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Uno dei primi a reagire è stato Pierluigi Bersani, che ospite della Tribuna elettorale ha messo in chiaro di non avercela “con chi va in piazza, posso capirlo. Ma ce l’ho con Grillo, certo che sono preoccupato. È inutile che mi insulta, dicendo che sono un parassita. Sono figlio di un meccanico e chi mi offende va sul duro. Io non mi impressioni – prosegue il segretario del Pd – voglio bene ai ragazzi del Movimento 5 Stelle. Mi va bene tutto, ma sulla democrazia non si scherza, perché c’è gente che c’è morta”. Bersani ha poi concluso ricordando che l’Italia ha già fatto esperienza dell’“uomo solo al comando”. Critico anche Mario Monti, che inserisce il leader del Movimento 5 Stelle nella categoria dei “predicatori frenetici” insieme a Silvio Berlusconi, sottolineando che “la domanda che sale dalle piazze è salutare, perniciosa è l’offerta di se stesso che viene da podio”. Del comizio di Grillo ha parlato anche Gianfranco Fini, per il quale “è positivo che tanti vadano a sentire un comizio ma è un segnale preoccupante quello che è successo a Roma, dove Grillo ha impedito la presenza di stampa e tv sul palco. L’Italia non ha bisogno di un tribuno ma di chi governa”. Il presidente della Camera ha poi aggiunto che “Grillo parla e non vuole essere interrotto, urla e non vuole rispondere”.
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