Ma Grillo non considera i suoi eletti
Da Napolitano vada un eletto del Movimento 5Stelle, senza il comico genovese. Adesso è il momento dei neoparlamentari
Scritto da Emilio Fabio Torsello il 28 febbraio 2013 in Editoriale
IL GRAFFIO – E’ il suo motto: ognuno vale uno. Tutti, evidentemente, tranne il portavoce, lui, Beppe Grillo. Che se può continuare ad andare in televisione nonostante siano stati eletti dei deputati che il Paese vorrebbe vedere, ascoltare e conoscere. Persone che dovrebbero adesso prendere il timone in mano per far valere idee e proposte che vorrebbero portare avanti. E invece no: tutti valgono uno meno il capo. Anzi no, meno il portavoce. Che poi – diciamocelo – portavoce di chi? Ogni portavoce ha un referente: Grillo di chi si fa portavoce? Delle istanze del Movimento? Quali? Dato che ad oggi si è sentito solo lui. Tanto che a parlare con qualsiasi attivista – come amano chiamarsi – i grillini ci tengono a non essere accomunati al loro leader che – mi ha confessato un loro rappresentante di lista al seggio – “è solo un megafono, il Movimento è un’altra cosa. Grillo serve solo ad attirare l’attenzione”. E sono molti gli attivisti che la pensano come il rappresentante di lista che mi è capitato di incontrare durante gli scrutini di queste elezioni.
E allora da Napolitano non ci vada Grillo, che nemmeno è eletto, ci vada un parlamentare “5 Stelle”. Davanti alle telecamere ci vada un neodeputato o un neosenatore, non il solito aizzafolle. Che in questo modo dimostra di non nutrire troppa fiducia nei suoi eletti.
«Nei prossimi giorni assisteremo a una riedizione del governo Monti con un altro Monti. L’ammucchiata Alfano, Bersani, Casini, come prima delle elezioni. Il M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni…andrò io da Napolitano». In realtà, dovrebbe andare qualcuno tra gli eletti. Non il portavoce. Che in quanto tale “porta la voce” di qualcun altro (ancora non si capisce di chi).
Chi scrive, come molti lettori sanno bene, non ha mai gradito il populismo del comico genovese. Ma su una cosa sono d’accordo con gli attivisti del Movimento 5 Stelle: il dato potenzialmente positivo di avere dei cittadini in Parlamento. Ecco, spero davvero che adesso il Beppe Nazionale lasci spazio a quelle stesse persone che ha contribuito a far eleggere, che gli dia l’opportunità di far valere le loro idee, le loro posizioni e le loro proposte. Che amplifichi le loro voci e la loro libertà. Che non le tenga, invece, ubbidienti alla catena, con il mandato del silenzio. Questo Paese ha bisogno di conoscere, di apprezzare e anche – perché no – valorizzare i neodeputati e i neo senatori, tutti molto più giovani della gerontocrazia imperante. Ma adesso Beppe Grillo lasci loro il testimone, faccia in modo che non sia un esterno a scegliere. Caro Grillo, i tuoi eletti non sono dei burattini mossi dalle mani e dai fili del burattinaio. Sono cittadini. E’ giunto il momento di dargli fiducia e farli camminare con le loro gambe. Magari proprio per far sì che uno di loro salga da Napolitano.
Se non credi tu nei tuoi eletti, caro Grillo, non potranno certo crederci gli italiani.
Twitter@emilioftorsello
Nessun commento:
Posta un commento