Cari grillini, io esigo che voi sappiate
adesso che siete diventati nostri dipendenti – come per anni ha detto Grillo di tutti i parlamentari – io esigo che voi sappiate. Io pretendo che voi sappiate come funziona lo Stato, dove sia il Senato (che poi è altrimenti noto come Palazzo Madama, notazione a uso e consumo del neosenatore intervistato da LaZanzara), come si elegga il presidente della Repubblica, come funziona la macchina istituzionale, come si licenziano le leggi, come funzionano le Commissioni parlamentari, i Gruppi, le votazioni, quando si pone il voto di fiducia. Insomma: esigo che siate competenti.
E non lo esigo per rompervi le palle, per farvi le pulci, per criticarvi. Ma proprio perché prima di voi è stata eletta tanta, troppa gente incompetente, cialtrona, messa lì per caso, che adesso si gode a sbafo i nostri soldi pubblici e le mie tasse. Ecco, se davvero sarete voi – come molti dicono – a fare la differenza: IO ESIGO CHE SIATE COMPETENTI. Come diceva Grillo: sarete tutti nostri dipendenti.
Eppure, ieri un vostro neosenatore ha candidamente confessato: dovrò studiare perché non credevo di essere eletto. E allora mi chiedo: l’avete preso per un gioco divertente? Ecco: siete stati eletti. E adesso? Vi intrufolerete di soppiatto nelle librerie universitarie chiedendo i bignamini di Diritto Costituzionale in tempo per la fiducia?
Curioso, infine, che molti vostri elettori sul web scrivano: “dopo trent’anni di incompetenti, adesso ben venga la gente comune e voi che vi aggrappate ai loro errori lo fate solo per screditarli”. Eh no, cari miei. Se io voto una persona, questa persona – proprio in nome del cambiamento che dicono di incarnare – non dev’essere incapace e ignorante come i predecessori, se davvero i grillini parlano di cambiamento, allora questo deve iniziare dalle conoscenze di base dell’assetto istituzionale dello Stato, dagli strumenti. Come si fa ad andare in Parlamento, a pensare e programmare leggi o riforme, se non si sa nemmeno come queste dovranno essere discusse, votate, messe in atto?
Ecco, proprio in nome della differenza che il MoVimento 5 Stelle vuole segnare rispetto al passato, io esigo che i neoparlamentari del MoVimento 5Stelle conoscano a menadito la materia che andranno a trattare, che sappiano come si vota, come si elegge il Presidente della Repubblica, come si scrive una legge e come funzionano i meccanismi di Camera e Senato. E non per rompergli le uova nel paniere, ma perché non voglio più vedere l’ignoranza in Parlamento, come è stato per lo più in questi trent’anni appena passati: con uno o due che decidevano e la massa dei deputati che zitta votava.
Twitter@emilioftorsello
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