Risultati elezioni, boom Movimento 5 Stelle.
Euforia sul web, primo partito in molte regioni
"L'onestà andrà di moda", scrive Beppe Grillo sul web, e dichiara: "Sono finiti e lo sanno. Sono prove generali". Centomila voti a Genova. Situazione ribaltata rispetto ai sondaggi dei primi minuti. La formazione in testa in otto regioni, ottimi numeri anche nel resto d'Italia. Gli eletti: "Non chiamateci onorevoli, siamo cittadini" di TIZIANO TONIUTTI
UN SUCCESSO a cinque stelle nelle Elezioni politiche 2013. Prevedibile e previsto e dopo un momento di incertezza, delineatosi subito nelle prime proiezioni. Alla chiusura delle urne, gli instant poll davano il Movimento di Beppe Grillo attorno al 16%: il M5s non sembrava raggiungere il boom previsto dai bookmaker, che lo davano tra il 20 e il 25%. Poi prime proiezioni hanno ribaltato la situazione: M5s oltre il 20%, primo partito al Senato. E in otto regioni del Paese.
Beppe Grillo a sera commenta in risultati dal suo blog: "Sono prove generali, sono falliti e lo sanno" (riferendosi genericamente ai partiti). E celebra un'esplosione di consenso trasversale, che pesca anche dal bacino elettorale dei partiti maggiori: "In 3 anni siamo diventati il primo partito. Contro di noi non ce la faranno mai". Alla domanda "Faranno un governissmo Pd-Pdl?" Grillo risponde "Ma sì, per forza noi siamo il vero ostacolo. Potranno andare avanti 7-8 mesi a fare un disastro, ma noi li terremo sotto controllo e andremo avanti con le proposte su acqua pubblica, scuola e sanità". Se ci seguono bene altrimenti "la battaglia sarà molto dura per loro". Il Movimento a Genova ha sfiorato i centomila voti. Nel capoluogo ligure, meglio di Grillo ha fatto solo la lista di Pierluigi Bersani, con 108.080 voti, pari al 33,1%. Silvio Berlusconi ha raccolto invece 52.206 voti (16%). Il commento del leader a Cinque stelle: "Un'avventura fantastica, ringrazio tutti questi ragazzi straordinari, meravigliosi".
VIDEO: FESTA IN CASA GRILLO
Otto regioni. Numeri alla mano, il movimento di Beppe Grillo è primo partito in Sicilia con il 31,2%, nelle Marche con il 30,8%, in Liguria con il 30,6%, in Sardegna con il 29,1%, in Piemonte con il 25,9%, in Friuli Venezia Giulia con il 25,9%, in Veneto con il 23.8% e in Abruzzo con il 29,4%. La performance sembra buona anche altrove eccetto la Lombardia, dove il M5s strapperebbe il 18,3%. Nelle restanti regioni, pur non posizionandosi sul podio, il Movimento 5 stelle viaggia oltre il 20%. In Puglia, dove le proiezioni danno il primato al Pdl con il 30,3%, i 5 stelle sarebbero al 24.4%, oltre 6 punti sopra al Pd, fermo al 18.4%. In Emilia Romagna, dove primo partito è Pd con il 37,8%, M5s al secondo posto con il 23,1% seguiti dal Pdl al 16.8%. Secondo partito anche in Toscana con il 22,5% e in Umbria con il 26,9%, mentre in Campania otterebbe il terzo posto, dopo il Pdl con il 29,3% e il Pd con il 24,1%.
Un boom assoluto, che le piazze piene dello Tsunami Tour lasciavano immaginare, e su cui infatti si poteva scommettere online. E anche un caso unico in Europa: "In nessun altro paese c'è una componente parlamentare così estesa di democrazia diretta", ha commentato a caldo Enrico Letta del Pd. Il progetto politico Beppe Grillo rappresenta di fatto l'unica novità nella composizione parlamentare, una formazione nata e cresciuta lontano dagli schieramenti tradizionali, sulla Rete e attraverso i gruppi attivi sul territorio.
Alleanze improbabili. Uno dei punti chiave del successo elettorale del M5s appare il distacco totale dalla politica tradizionale. E anche dopo il voto, dal Movimento non arrivano segnali distensivi sulla possibilità di interazione e percorsi condivisi con altre forze che popoleranno il parlamento. A meno che la Rete, quella che i Cinque Stelle considerano la loro anima politica, non si esprima diversamente: 'Il dialogo con Berlusconi? E' molto difficile che lui proponga idee utili per la collettività. Non è mai successo finora ma se accade un miracolo, ascolteremo la rete", dice Alessandro Di Battista, candidato del M5s a Roma. Parole dure anche per il Pd che "quando doveva proporre una legge sul conflitto d'interesse non l'ha fatto. Ora non hanno più scuse", aggiunge Di Battista.
Palermo e Milano. Festa sobria e per pochi intimi, nella sostanza riservata a chi ha partecipato attivamente alla campagna elettorale per il Movimento a Milano. Nonostante il risultato, gioia decisamente contenuta e nel corso della giornata, più giornalisti che partecipanti. Tre i candidati che hanno commentato la giornata: Vito Crimi, Paola Carinelli e Ferdindando Alberti. Tutti hanno tenuto a precisare: "non chiamateci onorevoli, ma cittadini". Si festeggia anche in Sicilia. "Palermo si conferma roccaforte del Movimento 5 Stelle. I dati sono assolutamente positivi. A Palermo città siamo in testa, seguono Pdl e Pd. Anche in provincia i risultati sono buoni". Lo dichiara Tony Gaudesi, dell'ufficio stampa del Movimento 5 Stelle Sicilia.
Beppe Grillo a sera commenta in risultati dal suo blog: "Sono prove generali, sono falliti e lo sanno" (riferendosi genericamente ai partiti). E celebra un'esplosione di consenso trasversale, che pesca anche dal bacino elettorale dei partiti maggiori: "In 3 anni siamo diventati il primo partito. Contro di noi non ce la faranno mai". Alla domanda "Faranno un governissmo Pd-Pdl?" Grillo risponde "Ma sì, per forza noi siamo il vero ostacolo. Potranno andare avanti 7-8 mesi a fare un disastro, ma noi li terremo sotto controllo e andremo avanti con le proposte su acqua pubblica, scuola e sanità". Se ci seguono bene altrimenti "la battaglia sarà molto dura per loro". Il Movimento a Genova ha sfiorato i centomila voti. Nel capoluogo ligure, meglio di Grillo ha fatto solo la lista di Pierluigi Bersani, con 108.080 voti, pari al 33,1%. Silvio Berlusconi ha raccolto invece 52.206 voti (16%). Il commento del leader a Cinque stelle: "Un'avventura fantastica, ringrazio tutti questi ragazzi straordinari, meravigliosi".
VIDEO: FESTA IN CASA GRILLO
Otto regioni. Numeri alla mano, il movimento di Beppe Grillo è primo partito in Sicilia con il 31,2%, nelle Marche con il 30,8%, in Liguria con il 30,6%, in Sardegna con il 29,1%, in Piemonte con il 25,9%, in Friuli Venezia Giulia con il 25,9%, in Veneto con il 23.8% e in Abruzzo con il 29,4%. La performance sembra buona anche altrove eccetto la Lombardia, dove il M5s strapperebbe il 18,3%. Nelle restanti regioni, pur non posizionandosi sul podio, il Movimento 5 stelle viaggia oltre il 20%. In Puglia, dove le proiezioni danno il primato al Pdl con il 30,3%, i 5 stelle sarebbero al 24.4%, oltre 6 punti sopra al Pd, fermo al 18.4%. In Emilia Romagna, dove primo partito è Pd con il 37,8%, M5s al secondo posto con il 23,1% seguiti dal Pdl al 16.8%. Secondo partito anche in Toscana con il 22,5% e in Umbria con il 26,9%, mentre in Campania otterebbe il terzo posto, dopo il Pdl con il 29,3% e il Pd con il 24,1%.
Un boom assoluto, che le piazze piene dello Tsunami Tour lasciavano immaginare, e su cui infatti si poteva scommettere online. E anche un caso unico in Europa: "In nessun altro paese c'è una componente parlamentare così estesa di democrazia diretta", ha commentato a caldo Enrico Letta del Pd. Il progetto politico Beppe Grillo rappresenta di fatto l'unica novità nella composizione parlamentare, una formazione nata e cresciuta lontano dagli schieramenti tradizionali, sulla Rete e attraverso i gruppi attivi sul territorio.
Alleanze improbabili. Uno dei punti chiave del successo elettorale del M5s appare il distacco totale dalla politica tradizionale. E anche dopo il voto, dal Movimento non arrivano segnali distensivi sulla possibilità di interazione e percorsi condivisi con altre forze che popoleranno il parlamento. A meno che la Rete, quella che i Cinque Stelle considerano la loro anima politica, non si esprima diversamente: 'Il dialogo con Berlusconi? E' molto difficile che lui proponga idee utili per la collettività. Non è mai successo finora ma se accade un miracolo, ascolteremo la rete", dice Alessandro Di Battista, candidato del M5s a Roma. Parole dure anche per il Pd che "quando doveva proporre una legge sul conflitto d'interesse non l'ha fatto. Ora non hanno più scuse", aggiunge Di Battista.
Palermo e Milano. Festa sobria e per pochi intimi, nella sostanza riservata a chi ha partecipato attivamente alla campagna elettorale per il Movimento a Milano. Nonostante il risultato, gioia decisamente contenuta e nel corso della giornata, più giornalisti che partecipanti. Tre i candidati che hanno commentato la giornata: Vito Crimi, Paola Carinelli e Ferdindando Alberti. Tutti hanno tenuto a precisare: "non chiamateci onorevoli, ma cittadini". Si festeggia anche in Sicilia. "Palermo si conferma roccaforte del Movimento 5 Stelle. I dati sono assolutamente positivi. A Palermo città siamo in testa, seguono Pdl e Pd. Anche in provincia i risultati sono buoni". Lo dichiara Tony Gaudesi, dell'ufficio stampa del Movimento 5 Stelle Sicilia.
(25 febbraio 2013)
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