domenica 3 marzo 2013

Grillo il ballista nei suoi monologhi durante la campagna elettorale aveva detto più volte:" Vedete cosa abbiamo fatto a Parma". Ecco, vedete cosa ha fatto a Parma i suo servitore. E alla prossima elezione ricordatevelo.

Inceneritore di Parma, Pizzarotti perde la madre di tutte le battaglie. Ecco cosa sta succedendo

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Notizie Italia
Scritto da Andrea Succi
Domenica 03 Marzo 2013 10:18

Dal “passeranno sul mio cadavere” al “continueremo a verificare che tutto sia fatto a norma”. Ergo: l’inceneritore si farà. A dispetto delle promesse elettorali, la giunta grillina non è riuscita a vincere la madre di tutte le battaglie. E sulla pagina facebook di Pizzarotti gli elettori accennano le prime proteste.


di Andrea Succi
Per il momento nessuna risposta. Tutto tace. O meglio: da un lato piovono richieste di chiarimenti da parte di quanti hanno sostenutoPizzarotti in campagna elettorale, proprio per evitare l’incubo inceneritore; dall’altro il sindaco a 5 Stelle non commenta né fornisce spiegazioni, ma si limita a raccontare di un progetto per auto elettriche, dello spettacolo diGaber (firmato Scanzi) e della trasparenza deicosti della giunta.
Tutto bello, per carità, ma perché nessuna risposta sull’inceneritore?
I fatti: la campagna elettorale del 2012, quella che ha portato alla clamorosa vittoria del 5 stelle a Parma, era impostata sul fermo del progetto del PAI, il Polo Ambientale Integrato composto, tra le altre cose, da un termovalorizzatore con una capacità di smaltimento di 70 mila tonnellate annue di rifiuti urbani residui della raccolta differenziata domestica e del trattamento meccanico-biologico” e “60 mila tonnellate annue di rifiuti costituiti da: fanghi di depurazione non recuperabili in agricoltura, rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività produttive, rifiuti ospedalieri e cimiteriali.
E poi una grande vittoria che abbiamo già avuto è che a Parma l'inceneritore non si farà più. Questa è una grandissima vittoria. Non volevano fare il referendum? Il referendum lo abbiamo fatto con queste elezioni. Oggi avete questa grande sicurezza: in una città straordinaria come Parma non si farà l'inceneritore.”
pizzarotti_5_stelle_inceneritoreQuesto scriveva Beppe Grillo sul suo blog l’indomani della Stalingrado del 5 Stelle: era il 21 maggio 2012 e Pizzarotti aveva appena trionfato.
Chiacchiere, come si suol dire in questi casi. Solo belle parole, quelle di Grillo, e niente più.
Perché? Il motivo lo si comprende leggendo il comunicato diramato il 1 marzo dall’Iren Ambiente, la multiutility che gestisce il PAI. “Prende il via – si legge nel comunicato - dopo le prescritte avvenute comunicazioni da parte di Iren Ambiente agli Enti di controllo, la cosiddetta fase preliminare del Polo Ambientale Integrato di Parma. La fase preliminare, che consentirà di portare a regime le apparecchiature e gli apparati, oltre che testare le strumentazioni, le automazioni, i macchinari e gli impianti ausiliari del termovalorizzatore, avrà una durata di circa 30 giorni.”
Risultato: ad aprile, a meno di clamoroso ulteriori colpi di scena, l’inceneritore inizierà a bruciare, con tutte le conseguenze del caso.
Pizzarotti, probabilmente, non immaginava di passare dalle stelle alle stalle in così poco tempo, ma purtroppo le aspettative si scontrano sempre con la dura realtà. Quello che forse nessuno si aspettava era di sentire un sindaco così rassegnato di fronte all’avanzata (inarrestabile?) della multiutility che gestisce il PAI.
L’inceneritore di Parma? Continueremo a verificare che tutto sia a norma”, ha dichiarato il 28 febbraio lo stesso sindaco ai microfoni di 24 Mattino, la trasmissione radiofonica condotta da Alessandro Milan. Come dire: si farà, ma cercheremo di stare attenti. Un concetto molto diverso rispetto alle promesse di un anno fa.
Al di là delle polemiche pretestuose che il Pdlocale ha scatenato – parliamo di un partito ridicolo che non può avere voce in capitolo praticamente su niente – desta forte preoccupazione da un lato il cambio di prospettiva di Pizzarotti, dal “passeranno sul mio cadavere” al “continueremo a verificare che tutto sia fatto a norma”; dall’altro la mancanza di confronto con i cittadini su un tema così delicato e che era stato sbandierato come cavallo di battaglia in una campagna elettorale vincente. Fu vera gloria? O si trattò, col senno di poi, di una vittoria di Pirro?

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