del territorio. "Tutti noi grillini ha assicurato andremo in Parlamento indossando le cravatte di un sarto di Casalnuovo. Ci vorrà parecchia stoffa".
Il sindaco Peluso appena ha saputo dell'elezione, ha spedito un telegramma di auguri a Pepe. "Agli altri era un format, per lui l'ho personalizzato racconta nonostante la divergenza di vedute individueremo temi comuni, come l'ambiente. Dovremo parlare delle industrie che mettono a rischio la salute dei cittadini". Come la Ramoil? "Per noi aggiunge il primo cittadino dev'essere assolutamente delocalizzata".
Pepe, 50 anni, sposato con Anna Maria, tre figli, abita in via Ungaretti. Ma a quell'indirizzo non lo si trova. Casa sua è una villetta a due piani nel mezzo di un terreno agricolo, in via Siviglia. Sul tetto sventola la bandiera del Movimento Cinque stelle. C'è anche un pannello fotovoltaico. Nel paese dove l'abuso è di casa, anche quella del grillino è una residenza che non ha proprio tutte le carte in regola. I permessi per costruire in questi casi prevedono solo un terzo di abitazione per il coltivatore diretto. Il resto dev'essere destinato a usi tecnici. Per questo alla costruzione sono stati apposti i sigilli. In seguito la famiglia Pepe ha ottenuto una sanatoria. Ma i divani e le consolle hanno preso ugualmente il posto di stalle e semenzaie, e del comodo rurale è rimasto ben poco.
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