domenica 3 marzo 2013

Una vera vergogna. un modo di ragionare da vero neofascista.


M5S, incontro segreto a Roma. Grillo: "A casa chi cambia casacca"

Domenica, 3 marzo 2013 - 15:52:00
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Con o senza Pd? Appoggio alle singole proposte o sostegno più stabile? L'M5S ha discusso del proprio futuro in un summit blindato. Un incontro segreto dal quale però sono trapelate informazioni: i 163 neoparlamentari del Movimento 5 Stelle sono a Roma. La sede scelta per l'appuntamento è la stessa del comitato elettorale dell'M5S la sera del voto, l'hotel Saint John vicino a San Giovanni. L'incontro, a quanto è stato riferito, è strettamente lavorativo e si sta cercando in ogni modo di mantenerlo lontano dai riflettori nonostante la pressione dei media. Non si sono presentati Grillo e Casaleggio.

Per i neoeletti dell'M5S è stata allestita una sala nel seminterrato dell'albergo.
Grillo, assente, si fa sentire con un post sul suo blog che sa tanto di monito preventivo: bisognerebbe "cacciare a calci" i parlamentari che cambiano casacca,  auspica Beppe Grillo. Il leader del movimento Cinque Stelle si scaglia contro gli eletti che possono fare, "usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno". La "circonvenzione di elettore" scrive Grillo, "e' una pratica molto comune nel Parlamento Italiano, adottata da voltagabbana, opportunisti, corruttibili, cambiacasacca". "L'elettore" continua, "al momento del voto, crede in buona fede alle dichiarazioni di Tizio o Caio, di Scilipoti o De Gregorio. Lo sceglie per la linea politica espressa dal suo partito e per il programma. Gli affida un mandato di un lustro, un tempo lunghissimo, per rappresentarlo in Parlamento e per attuare i punti del programma. Gli paga lo stipendio attraverso le sue tasse perche' mantenga le sue promesse". Il voto, scrove ancora il leader di M5S, "e' un contratto tra elettore ed eletto ed e' piu' importante di un contratto commerciale, riguarda infatti la gestione dello Stato. Se chi disattende un contratto commerciale puo' essere denunciato, chi ignora un contratto elettorale non rischia nulla, anzi di solito ci guadagna. E' ritenuto del tutto legittimo il cambio in corsa di idee, opinioni, partiti. Si puo' passare dalla destra alla sinistra, dal centro al gruppo misto, si puo' votare una legge contraria al programma. Insomma, dopo il voto il cittadino puo' essere gabbato a termini di Costituzione".

L'eletto, si legge nel blog, "può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno. Per cinque anni il parlamentare vive cosi' in un Eden, in un mondo a parte senza obblighi, senza vincoli, senza dover rispettare gli impegni, impegni del resto liberamente sottoscritti per farsi votare, nessuno lo ha costretto con una pistola alla tempia a farsi inserire nelle liste elettorali. La circonvenzione di elettore e' cosi' praticata da essere diventata scontata, legittima, la norma. Non da' piu' scandalo. Viene concesso al parlamentare liberta' preventiva di menzogna, puo' mentire al suo elettore, al suo datore di lavoro, senza alcuna conseguenza invece di essere perseguito penalmente e cacciato a calci dalla Camera e dal Senato".
Intanto Bersani non molla: continua ad aprire all'M5S, ma continua a ricevere rifuti e, sempre più spesso, insulti. Fassina ha sostenuto che "il Pd non tratterà con Grillo". Si fa quindi sempre più stretta la strada che porta a un governo di minoranza, guidato dal Pd, con l'appoggio dei grillini sulle singole proposte. Un altro altolà è arrivato dal presidente della Repubblica. Secondo Napolitano un esecutivo che di volta in volta deve procacciare voti in parlamento sarebbe fuori dai vincoli costituzionali.
L'ingresso in campo del Quirinale sembra non aver sorpreso i vertici del Pd, che comunque dovranno tentareun'altra strategia. Quale? Il piano B di Bersani mira a uno scioglimento anticipato delle Camere, tra giugno e luglio, per poi presentarsi alle urne di nuovo nelle vesti di candidato premier. I messaggi, in questo senso, rivolti a Grillo sono chiari, a partire dall'invito a "ristrutturare la casa" che si contrappone al grillino "tutti a casa".


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